Avanti, chi avrebbe scommesso sul futuro del cloud gaming? Soprattutto, chi avrebbe immaginato un futuro simile a quanto annunciato da Sony con il servizio PlayStation Now? Ah, non sapete cosa sia questo nuovo servizio? Bene, facciamo qualche passo indietro.
Nel 2012, Sony acquistò Gaikai, una compagnia che ha basato il proprio business sui servizi di cloud gaming. Questa acquisizione, inizialmente poco chiara, ha aperto la strada per l’avvio del nuovo servizio del colosso giapponese, pensato soprattutto per permettere di utilizzare i vecchi titoli di PlayStation, PlayStation 2 e PlayStation 3, direttamente sulle TV, i Tablet, gli Smartphone, PlayStation 4 e PS Vita.
Il funzionamento di PlayStation Now è tanto semplice, quanto geniale, ed ecco spiegato il perché. Il giocatore dovrà munirsi soltanto del controller di PlayStation 3, a meno che non si abbia in casa la nuova PlayStation 4 o PS Vita e sfruttare al meglio la propria connessione ad Internet, acquistando esclusivamente i titoli a cui si vuole giocare.
Tutto sarà basato sullo streaming di dati in arrivo dal Server che sta emulando la console e il videogioco, tutto attraverso Internet. Semplice prototipo? Assolutamente no ed il CES 2014 ha permesso ai partecipanti di testare una versione alpha del servizio, pensata per girare sulla rete locale appositamente messa in piedi per l’evento. Mica male, no?
L’idea di abbandonare una piattaforma Hardware per videogiocare con i titoli del catalogo Sony, per quanto interessante, può imbattersi in alcuni ostacoli. Su tutti c’è il problema della fruibilità del servizio, fortemente minato dalle connessioni ad Internet scarsamente “evolute” in alcuni paesi. Sarà necessario avere una connessione ADSL da almeno 5Mbit per eseguire correttamente PlayStation Now, tralasciando poi un eventuale upload minimo per gestire l’input dei comandi, ma anche di un dispositivo come PlayStation Vita, PlayStation 3, PlayStation 4 o uno degli otto nuovi modelli di TV Bravia che saranno commercializzati durante l’anno, richisto nel periodo iniziale per eseguire il nuovo servizio.
Questo purtroppo sarà un limite invalicabile, almeno durante i primi mesi, sia per ragioni tecniche, che di mercato.
Un’ultima richiesta di PlayStation Now è quella di munirsi espressamente di un DualShock 3, a meno che non si tenti di avviarlo da una delle recenti console Sony.
Tolti i problemi lato client, il discorso si fa decisamente più tecnico e complesso per i server che gestiscono emulazione e servizio. Sony ha dovuto sfruttare al massimo la sua PlaySation 3 per rendere l’emulazione dei suoi giochi convincente e senza intoppi, sino al punto di dover “compattare” ben otto console su una singola scheda madre, evitando così gli ingenti consumi energetici ed il notevole spazio che avrebbe richiesto una singola unità. Il secondo muro da scavalcare, è rappresentato invece dalla latenza generale con cui si impartiscono i comandi di input e si riceve l’output a video… minato soprattutto dalle latenze delle connessioni Internet. Tutto sommato, i test effettuati al CES 2014 con titoli come Beyond: Two Souls, God of War: Ascension, The Last of Us e Puppeteer, hanno ottenuto un buon riscontro, permettendo di giocarli decentemente, se pur è ancora richiesto un duro lavoro di ottimizzazione e test per migliorarne l’esperienza, proprio come sottolineato dalla redazione di Polygon nel video dimostrativo che trovate di seguito.
L’apertura al Cloud Gaming da parte di un competitor come Sony, non potrà far altro che sviluppare un nuovo mercato, basato interamente sugli acquisti digitali e sull’esclusione nel tempo di nuovi Hardware da acquistare. I videogiochi saranno lanciati direttamente dagli appositi server, così come eventuali servizi aggiuntivi per la visione di film, musica e ulteriori media, fra l’altro features aggiuntive già annunciate dalla stessa Sony. Se da un lato si potrà avere la propria libreria multimediale sempre a portata di mano e visibile ovunque ci sia una connessione ad Internet ragionevole, dall’altra si perderà inevitabilmente la copia fisica, un qualcosa a cui i collezionisti e più in generale i videogiocatori, sono molto affezionati.
PlayStation Now si trova attualmente in beta testing, con il lancio negli Stati Uniti pensato per il terzo quarto dell’anno in corso. In Giappone dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno, mentre in Europa è atteso per l’inizio 2015.