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Assassin’s Creed Odyssey – Il mio viaggio verso l’Antica Grecia!

In attesa della recensione completa, mi piacerebbe rendervi partecipi del mio "viaggio" all'interno dell'antica Grecia creata e riprodotta in Assassin's Creed Odyssey.

Il mio viaggio videoludico in compagnia di Assassin’s Creed Odyssey è ben lontano dalla sua conclusione. E’ un gioco che sto saggiando in ogni sua sfaccettatura, apprezzandolo in alcune circostanze e meno in altre.

Da quando videogioco ne ho viste di “rivoluzioni” e Assassin’s Creed è una di quelle serie che ha subito – così come accaduto di recente a God of War – innumerevoli cambiamenti. Assassin’s Creed Odyssey, di fatto, conferma la linea intrapresa lo scorso anno da Origins, ossia l’aggiunta di una fortissima e marcata componente GDR che ha – a mio modo di vedere – rappresentato un’arma a doppio taglio per la serie. In molti, come il sottoscritto, hanno apprezzato il nuovo corso intrapreso dalla produzione made in Ubisoft, mentre altri non hanno fatto altro che denigrare la scelta dello studio francese, avanzando a confronti poco onesti con altre serie più o meno affini, come ad esempio quel The Witcher 3, tanto amato e osannato (giustamente) dalla critica e dal pubblico.

Quello che state per leggere vuole essere un articolo di riflessione, una sorta di review in progress, dove cercherò di analizzare i punti cardine di questo nuovo episodio, andandone a ricercare i punti di forza e le debolezze. Detto questo, però, non troverete alla fine di questo articolo un giudizio definitivo, poiché – come mio solito fare – preferisco terminare la storia proposta dall’avventura nella sua interezza e senza troppe pressioni. In rete, oramai, sono presenti moltissime recensioni e noi – non avendo avuto la possibilità di ottenere il codice con largo anticipo rispetto all’uscita – abbiamo deciso di prenderci il nostro tempo per trattare l’opera con più calma, in maniera più attenta e professionale possibile.

LEGGI ANCHE: Assassin’s Creed Odyssey – Ecco la nostra recensione completa del nuovo capitolo della saga di Ubisoft.

Dimmi come ti chiami e ti dirò chi sei: Alexios o Kassandra?

Tralasciamo il breve, quanto leggendario, incip iniziale. Quello lo lasciamo vivere a voi, compresa l’enorme emozione che vi assalirà minuto dopo minuto. Dopo la prima sequenza iniziale, ci viene chiesto a quale “eroe” affidare il destino all’interno dell’animus. Anche questa volta Ubisoft pare che non abbia avuto voglia (o ragione) di costruire una trama forte sul presente, visto che il focus principale è rivolto totalmente al passato dell’Antica Grecia, precisamente nel periodo degli scontri accesissimi tra Atene e Sparta ovvero durante i duri anni della Guerra del Peloponneso (431 al 404 a.C.). Si tratta di un periodo storico che, personalmente parlando, ricordo con un po’ di nostalgia, visto che ebbi modo di studiarlo all’università per l’esame di Drammaturgia Antica.

Dunque, la scelta dell’alter-ego con cui dare inizio all’avventura non è stata affatto semplice. Mi sono infatti affidato alla sorte, come dimostrato nel nostro first look, pubblicato qualche settimana fa sul nostro canale Youtube.

Alexios o Kassandra? Kassandra o Alexios? Il fato alla fine ha puntato tutto sul “rude” Alexios. A dire il vero, però, la personalità del giovane sarà – bene o male – indicata da noi videogiocatori. Questo perché, stavolta, potremo mettere mano ai dialoghi, scegliendo come rispondere selezionando una delle opzioni create e messe a disposizione dal team di sviluppo, andando così a mutare – per quanto possibile – la personalità dell’“assassino”. Ed è qui che arriviamo a una delle novità, secondo me, più fighe di questo nuovo capitolo. Non dovremo sorbirci dei dialoghi totalmente passivi ma, al contrario, ci sarà dato modo di plasmare parzialmente le iterazioni con gli altri personaggi. Stando a quanto dichiarato dal publisher la scelta del personaggio non dovrebbe cambiare le sorti della storia, anche se questo è tutto da vedere e verificare, soltanto dopo aver affrontato l’avventura con entrambi. A questo punto, però, sorge una domanda spontanea: una seconda run è giustificata? Molto probabilmente saprò rispondere a questo interrogativo una volta che taglierò per la prima volta il traguardo.

L’importanza delle risorse, dei punti esperienza e delle abilità

In poche parole, il gameplay di Assassin’s Creed Odyssey può essere riassunto con il titolo del paragrafo:

  1. Senza le risorse non puoi produrre oggetti (come nel caso delle frecce) o venderli per ricavarne delle preziose dracme;
  2. Affrontare un gran numero di missioni e incarichi vi darà in dono dei punti esperienza che vi permetteranno di salire di livello e affrontare così nemici più ostici;
  3. Scalare di livello in livello vi concederà dei punti abilità, indispensabili per migliorare le “competenze” del vostro personaggio.
La scelta dell'eroe in Assassin's Creed Odyssey.

Chi sceglierai di essere in Assassin’s Creed Odyssey: Alexios o Kassandra?

Insomma, Assassin’s Creed Odyssey è un Action Open World ancor più gioco di ruolo, rispetto a quanto visto in passato. Il sistema ludico, che ritengo essere validissimo, permette ai giocatori di migliorare anche i danni delle proprie armi, affidandosi ai numerosi fabbri presenti nell’immenso mondo di gioco. L’introduzione delle taglie, inoltre, la trovo una scelta alquanto azzeccata perché, oltre a rendere più ostica l’avventura, aggiunge un po’ di pepe alla pietanza, aumentando ulteriormente il livello di sfida e – di conseguenza – trasmettendo molti più stimoli al giocatore.

Un altro aspetto positivo riguarda l’enorme libertà di approccio lasciata al giocatore. La nostra amata aquila di nome Icaro sarà importante per pianificare il tutto prima di entrare in azione. Dopo starà a noi capire come meglio agire, decidendo per un approccio furtivo oppure a viso aperto all’arma bianca e/o scagliando frecce a più non posso verso i nostri nemici. Il sistema di combattimento lo sto trovando davvero divertente ed è semplice da padroneggiare.

Riassumendo, quindi, ecco i punti di forza di Assassin’s Creed Odyssey:

  • La presenza di dialoghi a scelta multipla;
  • Livellare è dannatamente divertente e galvanizzante;
  • Buono, anche se migliorabile, il sistema di combattimento. La cosa che, però, ho apprezzato è la possibilità di decidere come agire.
L'accesissimo scontro tra spartani e ateniesi in Assassin's Creed Odyssey.

Siete pronti a scoprire i misteri che si celano nell’antico scontro tra ateniesi e Spartani?

Finora ho scritto bene di Assassin’s Creed Odyssey. Io, però, pur apprezzando moltissimo l’opera di Ubisoft, non mi nascondo dietro a un dito e/o a una sfilza di complimenti. Devo essere eticamente corretto e dire cosa mi piace e che non mi piace. Il neo più grande di Assassin’s Creed Odyssey, così come per tutti i precedenti capitoli della serie, è un’intelligenza artificiale vecchia di anni che non riesce – ahimé – a spiccare il volo. L’IA fa un po’ acqua da tutte le parti, andando a far scemare in alcune occasioni il livello di sfida e il coinvolgimento totale con l’opera. Il più delle volte potrete giocare a giro giro tondo, scappando come dei forsennati per poi nascondervi beatamente all’interno dell’erba alta e dei cespugli per far perdere le vostre tracce e recuperare così la salute vitale. Quest’ultima, infatti, si auto-genererà automaticamente quando sarete lontani dagli scontri e da occhi indiscreti.

Non mancano poi dei glitch e dei caricamenti di troppo, specialmente quando ci si trova in prossimità di una nuova area. E’ anche vero che sto godendo dell’avventura con una PlayStation 4 Standard e quindi suddette problematiche potrebbero non verificarsi con le altre versioni del gioco. Anche in questo caso specifico è tutto da verificare. Concludendo, queste sono le primissime considerazioni su Assassin’s Creed Odyssey. Rimanete aggiornati sulle pagine di Kingdomgame.it per ulteriori aggiornamenti sulla produzione Ubisoft.

 

 

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