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Xbox One senza Kinect, l’ennesimo retrofront di Microsoft

Sono passati mesi dalla commercializzazione sul mercato di Xbox One. Certamente i piani attuati dalla diretta concorrente, Sony, con PlayStation 4, ne hanno alterato e condizionato le strategie. A partire dal blocco dell’usato, primo tassello della rivoluzione della casa di Redmond, passando per l’online permanente fino ad arrivare all’inclusione obbligatoria nella confezione di Kinect. Oggi non siamo nemmeno ad un anno dalla messa in commercio di Xbox One, ma da prima della sua uscita abbiamo assistito a retrofront abbastanza importanti, spinti dalla voce in rete degli utenti e degli appassionati Xbox. Si è partiti subito con la decisione di annullare – dopo chissà quante smentite – il blocco dei videogiochi usati, così come l’obbligo della connessione online permanente. E questi erano stati i primi motivi, in grado di generare il gap iniziale tra l’interesse degli utenti verso PlayStation 4 contro quello riposto per Xbox One, tanto da spingere il colosso americano a ripensarci e a comunicare il tanto atteso cambio di rotta. Ci troviamo ora nella stessa situazione. Qualche giorno fa, Microsoft ha comunicato ufficialmente che dal prossimo 9 giugno, Xbox One sarà venduta anche priva della sua periferica di movimento: Kinect. Ciò comporterà alla possibilità di acquistare la console a un prezzo pari a 399 euro, 100 in meno, considerati come valore dello stesso. La suddetta notizia ha lasciato tutti un po’ interdetti e, nonostante fosse nell’aria già da tempo, ha rappresentato sicuramente un fulmine a ciel sereno. Questo perché l’annuncio è stato fatto prima di un’importantissima fiera del settore come l’E3 di Los Angeles, ma soprattutto va a sconfessare una delle maggiori funzionalità della console, che poteva – in un modo o nell’altro – differenziarla dalle feature di PS4.

Xbox One

Questo ha generato un duro colpo, da una parte ci sono i 5 milioni di utenti che hanno acquistato la console fino ad oggi che non riceveranno alcun compenso “fedeltà”  stile Nintendo (quando venne applicato il così tanto chiacchierato price-cut per Nintendo 3DS) e, d’altra parte, molti sviluppatori a lavoro su titoli supportati da Kinect, si sentiranno un po’ meno tutelati visto che – tra qualche tempo – non tutti i possessori di Xbox One avranno più in dotazione un Kinect, a meno che non acquistino la versione munita o a parte. Proprio in merito a questo è intervenuto Paul Mottram, presidente di Zoe Mode, il team conosciuto per aver lavorato a Zumba Fitness. Mottram ha inteso le difficoltà di Microsoft nel prendere questa dura decisione, ma è stato un po’ critico verso la situazione che attraverserà la periferica di movimento, nonché degli sviluppatori che attualmente sono impegnati nello sviluppo di titoli realizzati appositamente. Di un altro avviso sono gli analisti che, invece, hanno apprezzato la mossa di Microsoft. Questo perché il prezzo sarà identico a quello della concorrente PlayStation 4, quindi la console americana – stando sempre alle previsioni di alcuni analisti – il prossimo anno riuscirebbe a prevalere nei territori che comprendono il Nord America e il Canada. La situazione potrebbe essere più complicata per ciò che riguarda il nostro continente, decisamente più rivolto alla home console Sony.

Kinect è vivo e vegeto

Comunque stiano le cose, questo rappresenta un retrofront che va a plasmare fortemente gli obiettivi e gli ideali che Microsoft si era andata a creare con l’ideazione e lo sviluppo di Xbox One. Una cosa però è da riconoscere. Phil Spencer, il capo della divisione Xbox, con questa scelta ha dimostrato di aver preso in mano la situazione, con l’obiettivo di fronteggiare al meglio Sony e di conseguenza PlayStation 4. Detto questo, ci sembra esagerato definire questo evento come una sconfitta della piattaforma, più che altro è da considerare una mossa commerciale per abbassare notevolmente il prezzo della console. Alla fine ciò che ci interessa di più è il software, o meglio i videogiochi. Se questi ultimi vengono realizzati con qualità, dedizione e professionalità, potranno ottenere il successo che meritano. Ma questo è un altro discorso. Kinect o meno, Xbox One ha la possibilità di riprendersi da questo periodo di “crisi d’identità” a patto di regalare esperienze uniche e importanti ai propri appassionati. Lasciando stare sfottò ed altro (come quello di PlayStation France), Microsoft ha deciso di attuare questa strategia. Chi non osa è destinato a precipitare in basso. Sbagliare è umano, ma commettere altri errori da qui in avanti potrebbe costare caro a Xbox One. Microsoft ha fatto una difficile inversione a U e speriamo che abbia intrapreso la strada giusta per fare bene. L’E3 2014 è alle porte e rappresenta l’occasione ideale per rimettersi perfettamente in carreggiata.

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