Con il nuovo survival di Konami giunto sugli scaffali, è arrivato il momento di fare il punto della situazione sull'opera più criticata di questo inizio 2018.
Metal Gear Survive, oramai, lo conosciamo tutti. Quello che ci siamo trovati davanti è infatti un’idea, una brutta idea pensata specificatamente per tentare di allungare la vita di un brand a cui manca una guida precisa da quando Hideo Kojima è stato allontanato in malo modo. Lo spin-off Survive, chiariamolo fin da subito, non ha nulla a che vedere con la serie principale, quantomeno a livello narrativo. Dimenticatevi l’intricato contesto fantapolitico a cui Metal Gear Solid ci aveva abituato, tra momenti al cardiopalma e lacrimoni che ci rigavano ripetutamente il viso, e preparatevi a lanciarvi invece in un universo parallelo post-apocalittico pieno di mostruosità che vorranno farci la pelle.
Ha senso che un titolo che riporta in copertina il nome “Metal Gear” presenti al suo interno creature dal gusto spiccatamente lovercraftiano? Probabilmente no, ma ai giovani piacciono, quindi zitti e accettatelo. Scherzi a parte – anche se in realtà non stavo scherzando – quest’oggi non sarà mia intenzione concentrarmi su quel che Metal Gear Survive vuole effettivamente essere, bensì su di una specifica scelta che Konami ha deciso d’espandere nel più becero dei modi con questa sua nuova creatura, le microtransazioni.
Chiariamoci, Konami non aveva mai nascosto che il suo Metal Gear Survive avrebbe presentato al suo interno una gran quantità di microtransazioni, e anche le due open-beta rilasciate al pubblico avevano permesso d’intravedere qualcosa a riguardo, ma nessuno aveva ancora ben chiaro il modo in cui queste sarebbero state effettivamente introdotte. Lo sappiamo tutti, gli acquisti in-game in titoli venduti a prezzo pieno sono un qualcosa d’odioso e, dal mio personale punto di vista, rappresentano un insulto al giocatore stesso che si configura, a tutti gli effetti, come l’unica fonte di sostentamento per una software house.
LEGGI ANCHE: Metal Gear Survive necessiterà di una connessione internet sempre attiva!
Recentemente abbiamo avuto modo di constatare un cambiamento di tendenza scaturito dalle maldestre mosse di un’Electronic Arts che, dopo aver tirato fin troppo la corda, ha finito con lo spezzarla irrimediabilmente. Milioni di giocatori oramai stufi sono esplosi in una giustificata campagna anti-microtransazioni, intere nazioni si sono lanciate contro la politica, definita molto pericolosa per i più giovani, e l’associazione acquisti in-game/gioco d’azzardo si è fatta sempre più pressante. Proprio a causa di ciò, sarà indubbiamente interessante osservare come l’industria andrà a comportarsi con tale pratica nel corso dei prossimi anni a venire, ma per il momento qualcosa possiamo già dirla. Konami ha optato per la via dell’harakiri.
Fin dal suo primissimo annuncio, ho trovato semplicemente folle l’idea di realizzare uno spin-off così lontano dai binari classici del brand. Quella di Metal Gear non è una semplice IP di gran livello, ma un vero e proprio pezzo di storia videoludica che viene idolatrata da decenni, una storica serie che difficilmente può essere vista in mano a qualcuno che non sia Hideo Kojima, un individuo talmente fuori di testa da riuscire a dar senso a qualsiasi follia decida d’inserire nelle sue opere. Proprio in ragion di ciò, era ovvio aspettarsi disastrosi risultati in termini di ricezione da critica e pubblico, soprattutto da parte dei fan più appassionati e quindi meno permissivi. Eppure, nessuno si sarebbe mai potuto immaginare che la stessa Konami avrebbe fatto qualsiasi cosa in suo potere pur di contribuire all’affossamento della sua stessa creatura.
Il sistema di microtransazioni presente in Metal Gear Survive si sviluppa su più livelli e viene presentato innanzi al videogiocatore fin dai primi istanti di gioco. In primis, è importante specificare che esistono due valute in Survive; la prima denominata Kuban Energy è ottenibile semplicemente giocando e la seconda conosciuta come Survival Coins, o SV. Proprio quest’ultima rappresenta il focus del nostro articolo. Le Survival Coins sono infatti ricavabili unicamente pagando con moneta sonante e potranno essere utilizzate per ottenere diverse tipologie di benefici. Per darvi un’idea chiara di quanto valga l’SV, qui di seguito potrete visionare i costi effettivi di tale valuta, indipendentemente che si parli della versione Playstation 4, Xbox One o PC del titolo:
Detto questo, è giunto il momento di porsi una domanda fondamentale. Nei fatti, le Survival Points di Metal Gear Survive cosa permettono di acquistare? In primis, sono presenti i cosiddetti Premium Boost. Questi acquisti in-game dal prezzo e dalla durata variabile vi offriranno diversi benefici, quali una maggior quantità di Kuban Energy raccolta dai cadaveri nemici e un tempo d’attesa ridotto per ottenere risorse dal Campo Base, risorse che serviranno successivamente per il crafting di tutti gli oggetti utili a sopravvivere. Insomma, per semplificare il tutto, visto che Metal Gear Survive si basa su meccaniche ludiche estremamente tediose e pensate appositamente per essere tali – la maggior parte del vostro tempo la passerete a raccogliere oggetti in giro per la mappa – gli sviluppatori hanno ben pensato d’inserire dei simil-cheat a pagamento che velocizzano tali processi d’acquisizione.
Oltre a questi, è poi presente il “Support Defense”, acquistabile per un massimo di tre volte a settimana e capace d’offrire una sorta di difesa ulteriore al vostro Team d’Esplorazione, il cui compito sarà quello d’esplorare la mappa di gioco in modo tale da trovare oggetti di valore. Visto che la vostra squadra potrà però essere attaccata durante la missione, con l’attivazione del “Support Defense” i danni che questi riceveranno saranno inferiori a quelli che normalmente otterrebbero e, conseguentemente, anche il tempo necessario per farli tornare in azione diminuirà. In parole povere, siamo davanti a un altro espediente per semplificare e velocizzare un’esperienza ludica altrimenti allungata fino all’esasperazione. Qui di seguito potete vedere la lista di Premium Boost, con costi e durata dei rispettivi effetti:
Tornando a parlare del Team d’Esplorazione, inizialmente avrete a vostra disposizione un’unica squadra da poter mandare in missione, la quale necessiterà chiaramente di un certo quantitativo di tempo per riuscire a completarla. Nel mentre, non avrete modo di mandare in azione altre squadre a meno che non decidiate di metter nuovamente mano al portafogli, visto che pagando un totale di 1000SV potrete sbloccare una nuova squadra, fino ad un massimo di cinque unità da mandare in avanscoperta contemporaneamente, il tutto alla modica cifra di 4000SV, circa €40.00… se si pensa che di base il gioco costa la stessa cifra, il tutto assume un’aura di pateticità al limite del ridicolo.
Ovviamente, però, non mancano neanche le classiche forme di microtransazioni accessorie, ovvero pensate per customizzare il proprio alter-ego digitale. Andando più nel dettaglio, di base avrete quattro slot liberi a vostra disposizione da poter utilizzare per personalizzare l’aspetto del protagonista, ma a questi potranno poi andare ad aggiungersi quattro ulteriori slot, dal prezzo di 300SV l’uno, per rendere il nostro sopravvissuto ancora più unico e inimitabile. Il vero colpo di grazia ho però voluto lasciarlo per ultimo, come ciliegina in questa terrificante torta. Oltre a tutte le possibilità evidenziate fino ad ora, le Survival Point saranno necessarie anche per sbloccare un altro elemento in-game piuttosto importante, ovvero gli slot di salvataggio. Esatto, avete capito bene, nel caso in cui doveste decidere d’iniziare una nuova partita mantenendo però i salvataggi del vostro primo personaggio, sarà necessario pagare, e non parliamo neanche di pochi spicci, visto che il costo per ogni slot sarà pari a 1000SV, ovvero circa €10.00. Questa è stata, per me, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, il colpo finale al mio fragile cuore.
Con Metal Gear Survive, con le scelte adottate per Metal Gear Survive, siamo passati da un disastro annunciato per qualsiasi fan del brand a un insulto all’intelligenza stessa del videogiocatore, un titolo pensato unicamente per spremere portafogli nella maniera più veloce possibile, senza aver neanche il pudore di nascondere le proprie intenzioni. Bastano davvero pochi minuti per comprendere che quella di Metal Gear Survive è un’esperienza che si avvicina più a un free-to-play per dispositivi mobile che a un titolo a tutto tondo per home console, un’opera pensata in ogni sua sfaccettatura al lucro e al facile guadagno, un errore dell’industria che lascerò felicemente sugli scaffali, il tutto nella speranza che quello di Konami sia un passo falso che non verrà ripetuto in futuro.