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Recensione

Total War: Warhammer – Recensione, dagli antichi romani ai non-morti

Il cambio di rotta intrapreso da Creative Assembly per il suo nuovo Total War sarà stato una mossa vincente?

Quello di Total War è senza ombra di dubbio uno dei brand videoludici più famosi ed importanti nel panorama degli strategici, con milioni di videogiocatori che ancora oggi, dopo aver potuto godere circa vent’anni fa dell’indescrivibile esperienza offerta da Total War: Shogun, amano passare ore ed ore di puro intrattenimento in compagnia dell’ultimo capitolo di questa fortunata IP. Con l’arrivo di Total War: Rome II e, successivamente, di Total War: Attila, in molti hanno però cominciato a notare delle gravi incrinature più o meno marcate nella struttura di gioco che ne hanno pesantemente compromesso il godimento generale. 

A seguito delle pesanti critiche ricevute e dei risultati finanziari non entusiasmanti, Creative Assembly è quindi corsa immediatamente ai ripari sviluppando un nuovo episodio della serie sulle cui spalle sarebbe gravato il grave fardello di riavvicinare ai propri lidi non solo i fan più spassionati, ma anche le nuove leve totalmente estranee al genere.

Total War: Warhammer - Ambientazione

Dopo lunghe contrattazione unite ad un continuo susseguirsi di conferme e smentite, la software house ha quindi ufficialmente annunciato al mondo intero il futuro arrivo di Total War: Warhammer, nuovo capitolo del brand di Total War che si sarebbe distinto dai suoi fratelli maggiori proprio per il setting narrativo che avrebbe contraddistinto l’intera opera, abbandonando il realismo storico caratterizzante dell’IP in favore di ambientazioni e creature appartenenti al genere fantasy, tra orchi, cavalieri e non-morti.

Un così importante cambio registico avrà giovato all’economia di gioco o gli sviluppatori hanno infine compiuto il passo più lungo della gamba? Dopo aver passato numerosi giorni in compagnia del titolo spulciandone fin nei minimi dettagli ogni più piccola caratteristica di gameplay, è finalmente giunto il momento di dare il verdetto finale.

Tra cambiamenti e mancanze

Nonostante la coraggiosa scelta adottata dal team di sviluppo per svecchiare la formula di gioco, la campagna di Total War: Warhammer non ha subito cambiamenti rilevanti nelle sue meccaniche di base, caratterizzate da una struttura di gioco da strategico a turni nelle fasi di gestione di insediamenti unite ad enormi ed epocali battaglie in tempo reale, il tutto però impreziosito da un nuovo setting scenico che è stato capace di offrire interessanti diversificazioni dai capitoli passati decisamente ben riuscite, anche grazie alla stretta collaborazione messa in atto tra i ragazzi di Creative Assembly e quelli di Games Workshop.

Total War: Warhammer - Assedio

Il primo importante cambiamento del titolo è ovviamente rappresentato dalla mappa di gioco, raffigurante il Vecchio Mondo e comprendente i ducati di Bretonnia, le terre del Reikland, il regno di Kislev e la Sylvania. L’enorme continente è ormai continuamente scosso da violente guerre tra eserciti nanici e immense orde di Pelleverde, continue razzie ad opera dei violenti guerrieri del Chaos a cui fanno capolino i pericolosi eserciti dei Conti Vampiro, che si ergono minacciosi verso i regni divisi dell’Impero. La precaria situazione venutasi a creare tra le diverse forze in gioco risulta poi essere ancor più complessa a causa dei venti della magia, una potente arma che imperversa ormai ovunque e capace d’offrire incredibili capacità a maghi della luce, preti guerrieri e necromanti.

Creative Assembly ha invece deciso di lasciare totalmente invariata la suddivisione in regioni e provincie che caratterizzava anche Total War: Rome II e Total War: Attila, ottima per sviluppare i propri insediamenti in maniera più oculata e per evitare di costruire le stesse strutture in una singola provincia, per lo più totalmente inutili. Risulta purtroppo impossibile non denotare le dimensioni non proprio generose della mappa di gioco, al cui interno si nota l’assenza di importanti e famosi luoghi quali l’Ulthuan.

Total War: Warhammer - Battaglia

Sega ha spiegato che tali mancanze sono dovute all’accordo intrapreso con Games Workshop, il quale prevede il futuro arrivo di due nuovi capitoli del brand pensati proprio per introdurre tutto ciò che in questo Total War: Warhammer è stato invece tralasciato. Nonostante la scelta sia totalmente comprensibile, è impossibile non accorgersi di quanto alcune fazioni siano solo accennate e poco amalgamate nell’universo di gioco e, allo stesso tempo, è davvero difficile mandar giù il boccone amaro derivante dalla totale assenza di numerose razze che avrebbero sicuramente giovato all’opera.

Per permettere anche ai giocatori meno navigati di apprendere velocemente le meccaniche di gioco, la software house ha optato per una generale semplificazione della struttura di gameplay lasciando invariata solo la necessità di rendere felice il proprio popolo ed introducendo i parametri riguardanti la corruzione vampirica e del chaos, entrambe capaci di dar forma a pericolosi eserciti direttamente nei propri territori ma facilmente risolvibili costruendo specifici edifici in grado di limitarne i danni.

Meritevoli di nota anche i cambiamenti di comportamento a livello di diplomazia, con atteggiamenti generali di tutte le nazioni controllate dall’intelligenza artificiale decisamente più oculati ed interessanti.

Total War: Warhammer - Combattimento

Le diverse alleanze intraprendibili seguono logiche decisamente più chiare e coerenti, i grandi imperi tenteranno di guadagnarsi il favori dei popoli neutri tramite generose elargizioni di denaro ed un avversario ormai vicino alla sconfitta tenterà di intraprendere relazioni di pace con il proprio avversario per evitare di capitolare. Sfortunatamente, però, la stessa attenzione non è stata posta nei confronti degli eserciti avversari, alle volte capaci di mettere in grave difficoltà il videogiocatore di turno, in altre occasione intenti a lanciarsi in disastrose cariche suicide totalmente inutili.

Ciò che però rappresenta senza alcun ombra di dubbio il fiore all’occhiello dell’intera produzione si riassume nelle quattro diverse razze utilizzabili, ognuna con la propria rispettiva campagna. Se già nei precedenti Total War era possibile constatare la presenza d’interessanti differenze tra i diversi eserciti controllabili che andavano ad apportare gustose diversità nelle tattiche di gioco intraprendibili, in Total War: Warhammer il tutto è stato estremizzato all’ennesima potenza per garantire una caratterizzazione dei rispettivi imperi di tutto rispetto.

Total War: Warhammer - Gameplay

Scegliere se avviare la propria scalata verso la totale egemonia a fianco degli umani, dei nani, degli orchi o dei non-morti cambierà totalmente l’approccio da dover intraprendere nel corso della propria campagna, ognuna caratterizzata da numerose missioni secondarie ed eventi capaci di donare maggior spessore alla struttura di gameplay. Ogni fazione ha un suo personale stile di gioco che costringe il giocatore ha cambiare totalmente il suo approccio alla campagna, non solo per la presenza di differenti tipologie d’unità utilizzabili in battaglia, ma anche e soprattutto grazie alla differenziazione operata per insediamenti e relazioni intraprendibili.

Gli orchi, ad esempio, fanno della forza bruta la loro punta di diamante ed il morale delle loro truppe e dei loro insediamenti aumenta con l’aumentare delle vittorie accumulate, per poi scemare nel caso in cui doveste fare i conti con una sconfitta, il tutto impreziosito inoltre dalla possibilità d’invocare il famoso “Waaagh!” per materializzare sulla mappa di gioco interi eserciti guidati dall’intelligenza artificiale in grado di dar supporto alle nostre truppe.

A causa delle profonde diversità sociali presenti tra le diverse razze, Creative Assembly ha inoltre introdotto l’inedita possibilità di poter conquistare solo alcuni specifici insediamenti, con gli umani che ad esempio possono solo tenere sotto controllo altre città umane o tenute sotto lo scacco dei Conti Vampiri, mentre le terre naniche e le tribù dei Pelleverde potranno essere unicamente saccheggiate.

Total War: Warhammer - Gigante

Fortunatamente, anche le battaglie in tempo reale hanno beneficato di tante interessanti novità capaci d’aggiungere un bel po’ di pepe in più ad un piatto già bello ricco, con unità ben differenziate e possedenti specifici bonus e punti deboli da dover saper sfruttare intelligentemente per avere la meglio sugli eserciti avversari. Inoltre, non bisogna assolutamente dimenticare che la decisione di sfruttare il mondo immaginario di Warhammer ha permesso agli sviluppatori d’inserire numerose truppe uniche, tra giganti, ragni corazzati e, soprattutto, unità volanti capaci di far strage dei nemici più lontani dallo scontro e molto utili per spezzare il morale delle truppe.

Infine, non vanno assolutamente dimenticati i numerosi eroi presenti per ogni razza, utilizzabili sia come agenti per effettuare omicidi o per mandare in scompiglio eserciti e città avversarie sulla mappa tattica, sia come vere e proprie unità da lanciare in battaglia ed in grado di conferire bonus passivi alle proprie armate o capaci d’utilizzare devastanti magie offensive. Purtroppo, non tutto è stato realizzato nel migliore dei modi e ben presto si rendono palesi alcune mancanze e problematiche difficili da mettere in secondo piano.

Innanzitutto, risulta impossibile non denotare l’attuale presenza di sole quattro fazioni utilizzabili all’interno del gioco base, e considerando la giustamente criticata politica di Creative Assembly nei confronti dei suoi titoli, non è difficile immaginare il futuro arrivo di numerosi DLC capaci di migliorare l’attuale situazione ma che, allo stesso tempo, saranno probabilmente messi in vendita a peso d’oro.

Total War: Warhammer - Impero

Inoltre, è impossibile non denotare una certa mancanza di bilanciamento tra le diverse fazioni che potrebbe creare qualche problema di troppo nei match online, un vero peccato se si considera che il tutto si sarebbe potuto tranquillamente evitare attraverso un lavoro di limatura più oculato per alcune specifiche tipologie d’unità. Al tutto bisogna poi aggiungere l’eliminazione delle battaglie navali e la presenza di combattimenti d’assedio che hanno perso buona parte del loro appeal a causa di un gran numero d’insediamenti le cui cinta murarie non circondano più l’intera città, ma ne proteggono solo un lato, aspetto che costringe il giocatore ad abbandonare qualsivoglia tattica di combattimento in favore di una carica cieca verso il nemico, una scelta davvero incomprensibile e piuttosto mortificante.

Una guerra maestosa

Tecnicamente parlando, Creative Assembly è riuscita nel non facile compito di realizzare un titolo graficamente eccezionale. Se anche voi avete vissuto sulla vostra pelle le orribili settimane che si sono susseguite all’uscita di Total War: Rome II e Total War: Attila, potete finalmente tirare un lungo sospiro di sollievo. Dimenticatevi le infinite ondate di bug e glitch capaci di trasformare ogni singola battaglia in una barzelletta di pessimo gusto, scordatevi i dettagli di soldati e strutture che almeno in un primo momento furono capaci di riportare alla mente giochi dell’era Playstation 2, o ancora, eliminate dall’anticamera del vostro cervello i costanti e fastidiosi cali di frame-rate capaci di rendere praticamente ingiocabile ogni singolo scontro, perché qui non troverete nulla di tutto ciò.

Total War: Warhammer - Scontro

Con Total War: Warhammer il team di sviluppo ha lavorato alacremente per portare nei negozi un titolo graficamente impeccabile e privo di bug che fosse tanto capace di mettere a dura prova le macchine più performanti, quanto permissivo anche per i videogiocatori meno inclini a spendere in favore di componenti hardware all’avanguardia grazie ad un dettaglio tecnico estremamente scalabile. Con una GTX 970, 16GB di Ram ed un i7 4790k, è stato possibile mantenere le numerose impostazioni grafiche presenti su “Alto”, il tutto con una fluidità a 60FPS anche nelle battaglie più popolate.

Texture di strutture ed unità incredibilmente dettagliate si amalgamano alla perfezione con animazione splendidamente realizzate, effetti particellari di gran pregio e giochi di luci ed ombre capaci di restituire momenti semplicemente mozzafiato. Se proprio si volesse muovere una criticità in tal senso, è impossibile non denotare come tutte (o quasi) le unità da tiro non possiedano alcun’animazione per la ricarica delle proprie armi, una decisione alquanto discutibile che stona non poco con tutte le attenzioni poste per ogni altra tipologia di soldato. Di ottima fattura risulta invece anche la mappa di gioco, ricca di dettagli che faranno sicuramente felici anche i fan più sfegatati di Warhammer.

Chiude il tutto l’incoraggiante integrazione del titolo con lo Steam Workshop che permetterà a molti di aumentare esponenzialmente i contenuti attualmente presenti nel gioco base, un’ottima scelta capace di mitigare almeno in parte i rischi derivanti da DLC troppo invadenti e costosi.

I pro

  • Fazioni estremamente diversificate tra loro…
  • Molte interessanti novità a livello di gameplay
  • I novizi non avranno problemi a comprendere le meccaniche di gioco
  • Gli eroi sono una graditissima aggiunta
  • Graficamente impressionante

I Contro

  • …ma presenti in numero fin troppo risicato
  • Qualche sbilanciamento di troppo
  • Gli assedi hanno perso molto del loro appeal
  • I veterani potrebbero non apprezzare alcune semplificazioni
  • Prepariamoci ad un DLC per il sangue e gli smembramenti

Voto Globale 8

Total War: Warhammer è un titolo dalla doppia personalità. Da una parte tenta di tenere vicino a sé i fan più navigati del brand con meccaniche di gioco complesse, strategie di combattimento decisamente intriganti e situazioni disperate dove solo un’attenta pianificazione può permettere al giocatore di avere la meglio sul nemico, ma cercando però al contempo d’incuriosire anche i giocatori meno esperti e navigati, nuovi al genere degli strategici e conseguentemente poco pratici nel destreggiarsi in tutte gli aspetti che lo caratterizzano.

Parliamo di uno obiettivo estremamente pericoloso, che avrebbe potuto scontentare entrambi gli schieramenti, ed effettivamente qualche mancanza e problematica più o meno marcata rende il risultato finale meno maestoso di quanto sarebbe effettivamente potuto essere. L’eliminazione di alcune meccaniche di gioco, l’esagerata semplificazione degli assedi, alcuni sbilanciamenti un poco troppo marcati ed un numero di fazioni utilizzabili piuttosto risicato non permettono a Total War: Warhammer di ergersi a nuovo portabandiera dell’importante genere a cui appartiene. Non parliamo assolutamente di un brutto lavoro ed anzi, Creative Assembly è riuscita a sviluppare un titolo dalle grandi qualità che, sicuramente, sarà capace d’accontentare chiunque deciderà d’entrare a far parte di questo immenso mondo di gioco, ma al contempo risulta impossibile non denotare come la mancanza d’attenzione per alcuni aspetti tutt'altro che secondari si sia concretizzata nello sminuimento delle potenzialità di un’opera che, con un po' di attenzione in più, si sarebbe potuta rivelare una vera e propria perla imperdibile per qualsiasi amante del genere.

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