Mancano ormai solo pochi giorni all’uscita dell’interessantissimo Nioh, action-adventure in sviluppo presso il Team Ninja che vuole fare dell’elevata difficoltà il suo cavallo di battaglia, puntando in prima istanza su quella consistente fetta di mercato che oggigiorno vive solo a pane e Dark Souls. Tra dichiarazioni, trailer e demo di varia natura, abbiamo più volte avuto la possibilità di studiare meccaniche di gioco, qualità peculiari e pericolose mancanze di un’opera nata ormai ben 13 anni fa, quando nel lontano 2004 ne venne presentata una primissima versione ancora grezza che non vide mai la luce, ma sono ancora molti gli aspetti che gli sviluppatori hanno voluto tenere più o meno nascosti per mantenere intatto quel tanto amato senso di scoperta che tutti noi proviamo ogni qual volta che inseriamo, per la prima volta, un gioco nella nostra console.
Con Nioh, però, si è reso visibile fin da subito un certo disorientamento da parte di un pubblico che, tra paragoni poco azzeccati e considerazioni quantomeno frettolose, non è riuscito ad inquadrare con chiarezza ciò che gli sviluppatori di Ninja Gaiden vogliono davvero portare sui nostri schermi, ed è proprio in conseguenza di ciò che abbiamo voluto realizzare questo breve (ma speriamo esaustivo) articolo focalizzato interamente sull’elencare cinque buoni motivi per cui comprare Nioh.
Nel dover andare a stilare una lista di punti a favore nei confronti di Nioh, ci risulterebbe ovviamente impossibile non iniziare con la sua elevata difficoltà. Con la loro ultima creatura, i ragazzi di Team Ninja hanno voluto realizzare un’opera complessa nel gameplay, ricca di possibilità in termini ludici ed estremamente gratificante. In molti hanno più volte paragonato Nioh ai Souls targati From Software, un confronto tutto sommato coerente se si considerano alcuni aspetti specifici del titolo, tra numerose armi ed armature equipaggiabili, anime da dover raccogliere per aumentare di livello e vari parametri da poter migliorare a proprio piacimento per ottenere il guerriero dei propri sogni.
Al contempo, però, ci teniamo a porre l’accento sull’estremamente diversificato sistema di gioco che va a comporre l’ossatura stessa del gameplay che Nioh sfoggia, il quale offre non solo più possibilità in termini puramente ludici, ma mette sul piatto anche un picco di difficoltà che solo Demon’s Souls potrebbe lontanamente equiparare. Al contrario di quanto accada per un qualsiasi capitolo del brand Souls, infatti, quella del Team Ninja è un’opera dove, detta molto schiettamente, non sono ammessi errori.
Per completare i lunghi dungeon che ci verranno proposti uno dietro l’altro sarà infatti necessario mettere in pratica una capacità di controllo dei comandi e dello scontro semplicemente impeccabile; anche il più piccolo errore, indipendentemente che si parli di una schivata al momento sbagliato o di un fendente andato a vuoto, porterà nel 95% dei casi ad un repentino Game-Over che vi costringerà a ripetere vaste porzioni di mappa, una decisione che potrebbe scoraggiare i videogiocatori meno avvezzi al genere ma che, al contempo, saprà regalare enormi soddisfazioni a chiunque sia in cerca di una vera sfida capace di mettere a dura prova i vostri nervi.
Uno degli aspetti da sempre più discussi nei forum quando si va a prendere in esame un titolo targato From Software è indubbiamente rappresentato dai comparti narrativi che tali titoli offrono, spesso fin troppo enigmatici e di difficile lettura per buona parte dell’utenza videoludica, una problematica di non poco conto che sembrerebbe però essere assente all’interno di Nioh. In più di un’occasione, infatti, il team di sviluppo ha voluto presentarci un’opera che, tra le tante frecce al suo arco, avrebbe fatto anche del comparto narrativo uno dei suoi punti di forza, ed allo stato attuale non possiamo che esserne estremamente interessati.
Soprassedendo sulla quantomeno curiosa somiglianza tra il protagonista di Nioh ed il nostro tanto amato strigo di Rivia, nel corso dell’avventura dovremmo entrare in contatto con numerosi personaggi secondari dalle numerose sfaccettature, cutscene di varia natura e colpi di scena attraverso i quali si andrà a delineare un intreccio narrativo che, speriamo, si farà seguire con piacere, il tutto ovviamente adornato da quel mare in piena d’oggetti esaminabili che ci aiuteranno a comprendere meglio tutta quella consistente lore posseduta dall’universo di gioco tanto cara a molti videogiocatori.
Altro aspetto che dovrebbe rappresentare un importante punto a favore dell’opera è rappresentato dall’elevata quantità di contenuti che il gioco dovrebbe sfoggiare fin dal Day One. Tra numerosissimi dungeon da poter visitare in lungo ed in largo, zone segrete tutte da scoprire, boss opzionali, una gran quantità di collezionabili ed una componente multiplayer non dissimile da quanto già visto con Dark Souls, con la possibilità d’invadere mondi di gioco altrui per supportare od ostacolare altri utenti, Nioh sembrerebbe promettere decine d’appassionanti ore di gioco da godersi nella più totale beatitudine.
Se al tutto aggiungiamo poi l’interessante sistema di missioni secondarie che le demo rilasciate nel corso dei mesi passati ci hanno permesso di toccare con mano, con numerosi incarichi ed obiettivi facoltativi in grado di rimpolpare in maniera ancor più considerevole l’opera, in particolar modo per tutti i completisti che amano ispezionare ogni più piccolo particolare del titolo di cui stanno godendo, non fatichiamo a credere che Nioh rappresenterà un’opera in grado d’intrattenervi per un quantitativo d’ore a dir poco invidiabile.
Inoltre, non va assolutamente dimenticato il possibile supporto post-lancio che il Team Ninja potrebbe mettere in campo, magari seguendo un approccio similare a quanto già visto con From Software rilasciando, nel corso dei mesi, DLC contenenti nuove ambientazioni e mostri da poter affrontare, una possibilità da non prendere sottogamba e che potrebbe aumentare non di poco la longevità dell’opera. Ovviamente è ancora presto per cantare vittoria, in tal senso, ma non vi nascondiamo che quanto di buono visto fino a questo momento ci fa indubbiamente ben sperare.
Ammettiamolo, la mitologia giapponese è sempre stata affascinante. Tra leggende, guerrieri dal grande valore e demoni infernali, quello che il Sol Levante è stato in grado di donarci potrebbe facilmente riassumersi in un universo completamente estraneo al mondo occidentale e, in conseguenza di ciò, estremamente accattivante. Nioh è una festa per gli occhi, coraggioso nell’aver voluto offrire una mitologia spiccatamente giapponese in buona parte a noi totalmente estranea e capace quindi di sorprendere in più di un’occasione per le sue peculiari creature.
Non solo ninja e spadaccini, quindi, ma anche divinità benevole o creature dell’oltretomba, spiriti infernali e yōkai di tutte le tipologie andranno a comporre il lungo elenco del “bestiario” che si dovrà affrontare nel corso dell’avventura, una lunga sfilza di mostruosità di tutte le più fantasiose forme e grandezze che, onestamente, non vediamo l’ora di fronteggiare in accesi scontri all’ultimo respiro. Considerando il generale blocco creativo che sembrerebbe aver colpito molti studi di sviluppo in termini di character design, quella di Nioh potrebbe rivelarsi essere un’esperienza galvanizzante, capace di farci entrare in contatto con un mondo da noi toccato con mano solo timidamente ma in realtà capace d’offrire un’invidiabile varietà di possibilità in termini puramente visivi, capaci di appagare il nostro bisogno di novità nel panorama videoludico.
Chiudiamo questa piccola rassegna di aspetti a favore di Nioh con un qualcosa che raramente è stato messo in evidenza da critica e pubblico ma che, dal canto suo, meriterebbe invece molto più risalto. Fin dalla prima demo rilasciata ormai mesi or sono, il Team Ninja si è infatti sempre mostrato aperto nei confronti della community, accettando di buon grado ogni possibile consiglio che i videogiocatori avessero voluto proporre, tra opzioni irrealizzabili ed idee decisamente intriganti. Nioh è quindi l’esempio più solido di una creatura sviluppata per i videogiocatori e, in parte, dai videogiocatori stessi, i quali hanno indicato ai ragazzi del team di sviluppo quali aspetti dovessero essere limati e quali, al contrario, si potessero già considerare perfettamente integrati nella struttura di gioco.
Siamo quindi di fronte ad un duro lavoro di rifinitura volto non ha snaturare l’opera, bensì a migliorarla in tutti quei dettagli che avrebbero potuto rischiare d’inficiare sul risultato finale, particolari più o meno importanti che, se lasciati nei loro stati primordiali, avrebbero potuto rappresentare delle tanto pericolose quanto potenzialmente distruttive lacune in termini ludici. È indubbio che ci siano molte speranze nei confronti di Nioh ed è altrettanto indubbio che il lavoro svolto per portare sugli scaffali un titolo degno di essere giocato sia stato portato a termine con estremo impegno; ora non ci resta che aspettare il tanto atteso 9 febbraio per capire se le nostre Playstation 4 si ritroveranno con una nuova perla dall’elevata qualità o se il tutto si concretizzerà in un’opera mediocre e che verrà velocemente dimenticata.