Capcom potrebbe aver dato il via a un nuovo sistema di fruizione videoludica, almeno in ambito Nintendo Switch; ma il gioco varrà davvero la candela?
Fin da quando Nintendo Switch è giunta sul mercato stupendo critica e pubblico per il suo inaspettato livello qualitativo sia sotto il profilo hardware che in termini di software disponibile, in molti hanno immediatamente evidenziato il proprio disappunto dopo aver compreso che buona parte della ludoteca multipiattaforma già presente sulle macchine concorrenti non sarebbe stata resa disponibile anche per la console ibrida targata Nintendo. Nonostante alcune software house si stiano infatti tutt’ora impegnando per portare le proprie produzioni anche sulla nuova nata della grande N – con Bethesda a fare indubbiamente la parte da leone -, risulta evidente come il gap in tal senso non faccia altro che ingrandirsi inesorabilmente di giorno in giorno, lì dove il mercato indie sembra aver accolto a braccia aperte la console a fronte di un universo Tripla A incapace di potersi adattare a questo nuovo approccio portatile.
Bisogna ammettere che, invero, la problematica era stata oramai da molti compresa e metabolizzata, con un pubblico d’appassionati utenti dimostratisi capaci di superare la mancanza senza gravi conseguenze, una generale accettazione della situazione che però è stata profondamente scossa nel corso di queste ultime settimane. Recentemente, Capcom ha infatti annunciato al mondo un’inaspettata presa di posizione piombata in testa al pubblico come un pesante macigno, un rimescolamento delle carte in tavola che potrebbe stravolgere, almeno in parte, l’attuale situazione della ludoteca targata Nintendo Switch. Dal nulla, ecco quindi giungere il solenne annuncio: Resident Evil 7 giungerà sulla console ibrida di Nintendo ma solo tramite Cloud, una decisione che merita particolare attenzione per la portata dell’evento e delle sue possibili implicazioni future.
LEGGI ANCHE: Nintendo Switch Online: prezzo, giochi gratis e data di rilascio!
La prima domanda da doversi porre è di fondamentale importanza, soprattutto per coloro che questo mondo lo conoscono soltanto superficialmente; cosa s’intende quando si parla di un titolo che funziona unicamente tramite Cloud? Detta in parole molto semplici, quello di Resident Evil 7 non è gioco da utilizzare come un qualsiasi altro titolo, ma usufruendo direttamente dei server Capcom, potrete godere dell’esperienza offerta dall’opera in maniera non dissimile a un film visionato su Netflix. Dopo un leggero download del client di gioco da appena 48MB, sarà infatti possibile cominciare la propria avventura usufruendo della versione PC dell’opera che, tramite streaming dei dati, prenderà vita direttamente sulla vostra Nintendo Switch. Il sistema è sostanzialmente lo stesso di Playstation Now e, seppur sotto certi punti di vista potrebbe dar forma a un roseo futuro, dall’altro lato si porta dietro diverse ombre tutt’altro che ignorabili. In primis, risulta impossibile non immaginare le potenzialità del sistema, il quale potrebbe facilmente permettere a ogni software house di portare i propri prodotti anche sulla macchina ibrida targata Nintendo senza problema alcuno, previsione che se si dovesse avverare amplierebbe notevolmente il parco titoli disponibile sulla console.
D’altro canto, però, non bisogna assolutamente dimenticare le tante problematiche che già si sono presentate alla porta di molti utenti. È infatti d’estrema importanza ricordare che per poter usufruire del programma messo in piedi da Capcom è necessario possedere una connessione internet di tutto rispetto, una qualità del proprio upload che allo stato attuale risulta come un lontano miraggio non solo per l’Italia, ma proprio per buona parte del pianeta. Secondariamente, è di vitale importanza tenere in conto che la necessità di una connessione costante limita enormemente le possibilità di movimento su cui Nintendo Switch ha invece puntato la sua intera campagna marketing. Non si parla semplicemente d’uscire di casa, ma anche il semplice spostarsi da una stanza all’altra potrebbe portare a degli sbalzi di connessione potenzialmente capaci di distruggere la propria esperienza in-game, un particolare da non dover prendere assolutamente sottogamba.
Allo stato attuale, Capcom ha deciso di rendere disponibile il suo Resident Evil 7 – comprensivo di tutti i DLC usciti fino a oggi – unicamente sul territorio Giapponese, una mossa probabilmente volta a testare il terreno e osservare la risposta del pubblico in previsione di un possibile sbarco del tutto anche in Occidente. Nel dettaglio, i giocatori nipponici che volessero cimentarsi nell’esperienza utilizzando la propria Nintendo Switch dovranno pagare un totale di 2.000 Yen – poco più di 7 euro – per ottenere un ticket che permetterà di giocare al titolo per un totale di 180 giorni, allo scadere dei quali sarà necessario effettuare nuovamente l’acquisto per poter continuare a godere dell’opera. La scelta ha fin da subito spaccato violentemente l’utenza, tra chi trova l’idea interessante e chi, al contrario, preferirebbe poter effettuare un acquisto definitivo piuttosto che un semplice “affitto”.
LEGGI ANCHE: Nintendo Switch – Una meravigliosa Rivoluzione!
La questione si protrarrà sicuramente nel corso dei prossimi mesi, ma dal canto nostro non possiamo nascondere di propendere maggiormente verso il secondo schieramento di giocatori. Per quanto il costo sia infatti tutt’altro che proibitivo e tenendo anche conto dei diversi mesi a disposizione prima che il proprio abbonamento scada, resta il fatto che in un possibile futuro dove molte altre software house potrebbero decidere d’abbracciare il sistema Cloud per Nintendo Switch, ci si ritroverebbe ben presto a dover fare i conti con costi via via sempre più palpabili a fronte di prodotti non tangibili nelle mani dei giocatori e, soprattutto, non definitivamente propri.
Oltre a questo, lo sbarco del progetto sul territorio Giapponese ha già permesso a molti di dare il via a diverse comparazioni grafiche utili a comprendere meglio la qualità del titolo. A conti fatti – com’era facile immaginare -, poggiando le sue basi sullo streaming di dati, la veste tecnica generale del prodotto si attesta su ottimi livelli, con giusto un abbassamento della risoluzione dovuto alla macchina stessa piuttosto che al titolo. Resta comunque da chiedersi come mai qualcuno dovrebbe optare per l’affitto di un prodotto depotenziato già disponibile su altri hardware se l’unico valore aggiuntivo – ovvero la possibilità di poter godere dell’esperienza in mobilità – viene qui messo totalmente in disparte. Nonostante però i dubbi siano ancora molti e le risposte scarseggino, possiamo comunque esser certi di una cosa; qui da noi tale servizio resterà per molti solo un lontano e flebile miraggio.