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Recensione

Uncharted: The Nathan Drake Collection – Recensione, la crescita di Naughty Dog

Nathan Drake torna in una collezione rimasterizzata per l'occasione su PlayStation 4. Tutto questo in attesa di Uncharted 4: la fine di un ladro!

Le remastered oramai hanno letteralmente preso il sopravvento. Sony, Microsoft e i publisher stanno sfruttando l’onda per riproporre titoli, al fine di offrire ai propri utenti versioni rinnovate di videogiochi e addirittura serie complete, capaci di riscuotere un gran successo in passato. L’arrivo di alcune remastered non mi è andato proprio giù, perché ne ho intravisto un modo per monetizzare ancora una volta su una determinata produzione, ma quella di cui vi scriverò oggi è – secondo il sottoscritto – una collection che farà comodo ai tantissimi nuovi utenti PlayStation.

Mi riferisco a Uncharted: The Nathan Drake Collection, rimasterizzazione dei tre capitoli della serie, usciti in esclusiva su PlayStation 3. L’idea attuata di realizzata una collezione apposita la trovo azzeccata, perché molti utenti attuali di PlayStation 4, non possedevano la console Sony precedente e di conseguenza non avevano potuto prendere parte alle avventure dell’archeologo Nathan Drake. Tra quella schiera di utenti, c’ero e ci sono anche io. Grazie all’accuratissimo lavoro di trasposizione dei ragazzi di Bluepoint Games, mi sono ritrovato tra le mani una magnifica serie, che mostra di fatto la crescita e l’evoluzione del team britannico Naughty Dog

L’evoluzione di Nathan

Questo perché ci troviamo davanti a tre capitoli, usciti a distanza di anni sullo stesso, identico sistema di gioco: PlayStation 3. Detto ciò, è interessante osservare le enormi differenze, a livello concettuali, stilistiche e grafiche tra il primo e il secondo capitolo. Il terzo, invece, va a raffinare ulteriormente la formula raggiunta con il secondo, senza però a riuscire a fare un ulteriore salto di qualità, dovuto ovviamente al raggiungimento del massimo potenziale di PS3. Inoltre l’esperienza con Uncharted 3: l’inganno di Drake, nonostante delle migliorie davvero importanti introdotte nella serie, non riesce ad essere superiore al suo predecessore, in merito di coinvolgimento e godibilità della campagna principale.

La collection prende il nome di Nathan Drake, l’archeologo e avventuriero che ricopre i panni di protagonista in tutte e tre le incarnazioni, in attesa del quarto capitolo conclusivo che arriverà a marzo 2016. Senza scendere nei dettagli e svelare spoiler a chi ancora non ha affrontato le tre avventure, devo subito fare un plauso a Naughty Dog per aver dato vita a un personaggio carismatico, vivo e anche sarcastico, nonostante i grossi rischi presenti nell’arco delle sue avventure. Un prototipo di eroe (?) un po’ alla Indiana Jones, anche se è forse troppo definirlo con il termine “eroe”. Le sue avventure sono spinte dal desiderio di trovare e arruffare manufatti antichi, onerosi dal punto di vista economico. Nonostante questo, in lui non ho percepito e non si percepisce comunque un senso di avidità del denaro – magari presente più di un pizzico nel suo compagno di avventure Sullivan – ma Nate è spinto dalla curiosità di scoprire e risolvere misteri con il fine ultimo di guadagnarci qualcosa. E questa è una bella differenza!

 Naughty Dog sa migliorarsi anno dopo anno

Una cosa che ho apprezzato e che apprezzo tuttora di questo team, è la voglia assoluta di migliorare e migliorarsi. Uncharted: Drake’s Fortune era un grande passo per il 2007, mentre ad oggi il titolo è invecchiato male. Non mi riferisco alla grafica, che considero come un aspetto importante, ma secondario ai fini del godimento videoludico, quanto appunto a livello concettuale, con fasi platform davvero arcade e un titolo che si evolve in maniera affrettata, aumentando in maniera smisurata ed esagerata la componente sparatutto nella seconda parte del gioco. Nonostante questo, la prima avventura me la sono goduta appieno, grazie all’ottimo lavoro di restyling messo in atto da Bluepoint Games. La storia mi ha interessato, anche se alla fine è risultata meno incisiva di quanto mi aspettassi inizialmente.

Il discorso è letteralmente differente per Uncharted 2: il covo dei ladri, capitolo in cui Naughty Dog ha fatto tesoro dei feedback ricevuti dagli utenti. Il salto stilistico, grafico e del gameplay è davvero incredibile. L’introduzione delle uccisioni stealth e uno zoom maggiore incentrato sulla storia – caratterizzata da una longevità davvero impressionante – mi ha letteralmente catturato. Inoltre ho avuto più volte l’impressione di trovarmi in prossimità dei titoli di coda, e ciò ha reso la storia sempre più avvincente e poco imprevedibile. Il gameplay alterna fasi concitate di puro sparattutto con delle apposite coperture per ripararsi, ad altre fasi più calme in cui viene data la possibilità di mettere fuori gioco il nemico senza fare rumore, evitando di allertare così gli altri nemici. La presenza degli enigmi – così come negli altri due capitoli – l’ho trovata abbastanza accessoria e “inutile” dal punto di vista del gameplay. D’altronde, è anche vero che la sua presenza è necessaria per dare un senso al lato esploratore di Nathan Drake.

Infine anche Uncharted 3: il covo dei ladri, fa la sua bellissima figura. È il titolo che è stato meno rivisto di migliorie da parte di Bluepoint Games, per il semplice fatto che è il più recente. La versione PlayStation 3, ancora oggi può essere messa tranquillamente a confronto con le ultime produzioni. Nonostante delle aggiunte, a livello di gameplay rispetto al secondo capitolo, Uncharted 3 è, forse, quello meno memorabile ma rimane comunque un ottimo titolo. 

Uncharted: The Nathan Drake Collection è un pacchetto che comprende queste tre emozionanti – maggiormente la seconda – avventure con protagonista Nathan Drake, in grado di interessare i videogiocatori che amano titoli action adventure con una trama forte e ben ispirata. La presenza di ben cinque livelli di difficoltà, dà modo a tutti i videogiocatori di vestire i panni di Drake per affrontare le avventure alla ricerca di El Dorado, la città perduta di Shambala, e di scoprire i misteri che si celano attorno all’antenato lontano del protagonista, Sir Francis Drake. Tutto questo contornato da musiche memorabili e da uno dei doppiaggi in italiano più riusciti nella storia videoludica. L’assenza del multiplayer originale della serie è – in qualche maniera – giustificata, dato che i possessori di questa collection, avranno modo di provare tra qualche mese, la beta multiplayer di Uncharted 4, l’ultimo capitolo in cui avrò e avrete l’onore di vivere un’avventura nelle vesti di Nathan Drake. Nel frattempo, quello che posso dirvi è che Uncharted: The Nathan Drake Collection, rappresenta l’occasione perfetta per quei giocatori che – per un motivo o per un altro – non hanno ancora preso parte alle fantastiche, coinvolgenti, avventure di Nathan Drake & co. Un ringraziamento a Bluepoint Games per la rimasterizzazione che rende onore a questa serie, lanciata oramai ben otto anni fa da Naughty Dog, il team per eccellenza che ha dato i natali anche a un’altra icona videoludica, Crash Bandicoot.

I pro

  • Le avventure di Natahn Drake sono memorabili
  • Il gameplay tra i capitoli è una continua evoluzione
  • Bluepoint Games ha lavorato molto sulla grafica del primo capitolo, cercando di elevarlo. Il secondo e il terzo sono già di per sé davvero ottimi
  • Innumerevoli ore di gioco

I Contro

  • Alcuni problemi rimangono dalle versioni precedenti
  • Assenza del multiplayer
  • Lo stacco tra il primo e gli altri capitoli è davvero netto. Forse si poteva fare qualcosa di più

Voto Globale 9

C'è davvero poco altro da aggiungere. Bluepoint Games, conosciuti peraltro per l'ottima Metal Gear Solid HD Collection, hanno migliorato quanto più possibile i primi tre capitoli della serie di Naughty Dog. Più di questo era, forse, impossibile fare. I nuovi livelli di difficoltà aggiunti e la possibilità di iniziare l'avventura con la modalità speed run, danno nuova linfa vitale al titolo, che ne aveva comunque già da vendere. L'assenza del multiplayer è da una parte giustificata, visto l'arrivo imminente della beta multiplayer pubblica, dedita a Uncharted 4: la fine di un ladro, l'ultima avventura con Nathan Drake protagonista.

Invito tutti coloro che non hanno giocato a questi tre capitoli a dare una, due, tre, infinite possibilità a Uncharted: The Nathan Drake Collection, perché sono sicurissimo che sarà regalarvi tantissime ore di gioco. Questo per via di tre storie capaci di catturare la vostra attenzione e di un gameplay in continua evoluzione (dal primo al terzo capitolo) che saprà regalarvi un alto tasso divertimento, oltre a tante soddisfazioni.

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