Gli editoriali rappresentano il pensiero del singolo redattore e non dell’intera redazione, pertanto offrono una riflessione personale, non vengono corretti dagli editori.
“Perché la closed beta di The Crew Wild Run mi ha stupito”, avrei potuto chiamare così questo articolo, proprio come l’editoriale che avevo dedicato a The Crew lo scorso anno. Ero entusiasta del gioco, mi aveva sorpreso e l’hype era alle stelle. Finalmente il ritorno dei giochi di guida arcade con tanto tuning ed una storia intrigante di fondo a legare e giustificare le gare a cui dover partecipare.
Quel entusiasmo si è trasformato in delusione, come scritto nella sua recensione. Tante ottime idee che passano in secondo piano davanti alla sua realizzazione. The Crew aveva diversi problemi e decisamente non trascurabili. Prima di tutto il gameplay, con annessa guidabilità dei veicoli, davvero fin troppo “scivolosi” sull’asfalto, uniamo ciò all’effetto flipper di quando sbattiamo contro un ostacolo ed il risultato è un’esperienza tutt’altro che divertente, anzi, per la maggior parte frustrante.
Il lavoro di Ivory Tower però era troppo grande per essere abbandonato e lasciato morire. A quasi un anno dalla sua uscita, Ubisoft è pronta a rilanciare The Crew con un’espansione che sembra essere la strada giusta da intraprendere.
Wild Run non è un semplice contenuto scaricabile, non è un “contentino” con qualche auto in più, è un vero e proprio ripensamento con dei miglioramenti che di solito ci si investe tempo e soldi nei nuovi capitoli, non nello stesso gioco uscito l’anno prima.
Wild Run ne cambia l’aspetto visivo, il gameplay e la presentazione generale. Appena ho avviato la beta, l’impatto è stato immediato. Chiunque abbia giocato il gioco base, noterà immediatamente la netta differenza visiva e tecnica. Nel mentre uno dei contro segnalati nella recensione era proprio l’aspetto tecnologico arretrato, qui siamo di fronte ad un titolo moderno. Anche senza muovermi di un metro da dove ero, è stato impossibile non notare come la scena generale sia più pulita, con una palette di colori più realistici e toni più chiari, in confronto a quelli spenti di The Crew.
Nel momento in cui ci si muove ecco saltar fuori particellari ed effettistiche non presenti prima, con annessi shader che sono una gioia per gli occhi, ancor più di notte mentre piove e le strade si riempiono di pozzanghere.
Ciò che più mi ha sorpreso però è il gameplay, non mi aspettavo sistemassero tutti quei difetti dell’originale, tanto meno che venisse cambiato a tal punto. Scordatevi la leggerezza e l’effetto saponetta, le auto hanno un peso maggiore, sono più “fisiche” e il feedback è decisamente migliore. Si ha una sensazione maggiore di controllo delle vetture e finalmente non scivolano sull’asfalto. Ciò di cui sono più contento però è che non c’è più nessun flipper, ricordate quando andavate a sbattere contro un muro, un guard rail o qualsiasi altro ostacolo e venivate sbalzati da una parte all’altra? Questo non succede più.
Ho provato le due ruote e sono davvero divertenti da guidare, schivare il traffico a tutta velocità è una goduria. Per ora, non vale lo stesso per i monster truck, me li aspettavo più distruttivi… e poi… niente auto e camper da devastare in un’arena? Solo dei gettoni fluttuanti da raccogliere? Andiamo Ivory! Mai visto Monster Jam?
Arriviamo però al cuore di The Crew Wild Run, il Summit. Questo è, sulla falsa riga dell’Horizon Festival dei Forza Horizon, è un evento mensile con colori sgargianti, musica e ovviamente motori. Ciò che non mi ha convinto sono le gare disponibili. La quasi totalità, tralasciando quelle a tempo, sono una novità per il gioco, si va da quelle drift fino alle gare di accelerazione. La sensazione che mi hanno lasciato però è di essere dei minigiochi, dei compiti secondari, piuttosto che delle competizioni vere e proprie. Si basano infatti tutte sull’ottenere il miglior risultato possibile per salire nella classifica mondiale, togliendo totalmente l’IA e la sfida contro di essa.
Prime sensazioni che dovranno essere confermate a prodotto concluso. Per ora, ancora una volta, sono stato rapito da The Crew, Wild Run mi ha davvero stupito, non mi aspettavo uno stravolgimento di questo tipo. Però, come proprio il gioco uscito a dicembre 2014 mi ha insegnato, meglio non farsi prendere troppo dalle emozioni, si rischia di rimanere scottati.