La vittoria in Fortnite è alla portata di tutti. Basta una buona dimestichezza con i controlli e una bella tattica di squadra!
Proprio l’immediatezza del prodotto, che si presta ad accogliere giocatori di tutte le risme, è stata la caratteristica trainante della Fortnite-mania dilagante in questi mesi. L’articolo di oggi si rivolge a chi vuole approcciare il prodotto conoscendo poco del gameplay, magari essendo anche un po’ a digiuno degli shooter online in generale.
Una premessa: Fortnite non è un classico shooter competitivo. Innanzitutto la sua natura di Battle Royale Arena spinge il gioco ad approcci diametralmente opposti ai classici del multiplayer sparatutto. Questo perché il proprio team è solo contro tutti, ogni centimetro di mappa diventa potenzialmente un settore “ostile” e l’approccio rat (ossia il gioco di attesa) è componente essenziale per avere speranze di vittoria. Il tutto è condito dal continuo movimento, dovuto al restringimento dell’area giocabile, che impedisce azioni spiccatamente e odiosamente da camper e rende l’esperienza molto fluida.
Ancora: altro elemento di grande differenza è quello dell’equipaggiamento e della bravura nei colpi. Classicamente qualsiasi arena che si rispetti di qualsiasi FPS (o TPS nel caso specifico) basa le condizioni di vittoria su due elementi: abilità nello sparo e potenza dell’equipaggiamento. Se la seconda, nei giochi più competitivi, è peculiare al massimo del rank o del farm in-game (come in CS:GO), la prima è solo questione di bravura. Negli ambienti più competitivi purtroppo il talento quasi sovrumano di alcuni diventa il collo di bottiglia di altri, tanto da portare ad una certa impossibilità nel proseguire oltre un dato livello di agonismo. Fortnite elimina questi capisaldi, ponendosi come gioco adatto a tutti (con un minimo di applicazione). Allo stato attuale l’unico equipaggiamento effettivamente squilibrato è il lanciarazzi (e poco sotto il lanciagranate), che sono però pur sempre vincolati alla semplice fortuna nel loot. L’elemento di rottura di quello che altrimenti sarebbe un gameplay classico e forse anche un po’ sbilanciato è la costruzione. La possibilità di costruire rende la mappa molto più dinamica, e le chances di venire uccisi dal fuoco del nemico scendono drasticamente. Muri, scale, pavimenti, trappole e trampolini: tutti questi elementi se ben utilizzati mettono in condizione qualsiasi fruitore di poter sopravvivere ed eliminare il proprio avversario, senza per forza dover essere un infallibile cecchino.
Arriviamo quindi al succo del discorso: i consigli per i neofiti. Dando per scontato che si conoscano le basi di ogni Battle Royale che si rispetti (correre quando bisogna correre, camminare quando bisogna camminare, utilizzare al meglio la telecamera, non muoversi come un bersaglio facile, etc), vediamo quali sono i principali consigli da seguire per poter ottenere risultati soddisfacenti in Fortnite.
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Il primo consiglio è quello di disinteressarsi alla vittoria, almeno per le prime giocate, impratichirsi con la mappa e (sembrerà inutile ma non è così) padroneggiare il lancio aereo. La mappa di gioco nasconde punti di spawn dei bauli (che sono la principale fonte di equipaggiamento pregiato assieme alle pignatte e agli air-drop) fissi. Il fatto che siano fissi non li rende necessariamente presenti per quella partita, ma l’importante è sapere dove potrebbe essere un baule. Non esistono quindi punti di spawn casuali, perciò conoscere la localizzazione delle chest equivale a dimezzare il tempo di loot e a prevedere le mosse degli avversari. Per potersi trovare nella zona voluta in tempi brevi bisogna quindi anche imparare a calcolare i tempi di volo e di planata, cercando di essere i più precisi possibile. Atterrare in una zona trafficata, sconsigliato per i neofiti ma frequente in molte giocate, può non significare morte certa se si è rapidi nell’atterraggio e veloci nella raccolta dell’equipaggiamento. Purtroppo non esistono ricette magiche per imparare questi fondamentali, se non il fatto che la picchiata a corpo libero seguente al lancio dal battle-bus ha una finestra temporale più ampia se fatta direttamente sull’acqua (questo perché il paracadute si apre ad una certa altezza dalla superficie calpestabile).
Avere tutti gli slot dedicati all’equipaggiamento completamente pieni di armi e strumenti di offesa è un buon modo per morire sommersi dalle pistole. Innanzitutto, anche quando si è in team, spesso gli scontri a fuoco sono rapidi e caotici. La conseguenza è che risulta facile trovarsi separati dai propri compagni, per cui affidare gli strumenti di supporto ad un solo membro non è una strategia consigliata. Tendenzialmente, una volta presa confidenza con tutte le armi a disposizione, è preferibile equipaggiare due, massimo tre armi, riservando gli altri slot a medikit, succhi e scudi. La scelta delle armi è invece fortemente influenzata dalle dinamiche della squadra: assodato che tutti dovrebbero avere un’arma di medio raggio (e che nessuno può permettersi il lusso di lasciare a terra un lanciarazzi), altri strumenti di offesa come fucile da cecchino, mitragliatore a canne rotanti, automatico con mirino ottico e via discorrendo, dipendono dalle tattiche adottate. In un team di 4 persone avere più di due cecchini può risultare inutile, mentre invece è sempre consigliato possedere almeno un’arma ad elevato rateo di fuoco (solitamente imprecisa e poco nociva per gli avversari ma adatta a sgretolare le costruzioni). Imprescindibile, inoltre, il fucile a pompa, che negli scontri ravvicinati è l’unico in grado di risolvere la questione con un massimo di due colpi ben assestati.
La costruzione, l’abbiamo già anticipato, è la vera arma in più per i combattenti. Imparare ad erigere fortini, passaggi, scorciatoie e rampe significa letteralmente imparare a sopravvivere (e spesso a vincere). Anche qui, l’unico vero consiglio è sapere di dover imparare. Approcciare Fortnite senza questa consapevolezza, o ancora peggio con la malsana idea di poter affrontare i match anche non erigendo una singola parete, equivale a perdere in partenza. Il trucco quindi sta nel prodigarsi, almeno per i primi incontri, nel padroneggiare le tecniche di costruzione veloce, nell’abituarsi a spingere il tasto di switch tra modalità combattimento e modalità build e soprattutto a pensare in prima fase sempre in termini di copertura, solo poi in ottica di sparo.
Chiaramente reperire i tre materiali (legna, mattoni e ferro) è la chiave per non ritrovarsi impossibilitati nell’usare i blueprint. Quindi il secondo consiglio per questo paragrafo è quello di martellare il martellabile (praticamente tutto) ogni volta che se ne è ha l’occasione. Rimanere fermi nello stesso posto più del necessario è controproducente, ma non approfittare delle centinaia di oggetti fonte di risorse mentre si corre lungo la mappa lo è allo stesso modo.
In ultima battuta consigliamo, chiaramente, di usufruire di Fortnite principalmente con le modalità cooperative. Sebbene la Battaglia Reale in singolo sia il modo più veloce ed indolore per imparare le meccaniche di gioco, una volta acquisite queste ultime, il prodotto dà il meglio insieme ad altri compagni. Formare un team con altri tre giocatori è la maniera più divertente e godibile per passare dei bei momenti in compagnia e riuscire anche a sviluppare strategie e tattiche non indifferenti. Sebbene la community di gioco non sia terribile come in altri videogiochi, il poter comunicare e collaborare con persone affidabili resta la strada migliore da percorrere.
Tra i vari approcci perseguibili, uno dei più remunerativi in termini di chances di vittoria è il gioco d’attesa. Aggredire sempre e comunque può portare a grandi ricompense in termini di equipaggiamento, ma bisogna pur sempre ricordare che a vincere è chi sopravvive per ultimo, non chi uccide di più. Attendere in posti strategici, con un buon loot magari, comporta numerosi vantaggi, tra i quali il fatto che saranno gli altri concorrenti a sfoltire le proprie fila. Inoltre è sempre bene adocchiare il terreno di gioco nella fase finale, per poter riuscire a stabilire un forte in posizione sopraelevata, dominando letteralmente l’avversario. Tenendo a mente i consigli dell’articolo, siamo sicuri che la vittoria non sarà più un remoto miraggio ma una concreta possibilità!