kingdomgame.it
Speciale

PES 2015: il declino della saga

Nell’ultimo speciale dedicato ai simulatori calcisti vi abbiamo parlato di quello che ci aspettiamo da FIFA 15. Oggi, invece, andremo ad analizzare il perché del declino di una saga che si è imposta, per anni e anni, come regina del genere. Stiamo parlando di Pro Evolution Soccer.

UNA STORIA FATTA DI SUCCESSI…

PES ha una storia lunga, disseminata di successi. Nel lontano 1994, la casa giapponese Konami, lanciò su Super Nintendo International Super Star Soccer (in Giappone venne chiamato Winning Eleven). Il gioco poi si divise e venne affidato a due studi; uno che prendeva una forma più simulativa e meno arcade che prese il suffisso Pro, l’altra che continuò a usare stesso nome e formula di gioco. Nel 2001, su Playstation e Playstation 2, approdò Pro Evolution Soccer. Questo fu il trampolino di lancio della serie che, un capitolo dopo l’altro, si affermò come punto di riferimento per gli amanti dei giochi di calcio. Konami riuscì a creare una formula di gioco fresca, un mix tra simulazione e arcade, semplice da padroneggiare e che avrebbe regalato gioie ai numerosi fan del brand che, capitolo dopo capitolo, erano diventati veri e proprio aficionados.

… POI IL DECLINO

Fino a Pes 2008 – titolo che che porta Pro Evolution a fare il salto generazionale e approdare su Playstation 3 – tutto andava alla grande. L’anno successivo però qualcosa si è mosso nella concorrenza. Il brand di Electronic Arts premeva per fare – con l’avvento della nuova generazione – qualcosa d’importante. Dopo un anno di transizione arrivò sugli scaffali Fifa 10. Il nuovo titolo della saga calcistica di EA portò ingenti dosi di novità. La più importante, quella che si era posta come obiettivo il rinnovare un gameplay da troppo tempo statico. Stiamo parlando del dribbling a 360° che rivoluzionò il modo di giocare e portò un realismo ancora più estremo. Forse possiamo usare questo punto come l’inizio del “declino” della serie di PES. Una serie che continuò a seguire la sua filosofia, il mix tra simulazione e realismo di cui abbiamo parlato prima, senza apportare grandi cambiamenti. Dall’altra parte, di anno in anno, FIFA riuscì a migliorare introducendo novità e perfezionando le buone meccaniche dei precedenti capitoli. Forse è proprio questo il motivo che ha visto la saga di PES affondare e rimane dietro il rivale di Electronic Arts.

QUALI SONO I MOTIVI?

Noi di KingdomGame.it ci siamo soffermati a lungo sui motivi per il quale – da anni oramai – FIFA si afferma superiore a Pro Evolution. La nostra analisi ha fatto venire alla luce diversi punti che – ovviamente secondo noi – hanno portato al declino della serie. Ve li elenchiamo di seguito.

  • L’attaccamento e il non rinnovo della formula di gioco. Mentre il diretto concorrente apportava novità sostanziali PES è sempre rimasto sulla sua formula di gioco. Fatto sostanziale è che mentre il dribbling a 360° fu implementato per la prima volta in FIFA 10, PES l’ha introdotto solamente quest’anno con PES 2014 andando a cambiare il vecchio e legnoso movimento sui binari
  • Le licenze. Purtroppo, tranne alcune squadre, la saga Konami non ha mai avuto le licenze delle squadre presenti in gioco. Una cosa non importante ai fini del gameplay ma anche l’occhio vuole la sua parte. Giocare con il North London, West London, et simili è peggio che giocare con Arsenal, Chelsea, etc

Queste sono le principali motivazioni, secondo noi, per cui gran parte dei fan è passata alla concorrenza. Con PES 2014 la storia sembra cambiare, possiamo definirlo quasi un reboot. Si è data più importanza ai fan, ai loro feedback, per cercare di tornare prepotentemente in lizza per il posto di regina del genere. 

Seguici su Facebook