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Il futuro di Innogames? Non solo browser game ed Elvenar

Innogames è uno dei capisaldi principali dell’industria videoludica nel settore dei browser game. Fondata nel 2007 da Michael Zillmer e dai due fratelli Hendrik ed Eike Kilndworth la software house oggi è cresciuta fino a poter vantare più di quattrocento impiegati provenienti da un totale di trenta nazioni diverse e più di centoventi milioni di utenti registrati nel corso degli ultimi anni che possono scegliere tra ben sei differenti titoli. I più famosi sono sicuramente Tribal Wars ed il suo seguito Tribal Wars 2, Forge of Empires e il neonato Elvenar.

Nel corso del Cartoomics 2016 abbiamo potuto incontrare di persona Diana Villegas, PR di Innogames che, direttamente dalla sede principale posta ad Amburgo in Germania, ci ha raggiunto proprio per parlarci meglio dell’ultimo arrivato in casa Innogames.

Rimaniamo nel medievale ma aggiungiamoci il fantasy 

Elvenar riprende la struttura principe degli altri browser game nei quali costruire una civiltà ampia e rigogliosa è l’obiettivo primario, aggiungendo però delle interessanti novità di ambientazione e di gameplay. Essendo questo titolo contornato da un’atmosfera fantasy gli uomini non sono gli unici ad abitare il mondo di gioco, insieme a loro vi sono gli Elfi. Durante la creazione della prima città è possibile scegliere tra queste due razze, nonostante l’esperienza di gioco rimanga principalmente la stessa indipendentemente dalla scelta fatta, la decisione del giocatore porta un sostanziale cambiamento nello stile degli edifici costruibili, nelle unità militari e in altro ancora.

il futuro di Innogames? Non solo browser game ed Elvenar

La trama verte su un mondo parallelo a quello terrestre nel quale esiste la magia e gli umani non sono gli unici abitanti del pianeta Terra. Per secoli oltre a loro sono esistite anche comunità di nani e folletti, ma entrambi si sono sfortunatamente estinti a differenza degli elfi che ancora oggi vivono con gli umani, non sempre in buoni rapporti. Grazie all’utilizzo della magia e qualche speciale portale si è trovato il modo per ritornare indietro nel tempo, a prima dell’estinzione delle due razze e trasportare nel presente alcuni dei loro esponenti in modo da consentire la continuazione di tale comunità. Con il salvataggio delle razze estinte il giocatore può aggiungere un nuovo tipo di costruzione alla propria città aumentando notevolmente le proprie risorse e il proprio territorio. Questa è infatti la novità più grande introdotta con Elvenar, le razze salvate, dette Ospiti, permettono al giocatore di creare una vera e propria seconda città allungando notevolmente il tempo di gioco.

Meno competizione, più eplorazione

A differenza di Tribal Wars e degli altri titoli Innogames, Elvenar punta più sulla collaborazione rispetto alla competitività. È ovviamente possibile attaccare i villaggi e gli insediamenti esterni al proprio ma, in caso non si voglia spargere sangue, ora si può tranquillamente commerciare le risorse disponibili come persone civili. Nel caso comunque si voglia dare sfogo alla propria sete di sangue il titolo propone una vera e propria battaglia strategica a turni e in tempo reale che raramente abbiamo visto in questa tipologia di giochi.

Il futuro di Innogames? Non solo browser game ed Elvenar

Oltre a scegliere la tipologia e il numero di truppe da inviare per attaccare un insediamento nemico è possibile controllarle in tutta la fase di attacco scegliendo come e quando attaccare. In caso la partita duri troppo e il tempo a disposizione sia limitato il gioco prevede un’intelligenza artificiale che prende il posto del giocatore e che, con buona probabilità di vittoria, cercherò di strappare l’insediamento dalle grinfie nemiche.

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L’impronta meno competitiva del gioco permette di creare veri e propri scambi commerciali ampi e fiorenti sviluppati grazie anche alla possibile creazione di alleanze e gruppi. Elvenar al momento può vantare anche una massiccia dose di utenza femminile – quasi la metà dei giocatori è donna – ben più alta rispetto alla media degli altri titoli Innogames grazie proprio alla minore pressione competitiva e alla sua ambientazione fantasy. Esplorare il mondo di gioco è fondamentale e la mappa del mondo non mostra più esclusivamente gli insediamenti di altri giocatori, ma anche giacigli di materiali preziosi che ogni giocatore può cercare di conquistare oppure commerciare.

Non solo browser game 

Parlando con Diana del futuro di Innogames ci è stato rivelato che la software house ha in programma di dirigersi sempre di più verso il mondo degli smartphone. Già la maggior parte dei giochi Innogames sfrutta anche le potenzialità mobile grazie alle app dedicate e la possibilità di interagire direttamente dal browser. Due giocatori su tre utilizzano già il proprio smartphone come periferica principale o secondaria di gioco ed è per questo che lo studio ha deciso di mettere in cantieri nuovi progetti che vertono sui mobile games. Il futuro di Innogames non apparterrà quindi solo al browser.

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