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Sony sta per abbandonare/mettere da parte PS Vita?

Febbraio 2012 doveva rappresentare una svolta nel settore dei videogiochi mobile. A fare da spartiacque a questa nuova rivoluzione doveva essere senz’altro Sony con il suo gioiellino PS Vita. La console portatile della multinazionale giapponese aveva mostrato fin da subito i muscoli nel corso della presentazione dedicata. Era riuscita a catturare l’interesse dei videogiocatori orientali e di noi occidentali, compreso il sottoscritto. Tra l’altro sono stato tra i primi ad acquistarla al day one europeo, ovvero il 22 febbraio 2012. Le premesse, le belle parole di Sony, riuscirono a convincermi, tanto da risparmiare un buon gruzzoletto di denaro (decisamente oneroso… circa 300 euro) per aggiudicarmi il primo modello e tutto questo il giorno prima di un’importante interrogazione di inglese. Questo, ovviamente, quando frequentavo ancora la scuola superiore. Insomma altri tempi, sicuramente migliori dal punto di vista economico e diversi dal punto di vista della tecnologia.

Gli smartphone avevano iniziato a prendere piede e deve essere stata proprio questa variabile – a quanto pare – il fenomeno scatenante la crisi delle console portatili. Basti pensare che anni addietro il Nintendo DS era riuscito a totalizzare numeri record (da far girare la testa), catturando anche l’interesse di chi scrive questo editoriale. PSP non era di certo al livello della rivale, ma poteva comunque offrire una line-up di titoli non indifferente, anzi. Anche in questo caso, però, con un occhio di riguardo verso il Giappone, la terra promessa della console portatile PlayStation di scorsa generazione.

Tempi lontani e talmente diversi da appartenere, oramai, ad un altro mondo! Oggi gli smartphone sono talmente potenti da poter svolgere qualsiasi funzione fra cui quella di console portatile, grazie alla presenza corposa di videogiochi realizzati accuratamente, soprattutto dal punto di vista tecnico. E’ ovvio che non riusciranno mai a garantire una giocabilità lontanamente vicina a quella offerta da una console portatile. Per carità esistono dei pad compatibili, ma sinceramente li reputo troppo. Questo soprattutto per chi gioca da mobile. Infatti non tutti sono degli appassionati, ma vi giocano ogni tanto, giusto per passare qualche ora di puro divertimento.

Tornando al nocciolo della questione, dispiace leggere la possibilità di Sony di mettere alla berlina PS Vita e considerarla un sistema legacy. Per chi non lo sapesse, si tratta di quel termine ad evidenziare un prodotto ormai obsoleto e quindi superato. Dopo l’uscita di PlayStation 4 e Xbox One, infatti, le rispettive console di scorsa generazione, PlayStation 3 e Xbox 360, sono state inserite nella lista di sistemi legacy. Ah sì è vero. Per quanto riguarda PS Vita si tratta di una affermazione interpretata male (così dicono dal quartier generale di Sony) ma sinceramente ci troviamo nei casi in cui si dice: “la frittata è fatta”… Di certo Sony non poteva confermare una notizia di questo tipo.

Ciò non toglie la speranza che l’affermazione sia stata mal interpretata, anche perché PS Vita va ancora piuttosto bene in Giappone, grazie alle innumerevoli produzioni dedicate e rivolte al pubblico orientale. In Europa Sony non ci ha proprio provato! Forse all’inizio, ma ha buttato troppo presto la spugna. Il prezzo esagerato iniziale (250 euro per la versione wi-fi e 300 euro per quella 3G-wi fi) deve aver creato una salita veramente ripida. Il nome PS Vita, invece, non deve avergli portato proprio bene. L’E3 2015 è alle porte. Forse non è ancora tutto perduto… Vi lascio alle vostre considerazioni, linkando il video che mi ha letteralmente gasato e spinto a seguire e poi acquistare (a scatola ovviamente chiusa) la quasi dimenticata (che sarà sicuramente rimpianta) PS Vita.

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