A San Francisco, dovremo mettere a freno le organizzazioni che minacciano la privacy dei cittadini americani. Ecco la nostra recensione di Watch Dogs 2.
Ubisoft è una grande software francese, cresciuta nel corso degli anni grazie a produzioni in grado d’interessare e successivamente soddisfare il grande pubblico. Nel 2014, la software house francese decise di fare un grande salto a livello di produzione, lanciando su PC e console (di vecchia e attuale generazione) Watch Dogs. I mesi precedenti al lancio fecero registrare un hype e un interesse fuori da ogni logica; d’altronde non poteva essere altrimenti. Il gioco avrebbe presto messo gli utenti nei panni di un hacker (Aiden Pearce), capace di interagire con i maggiori elementi della vita quotidiana (bancomat, semafori e qualsivoglia dispositivo hackerabile) per sfidare il sistema CtOS. La critica e il pubblico, però, non perdonarono alcune problematiche relative alla storia poco incisiva, basata sul sentimento di vendetta del protagonista, su una fisica poco realistica e missioni – a detta di molti – poco originali.
Io mi discostai da questi pareri. L’originale Watch Dogs, per quanto mi riguarda, riuscì nel bene e nel male a soddisfare le mie personali aspettative. D’altronde, a mio modesto parere, Ubisoft commise l’errore di pubblicizzare fin troppo bene il prodotto prima della sua uscita, trasmettendo agli utenti un’attesa esagerata. Come mi ha detto una persona che ne sa di videogame: “Ubisoft è una specialista nel vendere videogiochi, ancor prima di saperli sviluppare”.
Watch Dogs 2 si è lasciato alle spalle Aiden Pearce e la città di Chicago per affacciarsi alla magnifica San Francisco, al fine di narrare la storia di un nuovo protagonista, Marcus Holloway, intento anch’egli a sfidare il sistema conosciuto nel primo capitolo. Il CtOS è stato potenziato ulteriormente ed è arrivato alla sua seconda versione, difatti Marcus dovrà vedersela con il CtOS 2.0.
I primi minuti di gioco, ci vedranno alle prese con un obiettivo “quasi” impossibile, ossia quello di cancellare i nostri dati personali, così da fuoriuscire dai database del sistema. In questo caso, Marcus sfiderà la Blume allo scopo di misurare le proprie capacità e risvegliare la mente dei cittadini di San Francisco. Insomma, si tratta di una lotta tra hacker in cui il Dedsec, la nostra nuova crew, cercherà di mettere il bastone fra le ruote alla Blume, i creatori del CtOS 2.0, intenti a controllare tutte le attività degli abitanti della grande città americana. Anche in questa occasione, non ci troviamo dinanzi ad una storia originalissima, ma a farla da padrone sono il lato carismatico del protagonista, superiore ad Aiden Pearce, e la caratterizzazione ispirata dei personaggi comprimari e secondari presenti nella storyline di Watch Dogs 2.
Il sequel del free roaming di Ubisoft, fondamentalmente, riprende le basi del suo predecessore, ma ci mette nei panni di un hacker abile dal punto di vista fisico, in grado d’eseguire capriole e gesti atletici davvero da invidia, rispetto a ciò che era in grado di fare il buon Aiden Pearce. Le missioni di Marcus Holloway, alias Retr0, si svolgeranno per il 90% in solitaria. I mezzi a disposizione saranno molteplici; oltre al nostro super smartphone con cui hackerare gli oggetti circostanti e una visione a mo’ di raggi X per osservare le varie possibilità d’interazione, potremo utilizzare una pistola in grado di scatenare una scossa elettrica, tale da addormentare i nemici. A nostra disposizione, avremo anche una pistola con dei veri e propri proiettili per uccidere coloro che si metteranno contro di noi, senza dimenticare due droni di vitale importanza; il primo è una macchinina telecomandata, utile per introdursi all’interno di alcune aree attraverso i condotti di ventilazione. Il secondo drone, invece, consiste in una sorta di mini elicottero, in grado – come prevedibile – di raggiungere l’obiettivo mediante il volo. Marcus, quindi, ha dalla sua parte dei gadget di tutto rispetto che gli permetteranno di affrontare le varie missioni (che si dividono in primarie, secondarie e online) nel migliore dei modi.
Una delle cose che mi ha fatto storcere il naso in Watch Dogs 2 è il riadattamento delle fasi di guida. Al fine di mascherare gli evidenti problemi dovuti specialmente alla fisica, riscontrati nell’originale Watch Dogs, Ubisoft ha provveduto a rendere lo stile di guida decisamente più arcade e alla portata, andando a rovinare – secondo il mio modesto parere – alcune importanti fasi di gioco, come gli inseguimenti e quindi la fuga dai nemici e/o dalle forze dell’ordine. Questa è una cosa che mi ha letteralmente fatto infuriare, perché va ad abbassare ulteriormente la difficoltà di queste fasi di gioco, nonostante la presenza di ben quattro livelli di sfida. A proposito di inseguimenti, va segnalata la presenza di tantissimi tipi di veicoli: jeep, macchine sportive, familiari, moto da corsa, da cross e scooteroni. Senza dimenticare, barche e yatch per muoverci in completa libertà tra le acque dell’oceano che circonda San Francisco.
Un altro problema – di cui bisogna tenere conto – è l’intelligenza artificiale che fa un netto passo indietro, rispetto a quanto visto e giocato in Watch Dogs 1. I nemici controllati dalla CPU presentano delle criticità di base assurde, in quanto non riescono ad adottare la strategia giusta per metterci in difficoltà ed essere quindi minacciosi ai nostri occhi. Le uniche volte in cui riusciranno a complicarci la vita sarà quando ci attaccheranno in gruppo e grazie ad un livello di difficoltà più elevato che andrà ad abbassare la nostra resistenza vitale.
Dal punto di vista grafico e funzionale, la multinazionale francese si dimostra una spanna superiore rispetto ad altri team di videogiochi. La creatività degli sviluppatori di Ubisoft è davvero di alto livello. La San Francisco creata per questa occasione è viva e vegeta, ma soprattutto funzionale. Sono moltissime, infatti, le attività a cui potremo prendere parte, al fine di aumentare i follower a seguito del Deadsec contrapposti al potere di influenza adottata dalla Blume. Insomma, la varietà di missioni e attività da svolgere a San Francisco è garantita. Inoltre la possibilità di sbloccare ulteriori abilità di Marcus, dando in cambio i punti abilità guadagnati nel corso dell’avventura, è davvero azzeccata e dona nuova linfa a tutta l’infrastruttura di gioco. In soldoni, la città dal punto di vista artistico è stata realizzata magnificamente e si avvicina quanto più possibile alla contrapposizione reale.
Concludendo, Ubisoft ha confezionato un buonissimo prodotto, caratterizzato da una storia interessante in cui non andiamo ad interpretare i buoni, ma nemmeno i cattivi. Il Dedsec, infatti, è vero che fa giustizia ma lo fa, utilizzando altrettanti metodi illeciti. Il rammarico più grande è comunque l’intelligenza artificiale che non risponde come dovrebbe, così come la fluidità non sempre ottimale del frame rate. Anche in questa occasione, Ubisoft non eccelle in termini di sviluppo, ma parte dei feedback richiesti sono stati altamente rispettati, altri invece proprio no.
Come scritto ad inizio recensione, il primo Watch Dogs a me piacque moltissimo. La produzione Ubisoft era una decisa ventata d’aria fresca open world, che metteva sul piatto un bel arsenale in fatto di gameplay, considerando tutti i limiti del caso (si trattava di un titolo cross gen). In quell'occasione di errori ce ne furono, ma la cosa a far più male al titolo fu l’hype esagerato. Oggi con Watch Dogs 2 ci troviamo dinanzi a un titolo che migliora alcuni componenti del predecessore, a dispetto di altre. Non si tratta di una novità assoluta, così come non lo sono i vari Assassin’s Creed. Il neo dell’intelligenza artificiale, però, non può che far calare la valutazione finale, a dispetto di un grande sforzo del colosso francese per realizzare un titolo con una trama interessante e piena di intrecci, un gameplay in continua evoluzione e con più varianti e con tante attività da svolgere in quel di San Francisco. Quest’ultima presenta un lato artistico meraviglioso, rispetto a un lato tecnico che avrebbe meritato un lavoro decisamente più minuzioso. Watch Dogs 2 è un titolo che si porta dietro un’eredità piuttosto pesante, ma che riesce comunque ad essere un buonissimo free roaming pieno di spunti interessanti, ma non esente da difetti, propri delle produzioni Ubisoft. Di certo non si tratta di un capolavoro, ma sicuramente di una produzione da giocare in lungo e in largo. Marcus Holloway e il Dedsec, vi aspettano a San Francisco. La Blume deve essere fermata, ancora una volta.