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Top 10 – Boss

Benvenuti a tutti cari lettori, in una nuova rubrica che tratterà molti argomenti diversi tra loro mese per mese stilando ogni volta una TOP 10. Sì avete capito bene, per la prima volta la redazione di Kingdomgame.it si unirà tutta in una sola rubrica e creerà una classifica dei dieci migliori esempi dell’argomento selezionato. Oggi tocca ai boss, i dieci migliori antagonisti nella nostra esperienza videoludica che più ci sono piaciuti a livello visivo e di combattimento.

*ATTENZIONE: Le descrizioni potrebbero contenere spoiler. Teniamo inoltre a ricordare che questa è una classifica puramente soggettiva creata secondo i gusti personali dello staff.

10. Dahaka – L’implacabile guardiano del tempo

top 10 boss - speciale

“Un nemico misterioso che perseguita il Principe nonché il videogiocatore, con una presentazione iniziale che per la prima volta vede l’erede di Babilonia spaventato e che fugge davanti al proprio nemico, simbolo che questa creatura è al di là di qualsiasi umana abilità. L’angoscia che riesce a provocare inseguendoci durante il gioco è qualcosa straordinario – Matteo Bruno

Dopo aver “giocato” con il tempo in Prince of Persia: Le Sabbie Del Tempo, il principe si ritrova braccato da un’entità oscura che cerca in ogni modo di ucciderlo per punirlo di aver cambiato il proprio destino. Il Dahaka è il guardiano del tempo e solo una volta che avrà portato a termine il suo compito si placherà. Solo la Spada dell’Acqua sarà in grado di ferirlo ed è grazie ad essa che dopo uno scontro segreto, che si sblocca solo possedendo tale arma e tutti le migliorie della salute il Principe sarà in grado di ucciderlo e liberare se stesso e Kaileena dalla sua minaccia.

9. Raam – Lo spietato generale delle Locuste

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Nel momento in cui appare capisci già che lui sarà un osso duro, ed è forse il nemico più spietato e violento di tutta la serie Gears of War– Roberto Antoniello

Questo personaggio fa la sua comparsa nel primo atto di Gears of War. Una Locusta che svetta sopra i suoi simili, massiccia, che incute timore al solo guardarla, e che non sa cosa sia questa emozione. Attraversa le fiamme, senza un’arma, incurante del colpi che sibilano vicino a lui e pone fine alla vita dell’ufficiale Kim come se fosse poco più di un insetto. Solo verso la fine del gioco la nostra squadra Delta potrà affrontarlo faccia a faccia su un treno in corsa dove, facendo sfoggio di tutta la sua resistenza, il Generale Raam resisterà a numerosi caricatori di Lancer prima di cadere una volta per tutte, per poi farsi un viaggio di sola andata in una sorgente di Emulsion.

8. Wheatley – Il core più idiota che sia mai esistito

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Un’intelligenza artificiale doppiogiochista e megalomane. Un nemico che fino all’ultimo istante di gioco non lascia mai trasparire le sue reali intenzioni. Il tutto culmina poi in un finale epico che si commenta da solo, in grado di lobotomizzare temporaneamente le sinapsi del giocatore.” – Edoardo Camerotto

Wheatley, presente in Portal 2, è senza dubbio uno degli antagonisti più esilaranti ma al tempo stesso pericoloso dell’intero universo videoludico. Amico prezioso per buona parte del gioco e compagno chiacchierone della silenziosa Chell, si rivelerà poi essere un pezzo di scarto di GLaDOS ed essere guidato da un profondo desiderio di vendetta e di potere. Ottenuto con l’inganno il controllo dell’impianto, la sua stupidità e incompetenza portano ben presto i laboratori della Aperture a disintegrarsi e collassare su se stessi. La protagonista Chell si allea dunque con la sua nemesi GLaDOS, in un’ultima sfida contro l’impazzito core dall’occhio azzurro.

7. Ornstein e Smough – Gianni e Pinotto ma più pericolosi

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Rappresentano lo stile di Dark Souls, duro e cruento ma di per se anche singolare, non solo per i loro stili di combattimento, ma anche per la cura dei dettagli di questi due boss, uno dei più forti e discussi di tutto il gioco – Andrea Megna

Ornstein l’Ammazzadraghi e Smough il Giustiziere sono senz’ombra di dubbio i boss più temuti di tutto Dark Souls. La rapidità fulminea del primo e la forza sovrumana del secondo sono complementari e costringono il giocatore a non perdere la concentrazione neanche per un secondo. Questa coppia una volta sconfitta permetterà l’accesso alla camera di Gwynevere, e di conseguenza all’ultima parte del gioco. Interessante è la caratterizzazione eccelsa di entrambi, che presenta un Ornstein cavalleresco, pieno di onore che rimane a proteggere il castello del suo signore anche dopo la sua scomparsa, ed uno Smough interessato esclusivamente alla possibilità di distruzione, senza rispetto per il suo compagno d’armi.

6. Vaas Montenegro – L’incarnazione della follia

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Rappresenta una concezione di pazzia del tutto originale nel panorama videoludico, una pazzia che ammalia il giocatore per molte verità che riesce a rivelare e che noi persone normali spesso ignoriamo. – Edoardo Camerotto

Niente armi speciali, super poteri o tecnologie d’avanguardia, la bellezza di questo boss risiede tutta nel suo fantastico carattere che riesce a farti apprezzare il personaggio più del protagonista stesso. Credo che Vaas si possa affiancare al Joker di Heath Ledger nel film Batman: Il Cavaliere Oscuro per la straordinaria messa in scena del personaggio.Matteo Bruno

Antagonista principale della prima parte di Far Cry 3, Vaas è un uomo che ha fatto della delinquenza il suo modo di vivere. Capo di vastissimo gruppo di pirati è lui che detta legge e semina il terrore dell’isola nord dell’arcipelago. Non esita neanche un attimo nell’uccidere altre persone, rivelando una follia profonda che esplode ulteriormente ogni volta che scopre di non essere riuscito ad uccidere il protagonista Jason Brody.

5. Revolver Liquid Ocelot – Il nemico giurato

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 “È un personaggio iconico e fondamentale per la serie, anche se non carismatico quanto altri boss. Rimane comunque indimenticabile lo scontro finale con lui in MGS4. Brooother!” – Riccardo Rossi

Liquid ha completamente preso il controllo della mente di Revolver Ocelot e alla fine di Metal Gear Solid 4 il nostro Snake è costretto ad affrontarlo. La “rivale amicizia” tra i due porta ad uno scontro corpo a corpo epico e logorante tra due personaggi, forti quasi in egual misura. Dopo lo scambio di numerosi pugni e calci, Liquid viene espulso dal corpo del personaggio, che tuttavia continua a combattere. Il combattimento porterà inevitabilmente alla morte di Revolver Ocelot a causa dei colpi subiti e dell’iniezione di FOXDIE contenuto nel corpo di Solid Snake. Oltre a presentare un ottimo combattimento corpo a corpo, questo avversario impersona perfettamente la parte del nemico eterno al quale viene concesso il rispetto prima dell’odio.

4. Tartarus – Un autentico berserk

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Tartarus, in Halo 2, è forse uno dei boss più famosi di sempre, o comunque qualsiasi fan di Halo non può non ricordarlo! In quel momento impersoni l’Arbiter e lo scontro è più decisivo che mai, Tartarus ha infatti attivato l’anello e sappiamo tutti quali sono le conseguenze di questa azione! Appena inizia lo scontro un’intera armata di Elite combatte al tuo fianco contro Tartarus ed i suoi brute, mentre il SGT. Johnson ti da copertura con il suo Fucile Particellare. Per la prima volta, Umani ed Elite combattono fianco a fianco in uno deigli scontri più epici e memorabili mai visti nell’intera saga di Halo.” – Marco Cremona

Niente è da aggiungere alla fantastica descrizione di Marco Cremona, fondatore di 17kgroup e quindi masimo esperto dell’universo Halo.

3. Sif il Grande Lupo Grigio – Ammaliante come pochi

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Nel momento in cui attraversi la nebbia pensi che da un momento all’altro ti ritroverai davanti una bestia spaventosa e raccapricciante ma nel momento in cui Sif appare è impossibile non rimanere senza fiato. È senza dubbio il boss più bello, visivamente parlando, di tutto il gioco e racconta una storia di fedeltà e amicizia, valori rari a Lordran.– Matteo Bruno

Pur non essendo ai livelli di difficoltà di molti altri boss all’interno di Dark Souls, Sif è uno di quelli che più rimane impresso nella memoria dei giocatori. Ex compagno d’armi e fedele amico di Artorias, perderà quest’ultimo nella lotta contro l’oscurità, da quel momento trascorrerà la propria esistenza vegliando sulla tomba del suo amico scomparso, proteggendola da chi tenta di depredarla. Nel DLC sarà possibile tornare indietro nel tempo a quando Sif aveva ancora dimensioni normali, se aiutato potremo combattere contando sul suo prezioso aiuto per sconfiggere Manus. Nel caso questo sia avvenuto al momento del nostro incontro, Il Grande Lupo Grigio si ricorderà di noi prima di attaccarci, velando ulteriormente di tristezza la scena.

2. Nemesis – Che dio mi salvi!

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Appena lo vidi per la prima volta, rimasi terrorizzato dal suo aspetto fisico. Diversamente dagli zombie era alto e robusto, solo dalla sua figura potevo capire che non sarebbe stato facile da sconfiggerlo. C’è una parte del gioco che ricordo ancora adesso, quella nella centrale R.P.D. dove il giocatore sente il rumore di Nemesis intento a seguirlo e solo questo bastava a spaventarmi– Francesco Giordano. 

La Umbrella Corp. costruì il Nemesis con lo scopo di creare l’arma definitiva in grado di spazzar via qualsiasi tipo di prova rimasta degli incresciosi retroscena. Composto da diverse parti organiche incastrate tra loro il suo aspetto è a dir poco spaventoso al quale si aggiunge, non sempre, un grosso bazooka che lo rende ancora più letale. Inviato a Raccon City durante gli avvenimenti di Resident Evil 3 braccherà senza sosta la nostra Jill Valentine, che dopo varie ritirate strategiche, ma anche piccole vittorie, riuscirà a distruggerlo una volta per tutte in uno scontro logorante a fine gioco grazie all’attivazione della Spada di Paracelso.

1. Psycho Mantis – A dir poco geniale

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È un boss semplicemente geniale. Memorabile la sequenza della lettura della Memory Card e della vibrazione del controller– Riccardo Rossi

Uno dei boss di Metal Gear Solid unico nel suo genere, con un potere di lettura e di controllo mentale elevatissimo. Gli sviluppatori crearono alcuni trucchetti per elevare questo boss ad un livello superiore a qualsiasi altro, e che rimane tale anche ora a distanza di molti anni. All’epoca per salvare il gioco erano necessarie delle Memory Card, e Mantis aveva la capacità di leggere quella sulla quale era salvata la partita in corso e riferendo direttamente al giocatore informazioni che solo lui avrebbe potuto sapere. Come ad esempio quanti allarmi ha fatto scattare, oppure il numero di salvataggi effettuati. Disorientato il giocatore, Mantis poi lo finiva invitando ad appoggiare il controller che in seguito avrebbe fatto muovere da solo grazie al sistema di vibrazione. Questi due trucchetti creavano in questo boss la sensazione di non essere un semplice gioco, ma quasi qualcosa di più reale, migliorando come mai prima d’ora l’interazione giocatore-videogame. L’unico modo per avere la meglio su questo nemico è scambiare il Joypad dal primo ingresso al secondo, in modo che Psycho Mantis non fosse in grado di leggere la nostra mente, ed evitare ogni attacco. Anche a distanza di anni questo rimane senza dubbio il boss meglio ideato e sviluppato della storia videoludica, il quale riesce ancora oggi a far provare a noi appassionati sensazioni indescrivibili.

A cura di tutta la redazione.

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