Buongiorno a tutti! Siamo tornati anche questo mese con una nuova TOP 10! L’argomento di quest’oggi è particolarmente delicato poiché tratteremo dieci sacrifici videoludici. Dieci momenti nella storia videoludica nei quali i personaggi, principali o meno, hanno sacrificato volontariamente la loro stessa vita per salvaguardare quella dei loro compagni di viaggio, amici e a volte dell’intera umanità. Vi ricordiamo le nostre precedenti classifiche qualora ve le foste perse:
Per cercare di evitare spoiler dato l’argomento che tratta diversi finali di alcuni titoli famosi vi elenchiamo velocemente e in ordine casuale i titoli dei giochi che verranno esaminati in questa classifica. Nel caso steste giocando uno di questi o non voleste rovinarvi il gusto di scoprire cosa accada negli stessi, vi invitiamo a lasciare la classifica visitandola nuovamente quando avrete finalmente giocato i videogame in questione. Ecco l’elenco:
The Walking Dead – Telltale Games
Call of Duty: Modern Warfare 3 – Infinity Ward
Fallout 3 – Bethesda
Halo 4 – 343 Industries
Mass Effect 3 – Bioware
Halo Reach – Bungie
Red Dead Redemption – Rockstar San Diego
Bioshock Infinite – Irration Games
Gears of War – Epic Games
ATTENZIONE: Le descrizioni potrebbero contenere spoiler. Teniamo inoltre a ricordare che questa è una classifica puramente soggettiva, creata secondo i gusti personali dello staff.
Sandman non è certo un novellino per quanto concerne la guerra tant’è che viene anche nominato comandante della divisione “Metal” della Delta Force. Il soldato si rivelerà essere un alleato molto prezioso per i “guerrieri armati” da noi impersonati durante le vicende di Call of Duty: Modern Warfare 3.
È proprio grazie a lui e alla sua squadra che Volk viene trovato e catturato a Parigi, il disturbatore EMP posto sul Wall Street viene distrutto ma sopratutto è grazie a lui che Yuri e Price riescono a scappare dopo il salvataggio del Presidente Vorshevsky. In quell’occasione il capitano Sandman è riuscito da vero uomo devoto alla sua causa a mettere da parte il suo spirito di sopravvivenza, sacrificandosi per il bene della squadra Delta e la buona riuscita della missione. Una medaglia d’onore per i fantastici servizi resi alla nazione è d’obbligo per questo capitano senza paura e per tutta la sua fedele squadra che non l’ha abbandonato neanche in quel momento.
James non è altro che il padre del “Vagabondo Solitario”, il protagonista di questo terzo capitolo della serie Fallout targata Bethesda, il quale, dopo essere scappato dal non troppo blindato Vault 101, si incamminerà nella ormai famosa Zona Contaminata di Washington DC per realizzare il suo utopico “Progetto Purezza”. Tale progetto permetterebbe di rendere le acque della capitale finalmente pure e potabili ripulendole dalle radiazioni. Il protagonista, dopo aver abbandonato anche lui il proprio Vault, si lancerà alla ricerca del padre per capire il motivo del suo abbandono e dopo varie peripezie lo ritroverà intento a portare a termine il suo originario compito. Come ogni azione buona che si rispetti anche il Progetto Purezza sarà ostacolato, in questo caso dai membri dell’Enclave, che vogliono prendere il controllo sul macchinario.
James in un ultimo e disperato atto di coraggio manometterà consapevolmente il reattore del progetto facendo fuori uscire una notevole quantità di radiazioni che uccide i membri dell’enclave incaricati di sottrargli il progetto ma al tempo stesso anche se stesso. Tutto questo dopo aver salvato il proprio figlio confinandolo in una area sicura. Questo atto permette non solo al Vagabondo Solitario di continuare il proprio viaggio ma sottrae definitivamente alle grinfie dell’enclave il progetto che successivamente potrà essere riattivato o meno dal Vagabondo stesso salvando così migliaia di vite. Quando il proprio sogno vale più della propria vita.
La saga di Halonon manca mai nelle nostre classifiche forse perchè tra i nostri redattori ci sono tanti fan di Master Chief o forse, e quasi sicuramente, perchè la serie è ricca di tanti momenti particolari e dettagli che fanno grande questa saga, riuscendo a coprire tutte gli aspetti desiderati dai videogiocatori. In Halo 4 l’ AI più conosciuta del mondo: Cortana, inizia il proprio deterioramento a causa dei suoi tanti anni di attività passando da fedele e preziosa amica di Chief ad una figura instabile e pericolosa.
L’affetto smisurato che tuttavia lo Spartan prova per lei lo porta a non abbandonarla mai e fare di tutto per trovare un rimedio al suo deterioramento, il che lo porta anche a disobbedire ad ordini militari. L’AI decide infine di sacrificarsi per permettere al suo compagno e amico di sfuggire dalle grinfie del Didatta provocando un’esplosione nucleare che coinvolge anche se stessa. Il sacrificio di Cortana la porta di diritto in questa TOP 10 come simbolo che anche una macchina è in grado di provare amicizia e affetto e che gli amici si proteggono l’un l’altro, sempre.
Figlio di un immigrato scozzese e di una prostituta che lo lasciano ben presto orfano John Marston non rinnega certo le sue origini ma combatte duramente per scrivere la propria storia nel Far West di Red Dead Redemption. Questa voglia di distinguersi lo porterà a compiere diverse scelte sbagliate e unirsi ad una gang ma in seguito ad un rapina andata male decide di cambiare drasticamente vita e di redimersi diventando un uomo onesto. Ma le azioni buone non sempre pagano in un ambiente così duro dove vige la legge del più forte.
Anni dopo John sarà nuovamente costretto ad imbracciare il fucile a causa del rapimento della sua famiglia da parte di alcuni federali e al ritorno di alcuni membri della sua ormai ex gang. Più volte riesce ad avere la meglio e trarre in salvo i propri familiari fino a quando un intero esercito si presenta davanti al suo ranch. La sua tenacia non mancherà neanche questa volta e dopo una estenuante resistenza durante la quale riesce a temporeggiare abbastanza per far scappare sua moglie e suo figlio decide di gettarsi in pasto eroicamente ai propri esecutori e redimersi definitivamente da tutti i suoi crimini. Il sacrificio di John ci ricorda che ogni azione ha delle conseguenze e che qualsiasi cosa facciamo saremo sempre in tempo per redimerci e cambiare stile di vita.
Una spina nel fianco per la maggior parte degli episodi contenuti nella prima stagione di The Walkind Dead, Kenny decide di redimersi da tutte le sue cattive azioni durante l’ultimo episodio di questo gioco creato da Telltale Games. Avendo perso sia la moglie che il figlio a causa dell’epidemia che trasforma tutti in zombie gli unici alleati nonché amici che gli restano sono contenuti nel gruppo di Lee e i suoi che però non stravedono per questo personaggio.
Kenny risulta fin troppe volte essere particolarmente egoista e ostinato finendo per essere presto emarginato dal gruppo. Nonostante le numerose scelte presenti in gioco e le diverse possibilità di composizione del gruppo finale presenti in questo capitolo, Kenny prenderà sempre questa drastica decisione seppur in modi diversi e tutto l’astio che il giocatore prova verso di lui svanirà presto dopo quest’atto, simbolo che c’è del buono in ognuno di noi anche se a volte fa fatica a manifestarsi.
Un finale senza dubbio turbolento quello che accompagna il giocatore in Bioshock Infinite. Tra viaggi temporali e rivelazioni shockanti verremo a conoscenza che il nostro Booker Dewitt è in realtà l’antagonista di tutta la vicenda nonché padre naturale di Elizabeth. Durante tutto il gioco “daremo la caccia” al profeta di Columbia: un uomo che teoricamente ha fatto della fede il pilastro portante della sua vita e della cultura della sua città volante ma che con il passare del tempo si trasforma in un dittatore senza troppi scrupoli.
Alla fine delle numerosi sparatorie e viaggi sulla monorotaia scopriamo che questo ormai divenuto oscuro individuo non è che lo stesso Booker proveniente da un altro universo e che l’unico modo per far scomparire definitivamente il profeta è eliminare alla base il problema ovvero suicidarsi. Booker decide quindi di sacrificarsi per il il bene non solo di se stesso ma sopratutto per il bene di sua figlia, di Columbia e anche del resto del mondo. Un padre modello pronto a cedere la sua stessa esistenza per non far fare alla propria bambina una vita di sofferenza.
Ritorna la saga creata da Bungie. Composta da cinque Spartan-III e uno Spartan-II la Squadra Noble è l’unica nell’universo Halo a poter vantare Spartan di diversa generazione al proprio interno ma non è questo il motivo per il quale è entrata nella storia dell’ UNSC. Grazie ai suoi sei componenti è stato possibile scoprire la vera intenzione dei Covenant e il progetto alieno denominato ‘Grande Viaggio’. Le missioni alle quali la squadra partecipa su Reach sono numerosissime e tutte senza esclusioni di colpi, pane quotidiano per questi incredibili veterani super-soldati.
Lo spirito della squadra non viene meno neanche dopo la perdita di due importanti membri: Jorge-052 e Catherine-B320 che continua imperterrita la sua missione di resistenza sul pianeta fino a quando alla squadra Noble viene assegnata l’importantissima missione di scortare la AI Cortana presso la nave Pillar of Autumn. La missione di scorta è più difficile del previsto, le forze Covenant sono in enorme superiorità numerica rispetto all’esigua squadra e hanno la meglio su tutti fronti. Uno per uno i membri Noble cadono sotto gli attacchi alieni riuscendo però a completare la vitale missione. A questa squadra va tutta la riconoscenza dell’umanità, è grazie a loro che Cortana è riuscita ad arrivare nelle mani di Chief e utilizzare i dati sensibili raccolti su Reach per fermare l’attivazione dell’anello. Noble Six e i suoi compagni sono il perfetto esempio di dedizione totale alla vita militare e supporto reciproco.
Della razza dei Salarian, Mordin Solus è un abilissimo scienziato specializzato nel campo della genetica entrato a far parte della squadra speciale capitanata dal comandante Shepard. Prima di questo Solus era il comandante della squadra segreta SOS Salarian incaricata di sorvegliare l’andamento della popolazione Krogan. Tale compito l’ha obbligato a macchiarsi del sangue di mille neonati innocenti Krogan poiché il dovere lo porta a creare un potenziamento del virus generatore della genofagia aliena. Con la coscienza sporca e tanta voglia di redenzione il soldato-scienziato combatterà al fianco di Shepard molte volte fino a quando in Mass Effect 3 parteciperà alla missione per il salvataggio di Eva, la prima Krogan ad essere immune alla genofagia.
In base alle nostre scelte precedenti in quel momento Mordin potrebbe decidere di sacrificarsi accedendo alla torre dove sono contenuti i dati relativi alla cura diffondendola in tutta la razza Krogan prima della distruzione dell’edificio ma rimanendo coinvolto nel crollo. Il Salarian ci insegna che non sempre ciò che si fa per il bene della scienza è un bene per la comunità e che a volte è meglio ascoltare il proprio cuore e rifiutarsi di eseguire un ordine piuttosto che vivere una vita di rimpianti e negare la possibilità di vivere agli altri.
Dom, diminutivo di Dominic, è il fratello d’armi di Marcus Fenix, protagonista dell’intera trilogia Gears of War nonché migliore amico. Senza di lui l’intera vicenda dei soldati Gears non avrebbe nemmeno inizio poiché è proprio lui che decide senza alcun ordine di liberare il nostro Fenix dalla sua prigione nel primo episodio della saga. I due condividono sia prima che durante le vicende narrate dai videogiochi una lunghissima serie di sanguinose battaglie che generano in entrambi un profondo legame, particolarmente evidente in tutti e tre gli episodi della saga e che ben presto si instaura anche nel videogiocatore stesso. Dopo aver visitato la tomba dei propri figli in Gears of War 3 Dom e gli altri si trovano ben presto alle strette, circondati da una quantità sempre maggiore di Locuste e Splendenti che non lasciano scampo ai nostri eroi.
Finite le munizioni e ritrovatosi leggermente distante dal gruppo Dom prende la drastica decisione di sacrificarsi per la squadra nonché per i suoi più grandi amici. Alla guida di quella che potremmo definire una “cisterna porta carburante” si lancia quindi contro l’enorme deposito di emulsion attorno al quale si sono radunati i vari nemici provocando un’ enorme esplosione che riesce a salvare Marcus e gli altri. Per tutti i fan della serie questa è stata una scena decisamente commovente che da, ancora una volta, prova della profonda amicizia che lega i due soldati ma che al tempo stesso riesce a strappare un sorriso pensando che finalmente il vuoto lasciato dalla perdita della moglie e dei propri figli all’interno di Dom è finalmente colmato e può “tornare a casa” da loro.
Se Booker Dewitt è stato da noi etichettato come “padre modello” Lee Everett riesce a far molto e molto di più. Accusato di omicidio e in fase di trasferimento durante l’inizio dell’apocalisse zombie presente nel già citato The Walking Dead di casa Telltale Gamessi rivela fin da subito dai sani principi che non si tira mai indietro nell’offrire aiuto agli altri. Nei primi minuti di gioco fa la conoscenza, insieme al giocatore, di Clementine, una bambina di 8 anni rimasta sola durante la catastrofe. Lee si prenderà cura di lei fin dal primo istante instaurando man mano con lei un rapporto padre-figlia. In un mondo in cui la parola degli umani non conta più niente e nel quale la forza bruta ha quasi sempre la meglio Clementine trova nel nostro protagonista un importantissimo alleato, amico e insegnante di vita che la guida in quelle che saranno le sue tremende avventure. Lee farà di tutto per la giovane Clem mettendo a rischio persino la propria vita anche più volte, guidando una disperata ricerca per trovare i genitori scomparsi della bambina. Durante l’ultima parte del gioco però Lee viene morso da uno zombie, il suo destino è segnato ma decide comunque di continuare la sua avventura andando alla ricerca di Clementine che nel frattempo è scomparsa misteriosamente. Nonostante la condanna a morte Lee non si arrende e capeggiando un piccolo gruppo di sopravvissuti si avventura verso il luogo dove potrebbe trovarsi Clem.
Durante questo viaggio la sua salute si aggrava ulteriormente a causa del morso ma niente può dissuaderlo dal portare a termine il suo compito. Stanco, rimasto successivamente da solo, malato e prossimo alla morte riesce finalmente a raggiunge Clementine e trarla in salvo ma la sua salute non gli consente un viaggio di ritorno. Arrancando in una strada piena di zombie raggiunge il suo limite. Clementine lo aiuterà a trovare un luogo in disparte da tutti i morti che camminano dove potranno darsi uno degli addii più commoventi dell’intera storia videoludica. Lee seppur non essendo il padre biologico della bambina ha affrontato, è il caso di dirlo, l’inferno per lei, gettandosi in qualsiasi situazione pericolosa pur di salvarla. Neppure una condanna a morte, gli zombie, compagni di squadra sleali e la fame hanno saputo mettere i bastoni tra le ruote a questo uomo dotato di una determinazione di ferro.