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Recensione

Zenith – Recensione, un RPG per delle grosse risate

Tante risate, ma... il gameplay?

Presentato all’E3 2015, Zenith si é da subito mostrato come uno dei titoli indie di maggiore prospettiva degli ultimi mesi. Gli sviluppatori del team spagnolo Infinigon, forti di oltre trent’anni d’esperienza, sono stati capaci sin dal primo annuncio di far drizzare le antenne agli appassionati del genere action RPG promettendo un titolo in grado di ricalcare le meccaniche dei grandi classici precursori introducendo uno stile narrativo particolare fatto di tanto humor e parodie di ogni genere.

Dopo aver superato il difficile scoglio Greenlight di Steam siamo finalmente pronti a giocare questo nuovo ed interessante titolo che arriva sul mercato per PC, PlayStation 4 e Xbox One.

Tra orchi, astronavi e… The Witcher 

In un mondo fantastico popolato da orchi ed elfi, ma anche da enormi astronavi e giganteschi golem meccanici, vestiremo i panni dell’irriverente mago arcano Angus Windell. Dopo aver temporaneamente sconfitto il terribile demone noto come l’Inaspettato, Angus decide di proseguire la sua vita sotto le spoglie di un dubbio e alquanto incapace “pozionista”. 

Il nostro alter ego custodisce però in gran segreto l’esatta ubicazione dello scettro del giudizio, la pericolosissima arma di distruzione di massa con cui l’Inaspettato portò morte e distruzione alcuni anni prima. La segretezza di quest’arma viene minacciata da Alana, una giovane ragazza dai lunghi capelli blu, intenzionata a recuperare lo scettro per poterlo distruggere e liberare il mondo dalla minaccia del demone. Gli intenti pochi chiari della giovane spingeranno il nostro Angus all’avventura nel tentativo di evitare che lo scettro cada nuovamente nelle mani del demone (qualcuno ha detto l’unico anello?).Zenith recensione

Se alle prime battute la trama potrà sembrare frammentata e di difficile comprensione, con il progredire all’interno del gioco riuscirete a incastrare ogni singolo tassello narrativo; il risultato finale è senza dubbio una storia coinvolgente raccontata in maniera davvero soddisfacente.

La nutrita serie di dialoghi in salsa humor rappresenta uno dei punti di forza del titolo e saranno in grado strapparvi grasse risate per tutta la loro durata. Ciò che senza dubbio colpisce è la fantasia con la quale gli sviluppatori sono stati capaci di creare personaggi davvero bizzarri ma tutti quanti caratterizzati accuratamente. Gang di orchi dal dubbio accento napoletano, grossi ratti mutanti parlanti e gatti in preda a crisi di ‘gas intestinali’ sono piccoli assaggi delle creature che incontreremo sul nostro percorso.   

Ad impreziosire il tutto sono i chiari riferimenti a tutti quei titoli iconici, videoludici e non solo, che faranno sicuramente balzare sulla sedia i nerd più incalliti. The Witcher, Final Fantasy, passando per Guerre Stellari, Indiana Jones e Il Signore Degli Anelli sono solo alcune saghe alle quali questo titolo rende visibilmente omaggio e siamo sicuri che ciò saprà strappare diverse lacrimucce di gioia. 

Picchia, mena e poco altro 

Le meccaniche di gioco sono molto semplici e in alcuni casi davvero molto spoglie. Il nostro personaggio potrà controllare magie e armi derivanti dall’infusione degli elementi di acqua, fuoco e terra che potranno essere potenziate assegnando punti abilità ottenuti attraverso il combattimento e l’aumento di livello.

Fate molta attenzione però ad assegnare i punti abilità; una volta premuto il tasto di conferma non ci sarà alcun modo di ritornare indietro nel caso cambiaste idea, così come non potrete annullare le transazioni con i commercianti sparsi per il gioco. Una pressione sbagliata o avventata del tasto è infatti incontrovertibile e causerà non poche frustrazioni nel caso in cui abbiate per errore venduto un equipaggiamento utile oppure assegnato un punto abilità erroneamente.

L’inventario di gioco notevolmente ostico e a tratti confusionario non interverrà certo in vostro soccorso; le raffigurazioni degli equipaggiamenti e delle armi sono davvero tutte molto simili tra loro e la dubbia efficacia in combattimento delle diverse build che proverete a costruire si traduce in una mancanza di personalizzazione del vostro personaggio che vi porterà a scegliere inevitabilmente il vostro equipaggiamento basandovi solo sulle statistiche offensive piú alte possibile. Ne deriva quindi che lo stile di combattimento risulta poco variegato e tutto quello che potrete fare sarà dimenarvi compulsivamente tra pugni, magie e pozioni di cura senza precisa strategia.Zenith recensione

Provate pure tutte le configurazioni che volete ma alla fine quello che vi troverete di fronte sarà sempre un sistema che non appare mai bilanciato e definito con nemici che ugualmente picchieranno come dei fabbri e che provocheranno nel giocatore un senso d’impotenza. A poco servono i semplici rompicapo e le banali boss fight che non riescono certamente a sollevare la qualità del gameplay che, complice anche la totale assenza di vere quest secondarie, nella maggior parte delle situazioni risulterà davvero monotono.

È impossibile bendarsi gli occhi di fronte a queste problematiche ma per fortuna la qualità della narrazione e i tanti siparietti umoristici intervengono in nostro soccorso mitigando sensibilmente la noia di un gameplay che non va oltre la sufficienza stiracchiata e che diverte poco. In molti casi quasi desidererete di giungere ad una qualche sequenza animata per spezzare la monotonia generale che poco si sposa a mio avviso con il concetto di videogioco moderno. Zenith infatti appare più un titolo per nostalgici dei grandi classici del passato che un gioco adatto alle nuove generazione abituate a gameplay solidi del calibro di The Witcher.

Il confronto è certamente poco generoso vista la diversa dimensione su cui Zenith posa le sue basi ma serve in qualche modo a rendere l’idea di come ormai, di questi tempi, un gameplay così scarno possa risultare poco efficace anche se accompagnato da una narrazione di pregevole qualità. Se tutto questo però non vi scoraggia e desiderate con tutte le vostre forze conoscere e apprezzare le bizzarre avventure di Angus Windell certamente vi ritroverete un titolo il cui sviluppo narrativo saprà senza dubbio farsi apprezzare per la sua costruzione, nonché per la sua alta dose di comicità e sarcasmo che vi regaleranno di sicuro diverse ore di spasso e risate a non finire.

Il potenziale di unity dove sta?

State pensando a un inaspettato piccolo capolavoro? Frenate immediatamente i vostri entusiasmi. Se la narrazione si fa apprezzare in maniera considerevole è dalla parte grafica e dalle meccaniche di gioco che arrivano le note dolenti. Tecnicamente il titolo, per quanto di piacevole impatto visivo, presenta soventi e macroscopici strafalcioni grafici che altro non possono che farci comprendere quanto i budget a disposizione del team di sviluppo siano tanto risicati da non consentire di dare pieno sfoggio alle ottime potenzialità del motore grafico Unity.Zenith recensione

Tralasciando le opzioni grafiche pressoché inesistenti su PC, bug e glitch a profusione risulteranno spesso poco piacevoli tanto da costringerci in alcuni casi a interrompere la sessione di gioco tramite il task manager per riprenderla successivamente perdendo parte dei progressi di gioco.

Meglio invece per quanto riguarda il comparto sonoro; la colonna sonora di sottofondo, nonostante non appaia notevolmente ispirata, non risulta mai sgradevole e in molti casi accompagna dignitosamente le azioni dl gioco; a infastidirvi saranno gli effetti sonori di gioco che sono davvero pochi e a volte più fastidiosi del ronzio di una zanzara nell’orecchio mentre cerchiamo di addormentarci alla sera.

I pro

  • Narrazione e storia assolutamente di livello
  • Tante risate
  • Ottimi i dialoghi e la localizzazione in italiano 

I Contro

  • Gameplay ripetitivo e poco chiaro
  • Graficamente poco entusiasmante
  • Tanti bug

Voto Globale 6

Zenith si è rivelata un'opera narrativa davvero di grandissimo spessore oltre che un'avventura molto divertente grazie al sapiente mix di siparietti humor e citazioni che sarà sicuramente apprezzato da tutti i nerd più incalliti. Quello che fa storcere il naso però sono i troppi problemi grafici e un gameplay troppo elementare che non si rivela assolutamente all'altezza della bellissima favola che Infinigon ci vuole raccontare. Il castello scricchiola alle fondamenta e, pur sopperendo in maniera sufficiente a queste mancanze, la storia raccontata non può fare tutto da sola. Quando si parla di videogames non può esserci troppo squilibrio tra la varie componenti e in questo caso si ha proprio di fronte un titolo poco equilibrato, motivo per cui la valutazione finale raggiunge una sola stiracchiata sufficienza. Consigliato solo per farsi tante risate.

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