Il Nintendosauro è tornato a vestire i panni che più gli spettano, fra fantasia, humor e tante ore di gioco da affrontare in spensieratezza.
“Tutto il giorno in giro, a pranzo un panino al volo e adesso… non ci vedo più dalla fame!” Immaginate la vista che si oscura e una volta ripresi i sensi, vi appare di fronte Yoshi con una GamePad in mano che esclama “Yoshiii!” e tutto intorno un mondo cucito con lana e stoffe di vario genere. Bene, a questo punto avrete più o meno chiaro in mente cosa mi è accaduto in piena notte, dopo una pesante sessione di gioco a Yoshi’s Woolly World per Wii U.
Mi si è completamente intrecciato il cervello, c’è poco da fare ed è tutta colpa o merito, dello stile artistico adoperato per questa nuova avventura del Nintendosauro più amato dai videogiocatori. Fortunatamente, dopo un mese di duro lavoro… ok, ok, di sessioni videogiocose, mi sto disintossicando da tutti questi salti, tiri di gomitolo e ambientazioni così dettagliate e caratterizzate da confondersi con la realtà.
La fantasia è l’arma impropria con cui questo nuovo platform mescola elementi reali come tessuti e oggetti da merceria, ad un mondo irrealistico, ma estremamente conosciuto come quello dei prodotti Nintendo; un po’ come se un bambino avesse scoperto le potenzialità della sua mente dopo aver letto dei testi come “Il piccolo Principe” o “Illusioni”. Ed è da questo punto in poi che prende vita l’immaginazione, dove un gomitolo lanciato su un tracciato a filo diventa una piattaforma su cui saltare, un altro lanciato su un nemico può avvolgerlo e bloccarlo come se Spider-Man avesse utilizzato la sua ragnatela, oppure scoprire il contenuto di un cubo soltanto sciogliendo il nodo che lo tiene insieme.
Non c’è nulla di complesso o magico nel mondo lanoso di Yoshi’s Woolly World, soltanto un gioco di immaginazione e fantasia, applicato ad un videogame. A scuola chi non giocava con delle porte e una pallina di carta sul banco, quasi a simulare un partita di calcio? Nel titolo sviluppato da Nintendo e Good-Feel il concetto è praticamente lo stesso, a differenza che ci troviamo coinvolti in una nuova avventura Nintendo, con tutto quello che ne consegue.
Partiamo però dal principio: da quell’anteprima pubblicata ad inizio mese che aveva già suscitato in me molta euforia, ma anche qualche serio dubbio sulla possibile somiglianza con gli altri platform che l’hanno preceduto sempre su questa console.
Insomma, Kamek e Bowser Jr. non avevano proprio niente da fare se non sfilacciare i vari Yoshi dell’Isola Gomitolo? Possibile che i personaggi Nintendo non riescano proprio a stare mai con le mani in tasca? Fortuna che almeno un paio di loro sono riusciti a cacciare via quel brutto mago da strapazzo e rimetter pian piano, le cose apposto, raccogliendo quanti più item utili e gomitoli magici possibili per ripopolare l’intero regno… perché è ovvio che prima o poi tutto torni alla normalità nei platform Nintendo, no?
Certo, un’operazione non proprio facile e indolore quella di portare a termine Yoshi’s Woolly World strizzando gli occhi e immaginare che tutto sia già finito, la fantasia va bene, ma a tutto c’è un limite. Ci troviamo di fronte ad un platform serio, capace di offrire una buona sfida, ma camuffato – un po’ come il recente Splatoon – in un videogioco dedicato ai più giovani, quasi ad evidenziare che è proprio la fantasia a dare origine ai giochi per grandi e piccini. Ed è da questa che i ragazzi di Good-Feel devono aver immaginato l’intero mondo che avvolge la nuova avventura di Yoshi, quel mondo che pare ricamato a mano con estrema attenzione e che forse, grazie alla alta definizione della grafica in Full-HD, va ad acquisire punti importanti nel donare ai nostri sensi tutte quelle dinamiche associate ai tessuti ed il contatto con essi.
Da questo, il mondo lanoso di Yoshi prende spunto per nascondere al meglio item e passaggi segreti, pronti ad emergere interagendo con ciò di cui è composto lo stage: i tessuti. Quindi via col tirare fili, lanciare gomitoli e sfruttare tutte quelle pareti che presentano una trama diversa dall’elemento vicino (praticamente vi lancerete contro ogni muro, se così possiamo definirlo), solo per scoprire anche la più innocua gemma. Mario ci ha spiegato come correre e saltare, ma al nostro Nintendosauro basta saltare ed eventualmente fluttuare nell’aria per alcuni secondi e se a queste mosse associamo l’ormai classica botta a terra, il lancio di gomitoli e la lingua ‘prensile’, marchio di fabbrica del nostro caro amico virtuale, davvero si fa difficile capire come un platform bidimensionale e dal gameplay tremendamente classico, sia capace di offrire così tanta varietà.
Sembra non ci sia molto da fare fin dall’avvio del primo livello… ma ad un certo punto basta guardarsi intorno per capire che c’è veramente troppo a cui star dietro, nonostante l’assenza di tempo limite negli stage di gioco o la perdita di vite che normalmente ci porterebbero all’odiosa scritta “Game Over”.
C’è molto da raccogliere e altro da collezionare in questo “giochino”. Margherite, gemme, cuoricini e gomitoli, saranno il nostro credo; quegli elementi che potranno aprirci nuove strade, acquistare power-up da utilizzare per facilitarci nei livelli, donare chance in più per superare un livello o magari ricomporre uno di quei coloratissimi e ispiratissimi Yoshi, con cui affrontare l’avventura. Ci sono diversi modi per ottenere tutto ciò e spesso non senza particolare fatica e colpo d’occhio, ma che volete farci… ve l’ho detto che non è proprio un “titoletto” per bambini, no?
E quindi eccoci al dunque: Yoshi’s Woolly World vuole farci vivere questo mondo di lana, farcelo esplorare fino in fondo per portarci a vivere un coinvolgimento che esula dal mondo dei videogiochi, perché oltre alla morbidezza, c’è tanta tenerezza…
Come chi è Pocchie?!? Sono pazzo di lui, è la vera star delle risate nel gioco! Il cane tondeggiante che ci seguirà in alcuni livelli per aiutarci a raccogliere oggetti! Quel caro amico che se utilizzato come power-up in un livello dove la lana sotto i piedi scarseggia, lo vedremo saltare a destra e sinistra sullo schermo con quella sua espressione tanto ebete, quanto puccettosa… mentre ovviamente finisce nei dirupi! E’ una cosa veramente spassosissima, quasi da togliere il fiato per una mezz’ora abbondante. Ve l’ho detto in apertura… Yoshi’s Woolly World mi ha danneggiato il cervello o forse sarebbe più giusto dire che ha saputo riportarmi indietro nel tempo, in quel periodo dell’infanzia in cui era bello creare nuove avventure con la sola immaginazione e qualche scatola di scarpe.
Sono molte le situazioni divertenti, ma anche quelle frustranti in cui diventa doveroso apprendere a memoria alcuni passaggi. È comunque un platform Nintendo e la sua sfida ludica la sa offrire senza pari. Il level design è apparso fantastico ed in coppia con un amico esprime tutta la sua magnificenza; si può sempre “rubacchiare” qualche items senza seguire lo schema prefissato dagli autori, una pratica che sento di sconsigliarli a tutti coloro che sono sempre intenzionati a completare un videogioco per il suo 100%. Il motivo è semplice: gli oggetti possono apparire – esattamente come i forzieri di Super Mario – una volta passati in un determinato punto dello stage, anche negli angoli più impensabili. Di conseguenza l’utilizzo di stratagemmi per recuperare un oggetto posto più in alto, magari con l’aiuto del secondo giocatore, potrebbe precludere l’opportunità di raccogliere altri oggetti utili.
Gli stage dunque si affronteranno come i classici giochi di piattaforme bidimensionali, se pur in alcuni frangenti l’azione sarà spostata in un falso 2.5 D, dove solo i nemici o gli eventi saranno visibili da altra angolazione, mentre l’azione vera e propria seguirà le classiche direzioni a cui ci ha abituati la generazione dei platform ad “8-Bit”. In compagnia di un amico non esiste competizione, se non per quei livelli bonus che si attiveranno pescando una margherita a fine livello. Risultati separati, così… tanto per sbeffeggiarsi, ma traguardo cumulativo in ogni caso visto che le gemme raccolte saranno conteggiate tutte insieme e potranno poi essere adoperate per acquisire power-up.
Tornando a parlare di sensazioni, devo ammetterlo: ho quasi pianto nel momento in cui Yoshi si è lanciato in alcuni versi e parole tipici della serie, così come le armoniose tracce audio accompagnate da buffissimi effetti sonori, manco fossimo di fronte ad un film della Disney degli anni ’70 / ’80.
Al completamento del download digitale di questa avventura, non credevo proprio di trovarmi di fronte a cotanta magnificenza. E’ stata più la sorpresa che altro a farmi impazzire per questa nuova opera d’arte. Ho testato con cura ogni singolo movimento sul GamePad; provato ad utilizzare sia lo stick analogico che la classica croce direzionale e il risultato è rimasto pressoché immutato, tanta è la cura posta in questa produzione.
L’aspetto tecnico ha ovviamente colpito nel segno per la grande intuizione del voler ricamare ogni singolo oggetto, come farebbe una signora di altri tempi con un’immagine impressa su una coperta di lana e bisogna ammetterlo: fa veramente il suo effetto. Sono rimasto ammaliato da quelle tracce sonore così amabili come il primo titolo della serie, tanto quanto gli effetti sonori che sono certo: faranno tornare al 1995 tanti di voi lettori di Kingdomgame.it.
Ogni singolo livello potrà rubarvi anche più di mezz’ora per essere completato e immaginando una media di 8 stage per 6 mondi, salvo che non spunti fuori qualcosa di nuovo… capirete perché la longevità non è un problema per Yoshi’s Woolly World. C’è amore, c’è vita negli elementi che compongono questo titolo e se come il sottoscritto apprezzate la compagnia di un amico in questo genere di videogames, non potrete far altro che collegare un secondo controller – tanto prende praticamente ogni soluzione fra Wii e Wii U- e chiudervi in casa per giorni, apprezzando l’arte di chi sa ancora sviluppare titoli epici. Ecco… mi sono commosso, maledetto Poochy!
Yoshi’s Woolly World è quel videogioco che probabilmente non ti aspetti sotto molti punti di vista. Qui una risata, li una gioia e ancora più in là, una marea di accidenti lanciati a Nintendo. No, non perché ci sono problemi di qualche tipo, ma per l’eventuale difficoltà nell’ottenere ogni singolo oggetto e portare a termine l’intera avventura. E’ una sfida continua nonostante le apparenti semplificazioni, ma c’è veramente tanto da fare in questo videogioco che promette di accompagnarci durante il periodo estivo.
La gioia per gli occhi dal canto mio è assicurata, così come è impossibile non volerlo giocare insieme ad un amico solo per ridere un po’. Il multiplayer metterà in scena tanta strategia ed un’attenzione smisurata per ogni singola azione, onde evitare frustrazioni nel dover riprendere l’azione di gioco dall’ultimo e magari distante, check-point. A conti fatti potrebbe trattarsi del platform più accessibile e forse più stuzzicante della line-up di Wii U, una console ricca di giochi di piattaforme, ma estremamente differenti.
La perfezione probabilmente non esiste, complice qualche strano rallentamento nella lobby di gioco e in alcune stanze prive di nemici e pericoli, quasi a non capirne il senso, ma che volete farci… non tutti i maglioni offrono lo stesso confort.
Se non fosse del tutto chiaro, Yoshi’s Woolly World è un titolo da possedere e da giocare fino alla fine, quella cosa da indossare come il pigiama d’inverno quando fuori nevica.