Dopo il grande successo ottenuto da Crash Bandicoot: N.Sane Trilogy, Activision ritenta il colpaccio con la trilogy di Spyro.
Tra le tante mascotte della prima Playstation che è possibile ricordare con piacere, una delle più importanti non può che essere la figura di Spyro, draghetto viola nato dalle menti dei ragazzi di Insomniac Games che nel corso della sua vita si è dovuto confrontare con ogni genere di minaccia in un trittico di titoli enormemente apprezzati. Dopo essere divenuto un’icona amata da milioni di videogiocatori, però, la palla è passata in mano ad Activision che, dopo aver acquistato i diritti dell’IP nel 2007, ha tentato di riportare in auge il nostro eroe con nuovi capitoli del brand rivelatisi incapaci di sfondare al botteghino.
Il cambio di setting, il mood generale visibilmente più dark dato alla produzione e una serie di negligenze in termini di gameplay hanno rappresentato gli ingredienti perfetti per quello che è stato un fallimento su tutti i fronti, un terribile buco nell’acqua che ha successivamente portato alla prematura morte della serie. La situazione è poi successivamente cambiata con l’introduzione dei cosiddetti Skylanders, serie di titoli enormemente apprezzata dai più giovani che, facendo ampio uso di particolari statuine acquistabili nei negozi, ha permesso a Spyro di tornare sotto i riflettori come personaggio giocabile, scelta che gli ha dato l’occasione di ottenere una non scontata visibilità tra le nuove generazioni di videogiocatori.
Al contempo, però, il pubblico più “anziano” ha continuato a nutrire dentro di sé un forte astio nei confronti della società statunitense, da molti ritenuta colpevole di aver distrutto la figura del drago sputa fuoco condannando così un’IP in passato tanto gloriosa a divenire niente più che un’esperienza mirata unicamente ai più piccoli. Quando Vicarius Visions ha però rilasciato l’apprezzato Crash Bandicoot: N.Sane Trilogy, qualcuno è tornato a sperare di poter finalmente rivedere il suo eroe d’infanzia, se non con un nuovo capitolo a tutto tondo, quantomeno con una collection attentamente rimaneggiata per essere venduta sulle console d’attuale generazione. L’attesa è stata lunga e provante, ma pochi giorni fa è finalmente arrivata la conferma che tutti attendevamo, Spyro Reignited Trilogy è realtà. Arrivati a questo punto, è però giunto il momento di chiedersi cosa davvero ci si debba aspettare dal nuovo lavoro di Toys for Bob e quanto una simile produzione possa effettivamente conquistare il pubblico videoludico.
Sul lavoro che Toys for Bob porterà sui nostri schermi c’è onestamente ben poco da dire, non tanto perché finora si è visto piuttosto poco della produzione, quanto piuttosto poiché è molto facile immaginare un impegno in sede di sviluppo simile, se non identico, a quanto già visto con Crash Bandicoot. Quello che potremo toccare con mano in futuro, quindi, sarà una collection di tre titoli – per la precisione, i primi tre titoli di Spyro usciti originariamente sulla prima Playstation – che presenteranno al loro interno due cambiamenti di massima importanza. In primis, ovviamente, una trasformazione totale del comparto tecnico che coinvolgerà l’intera trilogia, i cui giochi verranno finemente lavorati e limati per offrire un risultato finale capace di poter tranquillamente figurare senza paura alcuna tra le tante produzioni odierne presenti sul mercato. In tal senso, sempre ricollegandoci a Crash, è logico attendersi non solo una cura certosina in termini di colonna sonora e doppiaggio – e per quest’ultimo in particolare, speriamo di poter ascoltare un lavoro migliore rispetto all’obbrobrio che fu l’originale –, bensì anche un’attenzione quasi maniacale nel ricreare gli stessi identici ambienti dei capitoli usciti tra il 1998 e il 2000.
Niente iniziative fuori dal comune, mondi di gioco mai visti primi o stravolgimenti alle storie originali, solo un sano e meticoloso lavoro portato avanti con grande rispetto per evitare di contrariare un pubblico tutt’altro che aperto a introduzioni fantasiose e potenzialmente capaci di snaturate le opere originali. In seconda istanza, non fatichiamo a credere che anche i controlli, pad alla mano, verranno leggermente ritoccati per meglio amalgamarsi alle esperienze d’oggigiorno, seppur senza stravolgimenti di alcuna sorta. Parliamo insomma di un lavoro estremamente delicato e da dover portare avanti con i guanti per evitare grossolani errori potenzialmente capaci di tramutarsi in terribili disastri, ma indipendentemente da tutto resta comunque un’importante domanda che continua a balenarci in testa e che non riusciamo a toglierci di dosso; Spyro Reignited Trilogy potrà ripetere il successo di Crash Bandicoot N.Sane Trilogy?
Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy è stato un successo indiscusso non solo in termini di critica specializzata, ma anche e soprattutto sotto un mero profilo di copie vendute. I guadagni sono stati elevati, i costi contenuti, il pubblico è esploso in un susseguirsi di scroscianti applausi e Activision vuole ora ritentare il colpaccio con il draghetto nato dai ragazzi d’Insomniac Games. Quello che però bisogna capire fin da subito è che la cassa di risonanza data da uno Spyro non è la stessa ottenibile da Crash. Il marsupiale di Naughty Dog non fu semplicemente una figura di spicco per casa Sony, bensì una delle sue creature più importanti e rinomate. Il nome di Crash ha rimbalzato nella bocca di molti per anni e anni in un continuo passaparola che ha coinvolto anche i neofiti, rimasti incuriositi dagl’infiniti elogi elencati come un mantra dai fan più accaniti dell’IP. Tutto questo parlare, questo chiedere continuamente un ritorno del brand, si è infine concretizzato in una N.Sane Trilogy che ha potuto contare su di un successo mediatico senza pari, un’esplosione d’euforia che ha coinvolto tutti, dai più grandi fino ai più giovani.
Proprio questo senso d’euforia, questa incredibile voglia di poter toccare con mano un pezzo di storia di casa Playstation, sembra invece mancare per il drago Spyro. Se da una parte è infatti indubbio che Insomniac Games abbia dato forma a una creatura di gran valore e meritevole d’elogi, dall’altro lato non si deve dimenticare che, nei fatti, l’attenzione per il pubblico nei confronti del personaggio in questione è stata molto più contenuta. La fetta d’utenza che richiedeva un ritorno di Spyro è, nei fatti, relativamente risicato e la presentazione della trilogia tramite un semplice trailer – un annuncio decisamente più contenuto rispetto al grande evento che ci fu invece durante l’E3 2016 – non ha portato a quel travolgente senso di hype capace di compiere da solo metà del lavoro di marketing. È indubbio che Spyro Reignited Trilogy farà rigare i volti degli appassionati con calde lacrime di gioia, ma cosa succederà con la nuova utenza? E in particolar modo, come reagirà tutta quella fetta di pubblico che Spyro lo ha conosciuto solo tramite gli Skylanders? Una struttura ludica da platform vecchia scuola saprà conquistare un’utenza oggi abituata a ben altro tipo d’esperienze? I dubbi sono molti, le possibilità praticamente infinite; quel che sappiamo con certezza, però, è che il 21 settembre 2018 tutti i fan del draghetto viola più famoso di tutti i tempi potranno tornare bambini andando nuovamente a vivere un importante pezzo di storia videoludica.