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Google Cardboard – La realtà virtuale a basso prezzo

Da quando qualche anno fa è spuntato sulla rete il progetto Oculus, è tornata in auge la mania “realtà virtuale”. Dopo esperimenti ingombranti e decisamente poco riusciti (Virtual Boy) avremmo finalmente sperimentato l’esperienza videoludica commerciale e più abbordabile – economicamente – che esista.

Oculus VR ha dato il via a quella che è sicuramente la periferica più desiderata da tutti gli appassionati, quella che tutti stiamo tenendo sott’occhio in attesa della release finale. La concorrenza non poteva che comparire da un istante all’altro, ed ecco che su Kickstarter e altri siti di crowd founding sono spuntati come funghi visori di ogni tipo. Dalle copie più o meno identiche di Oculus, ad altre più ingombranti.

Il problema rimane sempre lo stesso: quanto devo spendere per gustarmi questa realtà virtuale?

Diciamo subito che in generale non è una spesa da poco conto. Per un visore si parte dai duecento dollari, nel caso specifico di Oculus Rift si parla di trecentocinquanta dollari per la versione Development Kit 2. Senza poi tener conto che ci vuole un hardware di tutto rispetto per sfruttarlo a pieno. Oculus VR come requisiti raccomandati consiglia un PC in grado di far girare i giochi recenti a 1080p per 75fps.

La realtà virtuale di cartone

Quindi, io che non ho un hardware di questo tipo e neanche le risorse monetarie necessarie, quali alternative ho? Google ha avuto un’idea tanto semplice quanto geniale. Prendere un cartone e trasformarlo in un visore. Due lenti, due calamite ed un elastico.

Materiali semplici, comuni, nessuna componente elettronica. Il lavoro principale lo fa il nostro smartphone e le applicazioni dedicate. Google Cardboard è sicuramente il modo più economico per un piccolo assaggio della realtà virtuale. Anche qui, molte sono le alternative, potete trovare i meno onerosi intorno ai due euro, fino a quello più costosi che si aggirano sui venti euro. L’esperienza è molto limitata, non consigliamo una spesa così esosa. Google stessa ci dà le istruzioni per costruirci da soli il nostro visore. 

Google Cardboard la realtà virtuale a basso prezzo

Abbiamo scritto esperienza limitata per diversi motivi. In principio l’hardware che fa a capo di tutto: il nostro smartphone. Vien da se che non potremo goderci un Alien Isolation. Secondo, il visore, delle semplici lenti che fanno il loro dovere nel creare un effetto immersivo, ma non sicuramente di qualità. Per ultimo, la limitazione più grande: non ci sono controlli. All’infuori di un magnete, che comunica con il sensore dedicato del telefono, non c’è modo di controllare le azioni. Questo ha limitato pesantemente le applicazioni disponibili.

Guarda, osserva, ma non toccare

Ne possiamo trovare davvero in quantità, semplicemente cercando “cardboard”. Per il motivo che abbiamo scritto poco sopra, la maggior parte sono definibili come esperienze, piuttosto che videogiochi veri e propri. Le classiche dimostrazioni della realtà virtuale dove le interazioni sono praticamente nulle. A noi ci viene chiesto di guardare e godere di un panorama, o di una situazione.

La più famosa di questo genere è sicuramente Tuscany, già resa nota con Oculus Rift. Visivamente è la migliore dimostrazione disponibile, i colori e la qualità delle texture fanno sì che ciò che vediamo sia gradevole alla vista. L’immedesimazione però, seppur superiore ad altre app del genere, non ci ha soddisfatto.

Google Cardboard la realtà virtuale a basso prezzo

Al contrario, vale la pena ripassare i pianeti grazie a Titans of Space, dove l’effetto tridimensionale è garantito proprio grazie ai titani che ci circondano. Comodamente seduti su una navicella spaziale turistica, ci godiamo lo spazio e i suoi giganti, spostandoci da un pianeta all’altro nel mentre ci vengono fornite delle informazioni su ognuno di questi.

Le migliori esperienze ludiche

Tra la miriade di applicazioni disponibili, è davvero difficile trovare sul Play Store qualche sviluppatore che abbia tentato di proporre qualcosa di più ludico, un minimo più interattivo. Tra queste, quelle che abbiamo apprezzato maggiormente sono due esperienze da provare al buio e cuffie all’orecchio.

Chair in a Room e Sisters sono abbastanza simili. Fermi in una stanza – l’inesistenza dei controlli porta a queste limitazioni – assisteremo a vari eventi, solitamente dopo aver fissato un determinato oggetto, incuriositi da un movimento o da un rumore. Insomma, quelle classiche esperienze horror che cercano di farci saltare dalla sedia con apparizioni varie.

Google Cardboard la realtà virtuale a basso prezzo

Google Cardboard è un’ottima occasione per provare l’esperienza della realtà virtuale in attesa che i veri e propri visori diventino un prodotto commerciale, diffuso e alla portata di molti. Non aspettatevi delle esperienze incredibili e memorabili, ma in linea con quello che è Cardboard: un cartone, due lenti, due magneti ed un elastico. Lo ripetiamo ancora una volta, la mancanza di controlli ha generato un enorme quantità di applicazioni ben lontane dalla definizione di “videogioco”, tranne per qualche esperimento. Per due euro e poco più comunque, vale la pena dire “ho provato la realtà virtuale”. 

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