Con un annuncio a sorpresa, SEGA ha stupito i suoi fan annunciando una versione remaster dei primi due capitoli di Shenmue.
Di acqua sotto i ponti da quando l’industria videoludica è riuscita a emergere dall’ombra ritagliandosi poi un considerevole spazio nell’ambito dell’intrattenimento ne è passata davvero tanta, e il catalogo di grandi titoli che potremmo rimembrare con un pizzico di nostalgia è sostanzialmente sterminato. Tra quelle migliaia e migliaia di opere che molti di noi non potranno mai dimenticare, però, si nascondono anche creature che sono riuscite a dare qualcosa in più, videogiochi talmente rivoluzionari per i loro tempi (tra cui figura Shenmue) da essersi rivelati in grado di dettare nuovi standard nel mercato, veri e propri punti di riferimento a cui molti altri team di sviluppo si sono successivamente aggrappati per la realizzazione delle proprie creature, limando e rimaneggiando elementi ludici che sono andati espandendosi nel corso degli anni grazie alle nuove possibilità offerte da sistemi di gioco sempre più all’avanguardia.
Di esempi in tal senso ne potremmo fare molti, ma in questo caso vogliamo concentrarci su un titolo in particolare, una perla rimasta impressa nella storia che ha dettato legge su come fosse necessario strutturare il concetto stesso di open-world; esatto, stiamo proprio parlando di Shenmue. Nel caso in cui non doveste aver mai sentito prima questo nome, non ve ne facciamo una colpa; dopotutto, stiamo pur sempre parlando di un’IP nata su Dreamcast e finita nel dimenticatoio dopo due capitoli indubbiamente rivoluzionari ma che, al contempo, non si rivelarono capaci di conquistare il grande pubblico, di fatto rimanendo ancorati saldamente nei cuori di una nutrita nicchia di giocatori che, dopo aver infine perso ogni speranza di vederne un ritorno in pompa magna, ancora oggi ne loda le indubbie qualità.
Quella di oggi, però, è un’epoca fuori dal comune, un’epoca fatta di campagne Kickstarter dove il pubblico finanzia i titoli che tanto desidera, dove tutti possono mettersi in gioco, dove grandi produzioni del passato tornano sotto i riflettori con remake e remaster o, ancora, con nuovi capitoli totalmente inaspettati e capaci di portarsi dietro infinite ondate d’applausi cariche di gioia. Non per niente, anche SEGA ha deciso di tentare la sorte con il suo brand oramai quasi totalmente dimenticato dai più e, tramite un inatteso annuncio a sorpresa, ha infine presentato al mondo Shenmue 1 e 2 Remaster, un lavoro accolto dal pubblico con tante speranze, ma anche con qualche insidioso dubbio.
La prima domanda da porsi è molto semplice e piuttosto scontata; cos’è Shenmue? Nelle basi, un GDR; nei fatti, molto di più. Partendo dal concetto di gioco di ruolo nudo e crudo, lo sviluppatore Yu Suzuki impegnò anima e corpo nella realizzazione di un’opera complessa e intricata che venne successivamente intesa con una terminologia totalmente nuova e oggi utilizzata per moltissimi titoli, ovvero FREE. Tale acronimo stava a indicare il cosiddetto “Full Reactive Eyes Entertainment”, un sistema ludico basato sulla piena libertà d’azione data all’utente all’interno della mappa di gioco unito a una totale interattività con tutti i personaggi presenti in-game. Yu Suzuki voleva che la sua creatura sembrasse viva, desiderava dar forma a un mondo credibile e pulsante in cui i giocatori si sarebbero potuti quasi perdere. Potrebbe quasi far sorridere oggigiorno, ma molti elementi ludici che oramai diamo per scontati, ai tempi di Shenmue, vennero definiti come una vera e propria rivoluzione in ambito gaming.
La possibilità di poter entrare in moltissimi edifici, la presenza di NPC con vere e proprie routine lavorative e di vita quotidiana a seconda dell’orario in-game, l’esistenza di un sistema dinamico del tempo che poteva portare a giornate uggiose o soleggiate, situazioni serali o diurne, climi meteorologici miti o invernali, e molto altro ancora. Questo era Shenmue, il tutto poi ovviamente unito a un comparto narrativo di gran spessore, con personaggi davvero carismatici e e tutti da scoprire a cui si andava a intrecciare un sistema ludico che, pad alla mano, meritava solo elogi. Fatta questa doverosa premessa, risulta insomma fin da subito facile capire come mai l’’nnuncio riportato da SEGA abbia dato vita a tanto scalpore negli animi di molti videogiocatori, ma all’euforia generale ha subito seguito un timore a dir poco preoccupante.
Come specificato da SEGA stessa, la collection in sviluppo comprenderà al suo interno le versioni remaster di Shenmue 1 e 2, le quali si caratterizzeranno in primis per un sistema di controllo più moderno, con la possibilità aggiuntiva di poter scegliere tra lo schema di comandi classico e quello più adatto agli standard di oggi. Andando più nello specifico, la società nipponica ha spiegato che il nuovo control-scheme consentirà al giocatore di usare le due leve analogiche per gestire con maggior facilità il movimento del personaggio e la telecamera, mentre quello originale ricalcherà fedelmente il controllo a singolo stick. Se da un lato non possiamo che apprezzare il lavoro compiuto in tal senso, indubbiamente necessario per evitare che il pubblico andasse a impiccarsi con un sistema fin troppo vetusto per i tempi odierni, ciò che lascia quantomeno perplessi è il lavoro che verrà compiuto in termini puramente grafici.
SEGA ha infatti affermato che in-game si potrà scegliere se giocare in 16:9 o in 4:3, con la possibilità aggiuntiva di impostare varie opzioni grafiche su PC, ma la totale mancanza d’informazioni riguardanti un possibile rimaneggiamento grafico totale, sulla falsariga di altre produzioni che abbiamo avuto modo di vedere nel corso degli ultimi mesi, rischia di minare pesantemente la forza di risonanza del prodotto. Se da una parte non fatichiamo infatti a credere che i giocatori più “esperti” non avranno alcuna difficoltà a godersi l’opera, indipendentemente che la stessa venga attentamente ricostruita da zero o meno, dall’altro lato qualche dubbio ce lo poniamo per le nuove leve. In un’epoca in cui un buon comparto grafico può fare la differenza tra successo e disastro in termini di vendite, c’è il rischio che un lavoro poco curato in tale ambito possa allontanare le nuove generazioni o, comunque, tutti coloro che Shenmue non l’hanno mai sentito nominare.
La paura, insomma, è che la remaster altro non sia che un prodotto indirizzato ai fan più accaniti, ma incapace d’incuriosire il resto del popolo videoludico, un timore che se dovesse concretizzarsi non potremmo che definire una triste opportunità mancata per allargare il bacino d’utenza in vista di Shenmue 3. SEGA non si è voluta sbottonare la camicia in tal senso, se non per affermare che la collection arriverà nei negozi al prezzo budget di 29,99 dollari su PlayStation 4, Xbox One e PC nel corso del 2018, ma diverse immagini rilasciate fanno già presagire che i timori da noi espressi siano tutt’altro che infondati. A chiudere il cerchio delle notizie infauste, ci pensa infine la conferma del doppiaggio inglese e giapponese con sottotitoli in inglese, francese, tedesco, coreano, cinese semplificato e cinese tradizionale. Ancora una volta, insomma, l’Italia sarà il fanalino di coda.