Dopo avervi consigliato cosa regalarvi o regalare in queste feste natalizie, è giunto il momento di tirare le somme per quanto riguarda questo 2014 videoludico. Un anno che segna la prima candelina spenta per le console di nuova, o meglio, attuale, generazione. Sono stati dodici mesi pieni per la nostra redazione, abbiamo parlato di molti titoli, alcuni ci hanno piacevolmente intrattenuto altri no. Molti li abbiamo attesi ma sono stati rinviati al 2015, molti li avevamo già giocati in passato, molti non siamo neanche riusciti a giocarli al D1.
Insomma, questo 2014 verrà ricordato come l’anno dei rinvii, dei remake e delle patch. Ma anche delle delusioni. Molti dei giochi che abbiamo provato hanno tentato di farsi strada in questa generazione cercando di proporre qualcosa di nuovo, qualcosa di grande, di vasto. Forse fin troppo, riuscendo quindi malamente di proporre quanto promesso. Fortunatamente, qualcuno ha cercato di riiniziare da capo, di azzerare quanto fatto in passato con un risultato che ha sorpreso tutti.
Ecco quindi i migliori e i peggiori giochi del 2014 secondo la redazione di Kingdomgame.it.
Call of Duty, Call of Duty, Call of Duty. Lo sappiamo, lo sentite nominare ogni anno, lo vedete scritto ovunque ogni anno, anche troppo spesso. Nel 2013 però neanche lo avevamo inserito nella nostra top ten. Credeteci, quest’anno merita di essere nominato come uno dei migliori giochi del 2014… e anche di essere giocato. Per Advanced Warfare abbiamo anche deciso di non correre, di non mandare online una recensione frettolosa dove in poche righe si parlasse sia della campagna che del multiplayer, ma bensì di separare i due articoli.
Il giocatore singolo e il multigiocatore sono due esperienze ben distinte, ma entrambe fresche. Finalmente la serie si è levata di dosso tutto quel vecchiume che negli anni ha accumulato. Non è un capitolo memorabile, non è epico e sicuramente non è perfetto, ma è un nuovo inizio.
Quando fu annunciato sorprese tutti. Una nuova IP, in collaborazione con Microsoft Game Studios, colorata. La sorpresa principale non fu riguardo l’esclusività per Xbox One, ma proprio per la palette di colori scelta. Certo, Insomniac non è estranea a quello stile visivo, ma i tempi di Spyro e Ratchet & Clank erano ben lontani. Dal grigiume dei chimera all’esplosione delle vive tonalità di cui Sunset City si colora.
Ma ciò che sorprese tutti è quanto il titolo sia divertente da giocare. Non lasciatevi ingannare dai video di gameplay, imbracciare le folli armi a disposizione e annientare le orde di infetti che ci si parano davanti è davvero esaltante!
Diciamocelo, da quanto tempo attendavamo il ritorno di una Bioware in grande forma? Da quanto attendavamo un nuovo Dragon Age? O meglio, da quanto attendavamo un RPG profondo che ci tenga attaccati allo schermo a livellare il nostro personaggio?
Bioware è semplicemente tornata sui suoi passi, citando i nostri Valerio Zavaglia e Lorenzo Visicaro, sviluppando il miglior RPG attualmente disponibile. Questo grazie alle ambientazioni enormi, alle sub quest infinite e varie, il tutto condito da un gameplay ibrido tra action e strategico e una main quest memorabile.
Non crediamo serva spiegare perché il titolo Evolution Studios sia per noi una delle più grandi delusioni dell’anno. L’abbiamo fatto non una, non due, ma ben tre volte. Intendiamoci, come per gli altri giochi presenti in questa flop, non si tratta di giochi terribili o mal sviluppati, ma sicuramente Driveclub verrà ricordato per il peggior lancio nella storia videoludica.
La sua caratteristica principale, legata al multigiocatore è rimasta inaccessibile per settimane. Se ci aggiungiamo che i club stessi non rappresentano nulla di innovativo o funzionale…
Da un racing ad un altro, ma questa volta è un vero colpo al cuore per molti. Non solo per il sottoscritto che rimase deluso della qualità finale dopo essersi creato un hype esagerato dopo aver provato la beta. Ma per tutti quelli che si aspettavano un gioco di guida arcade memorabile, come ne mancano da anni. Le enormi ambizioni di Ivory Tower erano troppo grandi, a tal punto che nessuno dei punti forti del titolo funzionano a dovere.
Anche The Crew è uno di quei titoli che al lancio non funzionò benissimo, con problemi di matchmaking vari, e guarda caso, si ripete la barzelletta di Driveclub, le crew non rappresentano una meccanica di particolare profondità.
Anche se qualcuno lo aveva predetto, Unity non si è di certo rivelata la rivoluzione che ci aspettavamo. Di Ubisoft negli ultimi mesi se ne è sentito parlare molto, ma non in positivo. Soprattutto per questo Assassin’s Creed e i suoi numerosi problemi i quali stanno venendo risolti ora a suon di patch da giga e giga.
Come primo vero e proprio titolo next gen ci aspettavamo sicuramente un lavoro migliore, che almeno andasse a sistemare i problemi che la serie si porta avanti dalle avventure di Altair. E invece, come scritto dal nostro Marino D’Angelo in recensione, ci ritroviamo a dover litigare con Arno. Si aggrappa ovunque, anche dove non vogliamo!