Wolfenstein è una saga apprezzata da milioni di fan. Ogni qualvolta si sente parlare di B.J. Blazkowicz ci viene alla mente quel piccolo gioiello che è Return to Castle Wolfenstein. Ma non solo quello! Infatti sono molti i titoli dedicati al soldato americano. Prima di andare a ricordarli però parliamo velocemente di quello che è il contesto dove è ambientata la saga. Nei videogiochi della serie Wolfenstein ci troviamo nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Periodo storico conosciuto e visitato da molte saghe videoludiche (su tutti Call of Duty e Medal of Honor). Quello che però caratterizza i videogiochi con protagonista B.J. è il miscelare – con molta abilità – eventi storici e paranormale. Esperimenti dei nazisti, realtà alternative, armi futuristiche e molto altro.
Il primo titolo della saga vide la luce nel lontano 1981. Creato da Silas Warner, programmatore che ne curò motore grafico e audio, uscì originariamente per Apple II e fu poi convertito per Commodore 64, DOS e Atari 800/400. Fu uno dei primi giochi a utilizzare elementi stealth. Il gioco aveva una visuale dall’alto e comprendeva sessantaquattro stanze del castello del titolo. Il titolo ci vedeva perquisire le stanze alla ricerca di documenti. Alcune chicche (per l’epoca rare) era la possibilità di travestirsi da soldati nazisti e c’era la presenza di voci digitalizzate in alcune sequenze.
Seguito di Castle Wolfenstein uscì per Apple II nel 1984. La modalità di gioco è simile a quella del precedente capitolo. Ci troveremo a esplorare diverse stanze con lo scopo di trovare Hitler e assassinarlo piazzando una bomba. Anche qui torna la possibilità di travestirsi da nazista, trovare oggetti utili e quant’altro. In questo titolo viene implementata la possibilità di corrompere le guardie.
Seguito del precedente capitolo, Wolfenstein 3D viene indicato come uno dei videogiochi che ha reso popolare il genere su PC. Pubblicato da Apogee Software e sviluppato da Id Software vede la luce nel 1992. Il gioco si struttura in sei episodi: Escape from Castle Wolfenstein, Operation: Eisenfaust, Die, Führer, die!, A dark secret, Trail of the MadMan e Confrontation.
La caratteristica che ha fatto amare il gioco è quella del continuo variare delle situazioni. Infatti, anche se i livelli saranno labirinti di crescente difficoltà, i nemici cambieranno: da cani e soldati nazisti a mutanti fino allo stesso Hitler in una possente armatura robotica.
Uscito nel 2001 e pubblicato da Activision, Return to Castle Wolfenstein è il seguito di Wolfenstein 3D, come già detto, considerato da molti il padre degli sparatutto. In Return to Castle Wolfenstein ci troveremo nuovamente a vestire i panni di B.J. e visiteremo proprio il castello che ha dato il nome alla saga. Contenente una modalità singleplayer veramente ben fatta e un comparto multiplayer, ogni parte del gioco viene curata in maniera eccelsa. Successivamente fu adattato per Playstation 2 e Xbox.
Nel 2003, lanciato come espansione gratuita di Return to Castle Wolfenstein, vide la luce Enemy Territory. Esclusivamente pensato per la componente multiplayer è un gioco tattico e cooperativo. Come qualsiasi gioco multigiocatore avremo delle classi con le relative modalità, mappe prese dal precedente capitolo, gradi da scalare, etc..
Uscito nel 2009 è il primo capitolo per Playstation 3 e Xbox 360. La trama continuerà le vicende di Return to Castle Wolfenstein, immergendo ancor di più il giocatore nel paranormale. I nazisti, infatti, stanno cercando di far loro il potere di una dimensione parallela e starà al giocatore – che impersonerà nuovamente B.J. – l’arduo compito di sventare i piani dei tedeschi. Il gioco apporta alcune novità: la presenza di missioni secondarie, il mercato nero dove poter espandere e aggiornare l’equipaggiamento, i poteri derivanti dalla dimensione parallela e più interazione del personaggio principale.
Eccoci dunque alla fine di questo speciale che ha ripercorso la saga di Wolfenstein, una serie che – soprattutto all’inizio – ha fatto la storia del genere, ponendo basi importanti. Abbiamo tralasciato l’ultimo capitolo (Wolfenstein: The New Order) poiché quando leggerete questo speciale sarà già sugli scaffali dei negozi e noi avremo già pubblicato la sua recensione dedicata. Quindi l’appuntamento è sempre sulle nostre pagine – qualora lo vogliate – per leggere cosa pensiamo dell’ultima impresa di B.J. Blazkowicz.