Nella scena internazionale, gli E-Sports sono riusciti a ritagliarsi il proprio spazio. Avverrà la medesima cosa anche nel nostro paese?
Gli E-Sports sono riusciti a diventare una vera e propria realtà dall’altra parte del mondo, soprattutto in Cina e nella Corea del Sud. Gli avvenimenti dell’ultimo periodo che hanno avuto luogo in Italia, però, mi hanno dato moltissimo da pensare. Questo perché ci sono diverse vedute rispetto all’argomento. La stampa italiana ne sta parlando sempre più assiduamente, poiché ne intravede un interesse concreto da parte dei videogiocatori tutti. D’altronde, l’intrattenimento a livello di Youtuber va moltissimo nel nostro amato bel paese… potrebbe quindi giovarne anche quello con protagonisti i PRO Gamer. Chi può dirlo od escluderlo?
Il fenomeno degli E-Sports esploderà anche in Italia?
Nello scenario sopra descritto, stanno giocando un ruolo fondamentale la piattaforma Twitch e gli sviluppatori dei videogame più indicati per le competizioni online. Perché il servizio streaming di Amazon ne starebbe beneficiando? Semplice. Le competizioni vengono trasmesse, al 99% dei casi, esclusivamente sulla piattaforma e generano dei numeri di seguito non affatto indifferenti. Di conseguenza questi ultimi vanno a espandere l’interesse degli sviluppatori di quei titoli a lavorare in maniera più marcata su elementi in grado di favorire la pratica degli E-Sports. A questo punto, scendiamo proprio in un discorso fatto di engadgement e di marketing. Un’enorme visibilità del proprio videogioco (che è di per sé un prodotto commerciale) ne aumenta esponenzialmente la possibilità che quest’ultimo venga seguito e poi – chissà – acquistato da un numero sempre maggiore di videogiocatori. E’ chiaro il concetto? Penso proprio di sì…
La situazione italiana è la medesima. Ci troviamo in una fase di test, in cui si sta – per l’appunto – cercando di carpire l’interesse generale dei videogiocatori. Ci stanno provando un po’ tutti: gli influencer e gli sviluppatori. Pare che il fenomeno stia ricevendo dei feedback positivi, anche se siamo ben lungi dallo giungere a un verdetto definitivo. Sulla scena internazionale, come scrivevo in precedenza, gli E-Sports sono una certezza.
All’Estero gli E-Sports hanno un grandissimo seguito e vengono trattati al pari degli sport tradizionali!
Gli eventi sono in grado di riempire sale con appassionati che pagano un biglietto di ingresso, al fine di vedere e tifare dal vivo i propri beniamini! Le organizzazioni che si occupano dei tornei, inoltre, possono beneficiare di sponsor e della vendita dei diritti delle live delle competizioni. E i team? Oltre a essere invogliati alla partecipazioni per un fattore di prestigio e sfida, hanno come obiettivo quello di vincere il premio messo in palio, grazie alla partecipazione di numerosi sponsor di società che gravitano attorno al mondo videoludico.
Io sono tra quella schiera di videogiocatori che non ha mai dimostrato un interesse verso gli E-Sports. Sento però nel mio animo da super appassionato di dovermi davvero ricredere. Tralasciando la diatriba riguardante il se considerare gli e-Sports al pari degli sports tradizionali (ne parlerò successivamente in un articolo specifico), posso senz’altro dire che nutro una certa fiducia e delle speranze in merito alla buona riuscita del gioco competitivo elettronico. Già mi immagino i videogiocatori di oggi e quelle delle nuove generazioni, lì davanti al proprio PC (o alla propria televisione, chissà…) a gustarsi una bella sfida di League of Legends, Strarcraft II, Counter Strike, Quake Champions (e chi ne ha più ne metta) con la telecronaca di Ciccio Valenti. Riguardo quest’ultima possibilità, no, sto scherzando. In questo caso ci vedrei decisamente di più un Simone “Akira” Trimarchi… una persona senz’altro preparata e competente riguardo l’argomento in oggetto. Trimarchi, tra l’altro, commenta le competizioni E-Sports da parecchi anni, quindi ci siamo proprio! E voi? Che posizione avete in merito agli E-Sports? Siete favorevoli oppure contrari?