Sono ormai trascorsi diversi mesi dal lancio delle nuove console next-gen Xbox One e PlayStation 4, alcuni giochi sono già usciti, altri devono ancora vedere la luce mentre gli aggiornamenti sono disponibili al download. Quindi possiamo anche iniziare a valutare quale delle due macchine stia effettivamente andando meglio.
Le due console sono state lanciate con una settimana di differenza, PlayStation 4 è uscita il 15 Novembre solo in Nord America, il 29 dello stesso mese in Europa e in Sud America e dal 22 Febbraio 2014 è disponibile anche in Giappone. Xbox One invece fu lanciata il 22 Novembre contemporaneamente in Europa e Nord America. Questa piccola differenza non ha inciso più di tanto sulla quantità di console vendute da entrambe le aziende. Alla fine del 2013 si ha un distacco di circa un milione di unità, trovando PlayStation 4 con 4,2 milioni di console vendute mentre la console next-gen Microsoft aveva venduto oltre le 3 milioni di unità. Analizzando solo lo scorso Febbraio, Sony aveva raggiunto un numero di vendite superiore a quelle di Xbox One, che nonostante avesse venduto di meno, grazie al fatto che il suo prezzo sia maggiore Microsoft aveva comunque riscontrato un guadagno superiore rispetto all’azienda giapponese. In ogni caso le vendite delle due console potrebbero essere molto più influenzate nel momento in cui saranno rilasciati titoli di un certo calibro, come ad esempio il nuovo capitolo della saga di Halo o il nuovo Infamous.
Ancor prima che le due console fossero state immesse nel mercato, dopo gli annunci allo scorso E3 e le molte notizie rilasciate, uno dei tanti argomenti di discussione tra Xbox One e PlayStation 4 era – e lo è ancora adesso – la risoluzione, dunque conteggio dei pixel per lato dei nuovi titoli. In rete sono subito scoppiate le console war dedicate a questo aspetto: 720p, 900p o 1080p? Non mancano gli fps, 30 o 60 a seconda del titolo e della macchina. Tutti numeri che fino alla scorsa generazione erano sconosciuti o indifferenti alla maggior parte dei giocatori.
Giusto per fare qualche esempio, The Witcher 3 girerà su PlayStation 4 a 900p mentre su Xbox One sarà riprodotto a 720p, mantenendo su entrambe le versioni 30 fotogrammi al secondo. Oppure prendendo un altro titolo come Watch Dogs, il gioco potrà essere eseguito sulla console Sony a 1080p e sulla console Microsoft a 900p, anch’esso stando sui 30 fps su entrambe le macchine. Anche se questi dati potrebbero far pensare che PlayStation 4 sia in netto vantaggio rispetto a Xbox One, in realtà le due console sono ancora agli inizi e qualunque discussione o giudizio sul confronto delle risoluzioni dei titoli attuali è pressoché inutile visto che le potenzialità di queste due piattaforme di gioco saranno spinte al massimo solo tra qualche anno, come avvenne per Xbox 360 e PlayStation 3.
Molti sono stati i servizi annunciati insieme alle console, ma senza dilungarci troppo, analizziamo insieme quelli di maggior spessore. Con l’avvento della nuova generazione, una grande novità per i giocatori è stata la possibilità di poter registrare e condividere le proprie partite senza l’ausilio di una scheda di acquisizione video esterna. Grazie a questa funzione PlayStation 4 e Xbox One, oltre che tramite un comando ordinato dal giocatore in un preciso momento, possono registrare costantemente gli ultimi minuti di ogni partita, massimo 5 minuti su Xbox One mentre 15 minuti su PlayStation 4, la quale potrebbe avere un vantaggio nel caso in cui l’utente stia giocando una bella partita nell’ultimo quarto d’ora ma si sia scordato di avviare la registrazione. In seguito i video possono essere modificati, magari tagliandone uno spezzone che si preferisce, per poi condividerlo.
Si era parlato molto anche di cloud computing, ovvero la possibilità di memorizzare e/o elaborare dei dati facendo uso di risorse hardware e software, aumentando così le prestazioni della console. Microsoft aveva annunciato quasi in contemporanea con l’annuncio di Xbox One che sarebbe riuscita a stendere una rete di 300.000 server dedicati al fine di aumentare le prestazioni di ogni singola macchina e di non affaticarla troppo durante dei calcoli pesanti, molto utile per esempio nel caso di un titolo con un mondo di gioco molto vasto. Sony invece annunciò il servizio PlayStation Now, di cui trovate i dettagli nel nostro articolo qui. Questo servizio renderebbe possibile, sempre utilizzando il cloud, giocare ad un vasto catalogo di titoli provenienti dalle vecchie piattaforme, ovvero PlayStation, PlayStation 2 e PlayStation 3. I giochi verrebbero riprodotti in streaming e per poterlo fare il giocatore non deve far altro che possedere una PlayStation 4 o PlayStation Vita e avere a disposizione una connessione di almeno 5Mbps. Una volta acquistato uno o più titoli sarà possibile giocarli, il tutto grazie ai server che emuleranno la console d’origine ed elaboreranno i dati. Un servizio davvero incredibile, forse uno dei punti più forti della console giapponese in quanto offerta la retro compatibilità con tutte le piattaforme, anche se con la pecca di doverli acquistare di nuovo anche se già posseduti.
Ricapitolando, possiamo affermare che entrambe le console next-gen attualmente sono più o meno su un piede di parità e che dunque la scelta nell’acquisto può variare in funzione delle esclusive o dei servizi offerti, ma non di certo perché una è migliore dell’altra.