Partiamo da un presupposto: non stiamo parlando di un videogioco qualsiasi. Red Dead Redemption è stato uno dei titoli più d’impatto e narrativamente profondi della scorsa generazione, probabilmente uno dei più amati dal pubblico nell’intera storia dei videogiochi. Un protagonista brutalmente umano e carismatico e una sceneggiatura pressoché perfetta, ma soprattutto quella crudezza e spontaneità nel fotografare i meccanismi di una determinata realtà sociale come solo Rockstar Games è in grado di fare.
Tutto questo ha contribuito a rendere il titolo originale del 2010, semplicemente, un prodotto da antologia, di quelli che qualunque appassionato vorrebbe possedere e rigiocare anche in versione rimasterizzata o retrocompatibile.
Di conseguenza, quello fatto da Rockstar alcuni giorni fa non è stato un annuncio qualsiasi. Un paio di grafiche rosse, qualche silhouette su uno sfondo scarlatto e il web, letteralmente, impazzisce. Due giorni dopo l’annuncio, Red Dead Redemption è realtà e trailer fissato per il 20 ottobre. È goduria allo stato puro, è pioggia di un hype sempre più dilaniante fino alle fatidiche ore 17:00 del 20 ottobre. E, a quel punto, Red Dead Redemption 2 si mostra in tutto il suo splendore.
La verità è che Rockstar si è resa protagonista di uno dei migliori “troll” degli ultimi tempi, soggiogando il web in una tenaglia di hype, portandolo a interrogarsi su quali feature potrà mai introdurre il nuovo capitolo, quando sarà ambientato, quali saranno mai i protagonisti. Quella banda sul poster, messa lì alla mo’ di Magnifici 7, chi rappresenta? Sono davvero John Marston e soci, magari durante i bei tempi in cui il protagonista di Red Dead Redemption era un bandito, rendendo dunque il secondo capitolo un prequel del primo?
O l’immagine serve a rimarcare il fatto che Red Dead Redemption 2 potrebbe addirittura essere un videogioco maggiormente improntato sull’online? D’altronde, ultimamente Take Two Interactive ha registrato un dominio chiamato “Red Dead Online” e il successo riscosso da GTA Online suggerisce che Rockstar deve continuare a puntare su questa modalità. Ma sarebbe un delitto precludersi la possibilità di una bella storia, soprattutto tenendo conto delle enormi potenzialità narrative di Rockstar e del prodotto in sé.
La durata e i contenuti del trailer di debutto di Red Dead Redemption 2 sono stati, a parer di chi scrive, troppo esigui se paragonati all’hype che ha divorato milioni di fan negli ultimi giorni. Ma non si può non riconoscere i meriti di quel minuto scarso, che ci ha reso partecipi non solo di paesaggi mozzafiato, ma anche dell’atmosfera generale di cui sarà intrisa il gioco.
Ancora una volta Rockstar si è dimostrata maestra nell’utilizzo del comparto visivo e nella mescolanza delle luci, che si alternano tra loro su prati e rocce a seconda dei vari paesaggi rendendo il fotorealismo una vera e propria delizia per gli occhi. In quel brevissimo minuto c’è tutta la rappresentazione di una terra selvaggia nella quale l’avanzata dell’uomo e del progresso tecnologico inizia a farsi sentire, ma tra le nuove ferrovie e le prime automobili l’essere umano del Far West vive ancora come un rozzo, coltivando la terra e allevando bestiame, ubriacandosi nei saloon e portandosi a letto le prostitute e uccidendosi a vicenda a suon di colpi di pistola sotto il sole cocente di mezzogiorno.
Red Dead Redemption è stato il western fatto videogioco e il suo sequel non potrà non raccogliere l’eredità di un prodotto così scolpito nella memoria dei videogiocatori, ma non senza tener conto di quello che è stato un passo fondamentale nell’evoluzione dei titoli Rockstar: Grand Theft Auto V. La narrazione frammentata nelle storyline di tre protagonisti, così come alcune feature quali l’organizzazione dei colpi, si sposerebbero alla perfezione con il mondo di Red Dead Redemption 2: selvaggio, violento e allo stesso tempo così complesso.
Tirando le somme, Rockstar ha indossato la corona dell’hype mettendo in ginocchio il web con un trailer anonimo, il quale tuttavia ci ha trasmesso tanto pur mostrando così poco. La strada è ancora lunga, da qui all’autunno 2017 ne passeranno di mandrie sotto i ponti e di sicuro nei prossimi mesi avremo maggiori informazioni su che tipo di gioco sarà Red Dead Redemption 2. Se torneremo a vestire i panni dell’iconico John Marston o piuttosto di suo figlio Jack o, magari, vivremo tutta un’altra storia. Rockstar, d’altronde, ci insegna da più di un decennio di non essere mai a corto di idee.