La Realtà Virtuale è ormai il futuro del medium videoludico, mesi fa facemmo un vero e proprio viaggio all’interno di questa tecnologia, ma tra scetticismi e dubbi, non abbiamo fatto in tempo ad accorgerci che non si può più parlare di futuro, ma di presente. Parlare di una prossima generazione VR è ormai errato, Oculus si è separato dai Dev Kit confezionando un prodotto finito e testato, HTC Vive sorprende tutti con le sue alte prestazioni e PlayStation consente a questa tecnologia di approdare anche su console da salotto grazie al suo omonimo PlayStation VR.
Molti dicono che l’esperienza VR non si possa raccontare ma sia qualcosa che va vissuta per essere capita a pieno e hanno ragione, per quanto io vi possa raccontare delle mie esperienze con i visori non riuscirò mai a trasmettervi le mie sensazioni, ma farò del mio meglio in questo editoriale.
Come scritto in precedenza: è da anni ormai che Dev Kit dei più disparati visori approdano in fiere del fumetto e videoludiche in tutto il mondo per catturare l’interesse degli utenti. Nel 2013, se la memoria non mi inganna, ebbi il piacere di provare il Dev Kit 1 di Oculus Rift giocando nei panni del noto Gordon Freeman in Half Life. La sensazione fu impressionante per quanto comunque l’immedesimazione fosse limitata per via dell’utilizzo del joypad come periferica di controllo e della grafica che subiva il passare degli anni; mi sentii di premiare quella esperienza, tutto questo nonostante la latenza delle immagini che mi provocò un giramento di testa da non sottovalutare.
Tre anni più tardi, nel corso dell’appena trascorsa Games Week 2016, ho avuto la possibilità di capire quanto questa tecnologia con il tempo si sia sviluppata e sia stata migliorata. Per la prima volta ho provato PlayStation VR, il visore Sony che – molto probabilmente – riuscirà a rivoluzionare il videogame domestico.
Come conviene ad una prima volta, la prova si è tenuta in un luogo appartato rispetto allo stand PlayStation che tutti voi avete visto nel nostro album fotografico dell’evento. Dopo i dovuti convenevoli, ho scelto la demo da testare; quella relativa a Batman VR. Indossato il visore colpisce subito l’incredibile comodità dello stesso, pur sembrando all’apparenza rigido, rispetto all’esigenza della testa. La massiccia imbottitura, inoltre, consente un comfort notevole.
Ed eccomi qui, addobbato con una quantità di luci pari a quelle di un albero di natale che testo uno degli strumenti che spero un giorno possano fare parte della mia quotidianità.
Riguardo la demo in sé c’è poco da dire, il nostro Riccardo Rossi ha già speso numerose parole per Batman VR, raccogliendo anche le testimonianze degli sviluppatori nel corso della scorsa Gamescom. Impersonare il Cavaliere Oscuro è una sensazione magica per quanto i movimenti siano ampiamente limitati (colpa della demo o equivale al risultato finale del gioco?). Poter scendere nella Bat-Caverna, accedere ai costosi gadget della cintura del nostro tenebroso eroe è stranamente divertente. Il metodo di funzionamento base della VR è il vero divertimento: poter inclinare la testa e vedere le nocche di Bruce Wayne rosse di sangue, sporgersi per riuscire a prendere un oggetto inarrivabile e la sensazione complessiva di profondità consentono un’immedesimazione che non può essere descritta in un ambiente di gioco classico su schermo.
Ritornando a parlare del visore in sé, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla completa assenza di giramenti di testa o sensazioni di nausea e quindi dalla notevole velocità di risposta della console che permette un movimento senza alcuna latenza. In certi casi, però, i miei occhi perdevano il fuoco dell’immagine provocando quel fastidioso “effetto zanzariera” che fa diminuire il senso di credibilità ad un sistema che punta tutto sul trasmettere sensazioni e immagini plausibili. Sinceramente non so se questo problema fosse dovuto alla demo oppure al modo in cui io mi sia sistemato il visore in testa, poiché è proprio quel particolare momento che permette all’occhio di assestarsi e captare bene la vicinanza dello schermo regolandolo senza problemi. Per capirne i veri limiti bisognerebbe eseguire una lunga prova e non limitata ad una manciata di minuti per decifrare bene quanto in fretta questo visore potrebbe far stancare la testa, la vista ma soprattutto il corpo in sé. Batman era infatti una demo limitata nei movimenti che, volendo, si sarebbe potuta giocare anche da seduti ma altri titoli vincolano il giocatore alla posizione eretta e necessitano di movimenti complessi e stancanti. Gli utenti preferiranno il divertimento o il comfort? Tra poco potremo tirare le somme anche riguardo questo dato. PlayStation VR è già disponibile e può essere utilizzato solo con PlayStation 4.
Voi avete già acquistato il visore per la realtà virtuale targato PlayStation?