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Recensione

Valiant Hearts: The Great War – Recensione, i ricordi della Grande Guerra

Preparatevi ad essere catapultati in uno dei momenti più bui della storia umana.

Nel suo lungo processo evolutivo, l’uomo ha sempre commesso atrocità di ogni genere, tra cruente battaglie ed azioni disumane che hanno lasciato cicatrici indelebili nei nostri libri di storia. Tutte queste mostruosità, però, passano facilmente in secondo piano se confrontate alle due guerre mondiali, meritevoli di aver stroncato la vita di oltre 50 milioni di persone tra uomini, donne e bambini, due momenti storici estremamente importanti di cui, purtroppo, solo uno viene ormai preso in reale considerazione. Tra televisione, libri o videogiochi, infatti, si è sempre preferito optare in favore della Seconda Guerra Mondiale, un periodo storico in cui non è mai stato difficile identificare un nemico assoluto, con il nazismo a farla da padrone. Al contrario, è estremamente più complesso individuare chi avesse ragione e chi torto durante il primo conflitto mondiale, visto che in quel periodo tutti combattevano unicamente per la sopravvivenza della patria e della propria famiglia. Nonostante questo, però, Ubisoft Montpellier è riuscita a stupire tutti, critica e pubblico, con l’annuncio di Valiant Hearts: The Great War, titolo che si carica sulle spalle l’arduo compito di mostrare quanto avvenuto durante la Prima Guerra Mondiale ponendo particolare attenzione all’accuratezza storica degli eventi narrati. Il risultato finale ci ha soddisfatto? Scopriamolo insieme…

Un mondo in rovina

Valiant Hearts: The Great War è un titolo che punta moltissimo sulla trama, la quale narra i terribili avvenimenti accaduti durante la Grande Guerra in un arco narrativo della durata di ben 5 anni, dal 1914 al 1918. Ciò lo si può notare fin dalle primissime battute di gioco, durante le quali faremo la conoscenza di quattro personaggi ben distinti tra loro che andranno però ad intrecciare i propri destini più volte nel corso di questo violento scontro. Karl è un ragazzo d’origini tedesche sposatosi in Francia che, con l’inizio della guerra, viene rimandato in Germania al fine di combattere nell’esercito Tedesco. Emile, invece, è il padre della moglie di Karl, strappato dalla sua famiglia per poter servire l’esercito francese. Anna, al contrario, è un’infermiera belga in cerca del padre scomparso dopo lo scoppio delle ostilità.

Valiant Hearts

Infine, Freddie è un americano spinto a combattere da motivazioni personali. A questi quattro individui, inoltre, se ne deve aggiungere un quinto, ovvero Walt, un cane da soccorso che trovandosi a combattere su più fronti condividerà le esperienze di tutti e quattro i protagonisti. Nel corso dei quattro capitoli di cui si compone il gioco, impareremo a conoscerli, ci sentiremo legati a loro e alle loro disavventure, comprendendo passo dopo passo i loro punti di vista, le loro ideologie e i timori che ne attanagliano il cuore. Più passerà il tempo, più riusciremo a sentire sulla nostra pelle le emozioni provate da ognuno di loro, cane compreso, in un susseguirsi di cruente battaglie che culmineranno in un finale emozionante e assolutamente non scontato. Da lodare, inoltre, l’attenzione storica che Ubisoft ha riposto in questo Valiant Hearts, anche grazie a dozzine di collezionabili che ci bombarderanno di informazioni su eventi, personaggi ed oggetti presenti durante gli scontri di quel periodo. Bisognerebbe però spendere qualche parola anche sulla crudezza di alcune scene che Ubisoft ci ha tenuto a mostrare senza alcun tipo di “censura”, con il risultato che ci capiterà spesso di assistere a situazioni spiazzanti per la loro crudeltà, tra bombardamenti a tappeto e cariche suicide contro le trincee nemiche che ci hanno fatto provare più di un brivido lungo la schiena.

È tutto oro quel che luccica?

Valiant Hearts: The Great War è catalogabile come titolo adventure con una struttura da puzzle/platform basata sull’interazione con gli oggetti presenti nell’ambiente di gioco. Il sistema di controllo è estremamente semplice, con la sola possibilità di potersi muovere verso destra o verso sinistra in livelli 2D, con l’aggiunta di porte e passaggi che donano un senso di profondità al risultato finale. Durante il superamento dei diversi livelli con il nostro alterego digitale potremo raccogliere ed utilizzare oggetti sparsi per la mappa allo scopo di superare diversi enigmi e per distrarre i nemici che ostacolano il nostro cammino o, ancora, dovremo tirare leve e girare manopole per aprire porte e abbassare ponti. Vi è inoltre da prendere in considerazione il cane Walt che oltre ad essere un vostro fedele compagno di avventure, rappresenterà anche una preziosa risorsa a cui poter dare ordini con la sola pressione di un tasto sulla tastiera. Alle volte, però, ci ritroveremo anche ad avere variazioni sul tema con il risultato che, ad esempio, potremmo dover scoprire codici nascosti per aprire una cassaforte, curare feriti di guerra tramite veloci Quick Time Event, guidare mezzi armati per distruggere basi nemiche e organizzare bombardamenti mirati per superare specifiche zone. Curiosamente, l’incedere nei livelli non annoia mai ed anzi, più si avanza e più ci si sente stimolati a progredire.

Il gioco infatti riesce a proporre continuamente nuovi contenuti ludici: dovremo guidare il nostro reggimento verso le trincee nemiche mentre i colpi di mitragliatrici decimano i nostri uomini, ci ritroveremo a schivare proiettili di mortaio la cui posizione sarà segnata da grosse ombre nere sul terreno, scaveremo enormi gallerie per aggirare i soldati nemici, fuggiremo da gas chimici letali e molto altro ancora in un continuo crescendo sempre più esaltante che difficilmente non riuscirà a coinvolgervi. Le fasi di gioco più divertenti e stuzzicanti, però, sono sicuramente le precipitose fughe al cardiopalma sul veicolo motorizzato di Anna, durante le quali dovremo evitare ostacoli che vanno a tempo di musica, seguendo le note di famosissime canzoni quali “Una notte sul Monte Calvo”. Purtroppo, è un vero peccato constatare che la difficoltà media del gioco sia estremamente bassa. Durante tutta l’avventura non ci è mai capitato di bloccarci su qualche enigma per più di un minuto, senza contare che in caso contrario avremo sempre la possibilità di ricevere consigli che, senza tanti giri di parole, ci diranno semplicemente cosa fare per avanzare nel livello, una scelta a dir poco disarmante. Possiamo capire il non voler realizzare un prodotto esageratamente complesso al fine di favorirne l’incedere per rendere il tutto più scorrevole, ma almeno un minimo di complessità che ci costringesse ad usare il cervello sarebbe stato di nostro gradimento. Anche a livello di longevità le cose non migliorano, visto che per finire il gioco ci abbiamo messo all’incirca poco più di sei ore, senza considerare che la rigiocabilità del titolo è quasi nulla, se non per il recupero di qualche sbloccabile mancato durante la prima run.

Arte in movimento

Da un punto di vista squisitamente grafico, il gioco è un vero e proprio spettacolo per gli occhi. Ubisoft Montpellier è stata in grado di sfruttare l’UbiArt Framework in maniera magistrale, dando vita a scenari disegnati a mano incredibilmente evocativi ed emozionanti che lentamente e dolcemente prendono vita davanti ai nostri occhi, come un bellissimo dipinto animato. Ogni minimo particolare visivo è stato curato con estrema attenzione, ogni edificio in rovina, fumo in lontananza o soldato armato è stato disegnato con una cura quasi maniacale per i dettagli, e vista la leggerezza del motore grafico non è stato difficile per i talentuosi ragazzi del team di sviluppo raggiungere i 60 fps senza alcun calo di frame rate, anche nelle situazioni più concitate.

Valiant Hearts Recensione

Peccato solo che il particolare motore di gioco, caratterizzato da uno stile molto colorato e “cartoonesco”, non sempre si sposi alla perfezione con la drammaticità degli eventi narrati. La colonna sonora, d’altro canto, possiede una potenza musicale a dir poco titanica di cui è impossibile non innamorarsi. Le possenti cariche militari accentuate da una magnifica orchestra di trombe e violoncelli che vi faranno provare indescrivibili emozioni. Le lunghe camminate tra i campi ormai distrutti e disseminati di cadaveri accompagnate da lenti e malinconici violini. Le grandi vittorie e le sfilate per le città contornate da vivaci flauti e festosi tamburi. Tutto del comparto audiovisivo di Valiant Hearts funziona in maniera impeccabile ed ogni momento del gioco viene scandito dalla giusta melodia, al punto che in più di un’occasione ci siamo semplicemente fermati a rilassarci ammirando il panorama ed ascoltando qualche dolce sinfonia. Piccola nota di merito anche per l’ottimo doppiaggio italiano che grazie ad un quasi onnipresente narratore esterno riesce a donare sempre il giusto phatos agli eventi narrati.

I pro

  • Comparto narrativo da brividi
  • Colonna sonora maestosa
  • Comparto tecnico e artistico meraviglioso
  • Accuratezza storica impeccabile

I Contro

  • Difficoltà praticamente inesistente
  • Si porta a termine abbastanza velocemente

Voto Globale 8.5

Di Ubisoft si possono dire tante cose, ma non che non cerchi sempre di stupirci, e con Valiant Hearts: The Great War ha nuovamente centrato il bersaglio. Il titolo rappresenta una piccola perla nel panorama videoludico odierno, capace di coinvolgere il videogiocatore in un turbinio di eventi in grado di smuovere anche l'animo della persona più insensibile. Se siete in cerca di un gameplay arduo, complesso e privo di difetti, il nostro consiglio è di puntare su altro, ma se doveste riuscire a sorvolare sui difetti sopracitati, preparatevi a farvi coinvolgere da una storia emozionante, una colonna sonora strepitosa ed un comparto tecnico fantastico. Valiant Hearts vuole raccontare una storia, e lo fa rammentandoci che non esiste una guerra giusta, che non si può definire un individuo dal paese di provenienza o dal colore della pelle, che non ci sono ideali che reggano quando si uccide una persona. Chissà se anche voi, una volta finita la vostra avventura e posizionativi di fronte ad uno specchio, noterete un flebile sorriso di gioia stampato sul vostro volto... insieme ad una lacrima carica d'amarezza che vi riga la guancia.

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