L'addio di Tabata sancisce - di fatto - la fine del ciclo vitale di Final Fantasy XV. In noi, però, aleggia una domanda: che cosa ha portato lo sviluppatore ad abbandonare il publisher nipponico?
Con Hajime Tabata si chiude quindi anche il progetto di Final Fantasy XV, un progetto che doveva portare al pubblico una serie di DLC incentrati sui numerosi personaggi presentatisi in questo vasto capitolo. L’unico che verrà pubblicato sarà infatti quello dedicato ad Ardyn, il villain principale della saga, mentre Tabata ha già annunciato di voler aprire un suo studio in Giappone e quindi intraprendere anche lui la carriera da “solista”.
In testa però abbiamo la solita domanda, perché questo lascito di Tabata?
E può essere stato Final Fantasy XV la causa del repentino addio da parte del game director?
La carriera di Tabata non è stata legata sempre a Square Enix. L’uomo nato nella prefettura di Iwate ha iniziato il suo percorso lavorativo nell’oramai defunta Tecmo – ora unita alla Kohei – lavorando come event director di giochi quali Deception e Monster Rancher, una carriera iniziata quindi non nel segno dello sviluppo di videogiochi, ma che ben presto ha portato Tabata ad avere più responsabilità e sempre più conoscenza di questo medium.
Quella in Square Enix non sarebbe però stata una carriera iniziata nel più splendente dei modi possibili. Tabata inizia infatti come direttore di un gioco mobile legato al mondo di Final Fantasy 7, Before Crisis, per poi essere successivamente assegnato alla direzione di un altro progetto molto apprezzato dai fan, Final Fantasy 7: Crisis Core.
Questo legame con le console e i dispositivi portatili avrebbe successivamente lasciato un segno indelebile nello sviluppatore, il quale si sarebbe successivamente ritrovato a dirigere i progetti di Kindom Hearts Coded, Final Fantasy Type-0 e The 3rd Birthday. E’ possibile ipotizzare che proprio con l’inizio dei lavori a questo capitolo di Kingom Hearts sia iniziato il suo rapporto con Nomura, iniziale direttore di Final Fantasy XV, che ha lasciato poi il progetto per dedicarsi unicamente alla sua creatura, Kingdom Hearts 3.
Quella di Hajime Tabata è stata una scalata quasi da “videogioco”, partendo dal basso e sviluppando giochi di poco conto, arrivando infine a prendere in mano il capitolo principale di una delle saghe più famose in tutta l’industria. Come ho però scritto sopra, inizialmente Tabata non fu posto nella posizione di direttore del progetto, quanto piuttosto in quella di co-direttore.
L’uomo che aveva le chiavi del castello in mano era Tetsuya Nomura, il quale diede forma al progetto partendo dall’idea di creare Final Fantasy Versus XIII, un gioco quindi che facesse parte della serie “Fabula Nova Crystallis”, saga in cui trova spazio anche lo stesso Final Fantasy Type-0.
Ben presto, però, il gioco scomparve da ogni radar non lasciando più alcuna traccia, se non per i trailer presenti ora su YouTube e datati 2006. L’E3 2013 rappresenta però il momento della grande svolta e, con un annuncio a sorpresa, viene reso noto che Final Fantasy Versus 13 si sarebbe trasformato in qualcosa di totalmente diverso; quel giorno nacque Final Fantasy XV. Nel 2014 Nomura viene definitivamente rimosso dalla direzione dell’opera, probabilmente per sua stessa volontà, una poltrona libera su cui venne infine posto Tabata poiché ritenuto il più idoneo a poter gestire un progetto di tale portata.
Il primo problema di Final Fantasy XV e del suo sviluppo fu attribuito al motore grafico scelto. Inizialmente il Versus 13 era destinato per la PS3 e quindi fu utilizzato il Crystal Tools – stesso motore grafico di FF13 – ma con il prolungamento dei lavori e il sopraggiungere della next-gen, la necessità di spostare il tutto su Playstation 4 portò alla decisione di andare a creare un motore tutto nuovo, il Luminous Engine.
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Il nuovo motore grafico fu comunque oggetto di aspre critiche da parte di numerosi esponenti del team che, anonimamente, andarono più volte definendolo esageratamente macchinoso e poco flessibile.
Un altro problema per la società nipponica venne fuori dallo stesso Hajime Tabata, il quale lamentò aspramente la gestione adottata per Versus 13, titolo annunciato con fin troppo anticipo e quando il lavoro generale sul prodotto era ancora allo stato embrionale, lì dove vi erano più idee che fatti concreti.
Tutta questa lunga serie di problematiche portarono chiaramente a un violento rallentamento nei tempi di sviluppo per il gioco e la necessità – da parte di Tabata – di cambiare completamente l’idea dietro tale capitolo della saga mise in seria difficoltà il team.
Per quanto molte problematiche siano state causate da Square Enix stessa, Tabata non è certo immune da critiche e anzi, spesso e volentieri lo sviluppatore ha messo in mostra decisioni alquanto opinabili, basti pensare alla scellerata gestione dei DLC rivelatisi quasi obbligatori per comprendere nella sua totalità il comparto narrativo del prodotto.
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Arrivati a questo punto non possiamo che augurare un prospero futuro al buon Hajime Tabata che, come altri suoi colleghi, ha fatto sapere di essere intenzionato ad aprire un nuovo studio videoludico, ma dall’altro lato non possiamo che chiederci chi si caricherà sulle spalle il gravoso peso di una serie tanto importante. Come sempre, solamente il tempo ce lo dirà.