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Telltale Games chiude i battenti! Che cosa è andato storto?

Con un annuncio a sorpresa, i vertici di Telltale Games hanno reso noto il totale fallimento della software house.

Con oltre 250 dipendenti licenziati e numerosi progetti cancellati, Telltale Games annuncia la bancarotta, ma come si è giunti a una tale situazione?

Come molto probabilmente saprete, Telltale Games ha recentemente reso noto al mondo intero di essere giunta a un fatidico punto di non ritorno. Il team videoludico che nel corso di questi anni ha portato alla luce numerose opere divenute famose per la loro struttura “a episodi” si è infatti ritrovato nella terribile situazione di dover dichiarare la bancarotta, un fallimento totale che ha colpito migliaia di videogiocatori. Tagli massicci al personale – da circa 300 membri ad appena 25 – e cancellazione repentina di diversi progetti, da Stranger Things fino a The Wolf Among Us 2, rappresentano quello che è a tutti gli effetti l’ultimo respiro di una software house condannata. Giunti a una simile situazione, risulta quindi impossibile non domandarsi cosa sia accaduto, come sia possibile che una società videoludica apparentemente tanto fiorente fosse in realtà così fortemente in crisi, al punto tale da aver dovuto chiudere baracca e burattini con cotanta fretta. Proprio in ragion di ciò, abbiamo voluto fare il punto della situazione per spiegare un po’ più nel dettaglio cosa sia successo nei lidi di Telltale Games, un excurcus che vi sarà d’aiuto per fare il punto della situazione venutasi a creare.

La fortuna che bussò alla porta…

Per molti, il nome di Telltale Games avrà cominciato a significare qualcosa con l’uscita di uno specifico titolo, ma invero è importante sapere che il team di sviluppo nacque in realtà molto prima e realizzò numerose produzioni ben poco conosciute da queste parti. La software house sorse infatti nell’ormai lontano 2004 e come prima produzione videoludica tirò fuori dal cilindro Telltale Texas Hold’em, nient’altro che un gioco di poker. Quella sorta, però, era una software house composta da ex-dipendenti della LucasArts, un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Le conoscenze nell’ambito delle avventure grafiche erano infatti molto estese all’interno del team e non ci volle molto prima che la giovane società decidesse di puntare proprio in tale campo, di fatto portando alla luce creature quali Sam & Max, Tales of Monkey Island, Back to the Future: The Game e Jurassic Park: The Game. Parliamo di nomi altisonanti, eppure nessuno di questi giochi riuscì davvero a sfondare il botteghino, presentando buoni risultati che però non fecero gridare al miracolo.

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Telltale Games non ha saputo rinnovarsi. Questo ne è valso il fallimento!

Telltale Games: dal successo alla chiusura per bancarotta fraudolenta!

La grande svolta giunse infatti con un’opera ben precisa, quel The Walking Dead che si rivelò capace di far guadagnare all’intero team una posizione di rilievo all’interno dell’industria, una vera rivelazione che purtroppo si tramuto successivamente in una condanna a morte. The Walking Dead Season One seppe infatti conquistare il pubblico per due elementi specifici, ovvero personaggi magnificamente caratterizzati e una narrativa di contorno intrigante, ricca di colpi di scena e capace di tenere sempre sulle spine il giocatore di turno. Il titolo, venduto in cinque diversi episodi, presentava una struttura ludica che divenne l’indiscussa colonna portante di tutte le successive produzioni del team, ed è proprio da qui che cominciarono a presentarsi le prime crepe. Telltale Games non seppe infatti sfruttare il successo venutosi a creare, un successo indubbiamente rumoroso nei primi tempi che però andò via via spegnendosi nel corso degli anni. Invece che tentare la via del miglioramento e dell’approfondimento, i ragazzi del team preferirono rimanere sui propri passi senza cambiare di una virgola il lavoro fatto in passato. Una valanga di nuove opere copia-incolla furono il risultato, produzioni tra l’altro ben lontane dai fasti raggiunti con l’originale The Walking Dead, che neppure nelle sue stagioni successive seppe riconquistare l’amore del pubblico ormai andato perduto.

Squadra che non vince andrebbe cambiata

Invero, bisogna ammettere che sotto un profilo di critica specializzata, il team seppe mostrare al mondo qualche nuova opera di valore – figurano in particolare The Wolf Among Us e Tales from the Borderlands – ma generalmente è indubbio che le sue produzioni siano andate via via perdendo di smalto e cadendo in un baratro di mediocrità a tratti disarmante. A peggiorare una situazione già critica di suo ci pensò il pubblico, il quale cominciò ben presto a risentire della ripetitività di fondo che ormai contraddistingueva Telltale Games. I giocatori si voltarono infatti verso competitor che si erano avvicinati alla struttura ludica di Telltale, andandola però ad ampliare e migliorare, l’esempio più classico di allievo che supera il maestro. Le produzioni del team non generavano risultati sufficienti e la decisione di sfruttare nomi famosi per produrre nuovi titoli non fu di certo tra le più rosee. Da Game of Thrones fino a Batman e a Guardiani della Galassia, ogni nuova opera che il team andava sviluppando finiva con il richiedere costi esorbitanti dettati proprio dalla necessità d’acquistare i diritti necessari per poter cominciare i lavori. In parole povere, i titoli usciti dallo studio non potevano accontentarsi di vendere semplicemente bene; dovevano puntare ai grandi numeri, risultati che purtroppo non giunsero mai. Tra dichiarazioni e interviste, stanno andando presentandosi alcuni retroscena decisamente interessanti relativi al percorso di vita di Telltale Games. Tra questi, figura in particolare la scoperta che, tolti The Walking Dead Season One e Minecraft: Story Mode, ogni singolo lavoro del team si sia rivelato essere un fallimento commerciale. Sembrerebbe infatti che il team non abbia quasi mai generato alcun profitto, con particolare merito di Batman: The Enemy Within per aver rappresentato il colpo più duro e violento tra tutti quelli ricevuti.

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Telltale Games ha acquisito costose licenze, senza però osare veramente.

Tra licenze costose e zero rinnovamento.

Management da quattro soldi!

Peggio ancora, oramai risulta quantomeno difficile non imputare parte della colpa per l’avvenuta chiusura anche alla dirigenza manageriale della software house, la quale si sarebbe rivelata mal organizzata e incapace di gestire adeguatamente la situazione venutasi a creare. Se da una parte è infatti vero che l’annuncio della bancarotta sia giunto da un giorno all’altro, al punto tale che ora tutti i dipendenti licenziati si trovano in gravi difficoltà economiche, lascia a dir poco spiazzati constatare come l’assunzione di nuovo personale sia andata avanti fino a pochi giorni fa. Molti dipendenti assunti come contractor, ovvero come contraenti assunti per specifici progetti, sono infatti stati assunti per poi venire immediatamente licenziati, una situazione che dovrebbe darvi un’idea generale piuttosto chiara della situazione in cui verteva la software house. Secondo quanto raccontato da Dan Connors, uno dei fondatori dello studio, sembrerebbe però che il vero colpo di grazia per il team sia giunto con l’inaspettato abbandono da parte di un finanziatore, evento che alla fine non ha permesso a Telltale Games di raccogliere i fondi necessari per poter rimanere a galla. Al momento non è stato ancora svelato il nome del finanziatore che ha deciso di tirarsi indietro, ma alcune fonti di Variety hanno affermato che il “colpevole” sarebbe Lionsgate, famosa compagnia in ambito cinematografico. Indipendentemente da ciò, è purtroppo ormai chiaro a tutti che la situazione raggiunta dalla software house sia irreversibile, al punto tale che anche l’ultima stagione di The Walking Dead tutt’ora in corso potrebbe venire violentemente interrotta, di fatto lasciando i fan con un pugno di mosche. Invero, è stato reso noto che quanto resta del team sta tutt’ora cercando possibili partner finanziari che possano aiutare nella completa chiusura di quest’ultima stagione dell’IP, seppur l’intera faccenda sia ancora alquanto fumosa.

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