Quella dei simulatori è oramai una moda dilagante. Complice questa età dell’oro che stanno vivendo le produzioni indipendenti, capaci di poter intrattenere porzioni di pubblico sempre meno ampie e più settorializzate, senza dover pensare ad una commercializzazione di massa, ad oggi il mercato del gaming è pieno di prodotti a dir poco fantasiosi. Un trend che, pur rimanendo maggioritario nell’ambito del PC, sta avendo qualche riscontro anche nella distribuzione console, segno di un passaparola capace di convincere anche giocatori non appartenenti al settore. Oggi affronteremo alcuni dei titoli meglio o peggio riusciti, ma che rappresentano, a buon diritto, degli esempi concreti di quello che è il fenomeno dei simulatori totali. Parliamo di software quali Euro Truck Simulator, Farming Simulator, Woodcutter Simulator, Bridge It, Agricultural Simulator e così via.
Attenzione però! Sovente l’indie sfrutta la sua natura pseudo amatoriale, o di nicchia, per rifilare al consumatore titoli ingiustificatamente scadenti. In questo campo poi, è facile cadere nella trappola che qualsiasi cosa sia indie e stravagante, debba poi essere anche bella.
Lampanti esempi di ciò che ho affermato sopra sono Agricultural Simulator e Woodcutter Simulator. Nel primo dovremo gestire la nostra azienda agricola, attraverso un approccio molto simile a quello visto nella controparte Farming Simulator. Purtroppo però Agricultural non riesce a seguire le orme dell’illustre collega. I problemi principali sono legati ad una grafica nettamente peggiore, che rende l’esperienza non troppo godibile. A fronte poi di un numero di bug grafici esagerati, che vanno dal textures popping alle semplici sparizioni di frame ed elementi di gioco. La struttura di gioco rimane simile comunque, con tonnellate di aggeggi agricoli da saper maneggiare per poter scegliere le strategie agricole più vantaggiose, accrescere il proprio budget ed ampliare le attività, abbellendo la propria enorme fattoria. Purtroppo le idee di gameplay erano molto interessanti, con diversi approcci agricoli da poter affrontare a seconda della stagione, della regione di ambientazione e del clima in game, ma vengono costantemente rovinate da aspetti tecnici che fanno rabbrividire. Oltre alla difficoltà esagerata e frustrante dovuta alla guida ed all’utilizzo dei mezzi, si aggiungono poi tonnellate di crash (come se non bastassero i bug grafici) ed un comparto audio a dir poco pietoso.
Woodcutter Simulator invece, pur non presentandosi così becero nell’aspetto tecnico, pecca nell’altro verso: quello del gameplay. Tipico esempio di come, senza una campagna ben strutturata, od un coinvolgimento gestionale, il gioco di simulazione non risulta bello solo in quanto tale. Probabilmente il team di sviluppo, fiero delle origini taglialegnistiche dei propri genitori, era convinto di poter intrigare i giocatori medi semplicemente facendogli tagliare legna a ripetizione. Purtroppo però, anche nelle attività più bislacche, la natura del lavoro stesso lo rende giocabile nudo e crudo, oppure no. Non ce ne vogliano i boscaioli, ma nella sua concezione più semplicistica tagliare la legna non è attività molto ludica. Si potrebbe rispondere che neanche coltivare granaglie lo sia (stiamo discutendo della giocabilità dell’attività, non della sua utilità e dignità ovviamente), ma al contrario, con le giuste modifiche ed aggiunte, può diventarlo. Come vedremo in corso di lettura, Farming Simulator, aggiungendo alla mera attività agricola anche elementi di gestione delle risorse e delle finanze, con un pizzico di possibilità di costruzione della propria fattoria, si trasforma da simulatore di macchine agricole a gioco completo. Woodcutter invece ha come unico vezzo di gioco il tempo limite, superato il quale la missione, seppur non fallita, verrà irrimediabilmente compromessa. Per il resto si tratterà solo di muovere incredibili macchinari di taglio e di trasporto nel minor tempo possibile, lungo una decina di missioni fisse, senza possibilità di gestione o di crescita. Tendenzialmente noioso, nonostante il buon comparto grafico ed audio.
I giochi di simulazione fortunatamente non sono tutti così. Oltre ai soliti noti, come i classici The Sims, Flight Simulator e via discorrendo, il panorama indipendente ha creato una fitta schiera di prodotti originali ed interessanti anche dal punto di vista del gameplay. Tra questi Farming Simulator si è indubbiamente distinto, insieme ad altri colleghi, come uno dei migliori simulatori anomali degli ultimi anni.
Entrando più nel vivo del prodotto, possiamo semplicemente dire che, quanto di negativo è stato affermato riguardo ad Agricultural, è tendenzialmente rivisitato in maniera giocabile e positiva da Farming. Si tratta di un videogioco solido, nel quale guidare ed utilizzare in maniera sicuramente ostica, ma plausibile e funzionale, tonnellate di macchinari ed oggetti di uso agricolo, costruire e far crescere piante ed allevamenti e poi vendere e gestire il tutto. Cosa lo differenzia da altri rivali insomma? La spiccata sezione gestionale, curata in ogni dettaglio, difficile ma ben integrata e molto divertente. La possibilità di giocare in coop, sebbene non locale, la grafica semplice ma non frustrata da bug e crash. Un gameplay ed una fattura tecnica indubbiamente semplici ed a tratti quasi ruvidi, ma di grande impatto e divertimento. La curva di apprendimento è fatta per appassionati, è indubbio, ma si tratta di un punto a favore: la facilità di gioco creerebbe alla lunga noia e frustrazione.
Il brand dei simulatori di camion è arrivato oramai al secondo titolo, ed è in continua crescita ed evoluzione. Siamo di fronte ad un titolo che presenta grandissime potenzialità, miste a qualche ingenuità e spigolo da smussare, normale e prevedibile in un prodotto che comunque non è di grandissima distribuzione. In questo gioco spetterà a noi guidare, attraverso mappe singole o un’interessantissima carriera, il nostro mostro della strada, imparando tutti i segreti della guida dei camion (affatto facile). La grafica di gioco, trattandosi per buona parte di un titolo di guida, è ottima per il genere e fa il suo sporco lavoro. Anche la fisica del videogioco è di qualità, ad esclusione forse delle collisioni, le quali portano a sensibili danni del carico, e quindi dei soldi che riceveremo a fine corsa, ma peccano sicuramente di realismo. Nonostante questo la guida risulterà effettivamente pesante e difficile, come ci si aspetta da un truck da svariate tonnellate. Chiaramente chiunque possegga un volante sarà avvantaggiato: i tracciati sono lunghi e a volte tediosi, bisognerà rispettare il codice della strada e quindi pedaliera e volante aiutano a combattere uno stile di guida che per forza di cose è lontano dal concetto di velocità ed adrenalina. Anche in questo caso però ci verrà incontro la grande profondità della campagna carriera, nella quale compreremo via via macchine più potenti, o inizieremo a creare un vero e proprio impero dei trasporti, una volta che avremo la sufficiente indipendenza economica per poter evitare di dover fare commissioni per conto di terzi. Si tratta quindi di un gioco piuttosto complesso, sebbene viziato da qualche imperfezione, soprattutto in alcuni sessioni di guida particolarmente noiosette.
In conclusione, come per ogni videogioco, non basta un’idea per poter competere a livello commerciale. Anche i simulatori indie seguono la stessa regola, dovendo per forza di cose fornire al giocatore un comparto gameplay solido e funzionale. Meritano di essere menzionati in questo campo Bridge It, un piccolo platform attraverso il quale costruire ponti di incredibile e di difficile fattura (seguendo in maniera piuttosto fedele i principi fisici alla base dell’ingegneria edilizia, sebbene molto annacquati), ed il grandioso GOAT SIMULATOR, il kick starter che sta spopolando su youtube per la simpatia del concept game, nel quale verrà chiesto al giocatore di impersonificare una capra da demolizione.
Ad ogni modo noi di KingdomGame.it crediamo di avervi fatto cosa gradita con questo “excursus simulatorio” che non ha certo velleità enciclopediche, ma che potrà aiutarvi nella scelta del prossimo acquisto bislacco su Steam, perchè si sa, nessuno resiste al fascino incredibile dei camion da autostrada o delle piantagioni di mais!