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Recensione

Tom Clancy’s Splinter Cell Blacklist: Recensione

Sam Fisher è tornato!

Tra le saghe che hanno appassionato il popolo videoludico un posto speciale – sicuramente – spetta a Splinter Cell, saga ideata dallo scrittore Tom Clancy e realizzata grazie ad Ubisoft. Splinter Cell narra le vicende di Sam Fisher, membro operativo di Third Echelon. Il gioco, con meccaniche prettamente stealth, mischia in maniera eccellente trama solida, sequenze cinematografiche e gadget futuristici. Il primo episodio, uscito nel lontano 2002, raccolse un buon successo. Successo che portò a ben quattro seguiti su console, due spin off su console portatili e sei romanzi (scritti da diversi autori sotto lo pseudonimo di David Micheals). Il brand si è attestato sempre ad altissimi livelli, conquistando critica e fan e facendo di Sam Fisher una vera e propria icona. L’ultimo titolo, ovvero Splinter Cell Convinction, ha messo da parte le meccaniche stealth per un approccio più action facendo storcere il naso a numerosi fan della saga. A tre anni dall’uscita, noi di KingdomGame.it abbiamo avuto modo di giocare e recensire il nuovo capitolo della saga: Splinter Cell Blacklist.

IO SONO SAM FISHER E SONO UNO SPLINTER CELL

Il plot narrativo segue le vicende di Convinction, riproponendo volti noti, colleghi storici e il rapporto che Sam ha con la figlia Sarah. Questa volta la minaccia proviene dagli Ingegneri, una cellula terroristica che – con un attacco a settimana – vuole mettere in ginocchio l’America. Questa serie di attentati sul suolo americano prende il nome di Blacklist. L’unico a poter sventare quest’ennesima minaccia è Sam Fisher che, direttamente dal Presidente, viene messo a capo di 4th Echelon un nuovo gruppo anti-terroristico. Base del gruppo è il Paladin, un aereo attrezzato con le migliori tecnologie disponibili. Il Paladin è una delle innovazioni migliori che presenta questo capitolo. Tutta l’esperienza di gioco, infatti, sarà relegata all’aereo che – completamente esplorabile – ci darà la possibilità di affrontare le missioni principali, quelle secondarie o buttarci nel multiplayer. Ogni missione che porteremo a compimento ci darà dal denaro con cui espandere ed incrementare il Paladin, che così ci offrirà numerosi vantaggi durante le missioni. La campagna, lunga e dall’elevato tasso di rigiocabilità, dura intorno alle dieci ore a seconda dell’abilità e dell’approccio che avrà il giocatore. Qui entra in gioco un’ulteriore novità: ovvero i tre profili di combattimento che, a seconda di come affronteremo la missione, ci regaleranno punti e conguaglio economico. Andiamo ad analizzare velocemente i tre profili.
Se avremo un approccio stealth i punti saranno assegnati al profilo FANTASMA, se invece avremo un approccio alla John Rambo i punti saranno assegnati al profilo ASSALTO ed infine, se bilanceremo i due approcci, i punti andranno assegnati al profilo PANTERA. Ovviamente, ogni punteggio, sarà inserito in una classifica e potremo confrontarlo con quello dei nostri amici.

splinter cell black list

LE TUE REGOLE, LA TUA SCELTA

Il gameplay, solido e dalle diverse sfumature si presenta egregiamente. Gli scenari, seppur chiusi e dal percorso stabilito, si faranno approcciare in maniera diversa offrendo vari spunti al giocatore. Torna la possibilità di nascondere i corpi dei nemici e le esecuzioni multiple viste in Convinction. Come dicevamo poc’anzi, l’approccio lo decideremo noi. Tramortire i nemici od ucciderli? Entrare con un fucile d’assalto in mano ed annunciare la nostra presenza sparando all’impazzata o eseguire un sopralluogo, usare i nostri gadget (selezionabili dall’apposita ghiera richiamabile con la croce direzionale) e muoversi nell’ombra? La scelta spetta solamente al giocatore. Purtroppo il gioco soffre di alcune mancanze come l’IA non sempre ottima che, più di una volta (seppur efficiente nelle ronde e a seguire le nostre tracce) risulterà incapace di stanarci. Nonostante l’approccio action, il titolo cerca di mantenersi fedele alle origini facendo la gioia dei fan di vecchia data e dando il meglio di sè quando viene affrontato in maniera furtiva.

SPIE CONTRO MERCENARI

In Splinter Cell Blacklist molta importanza è stata data al comparto multiplayer che vedrà affrontarsi due fazioni, ovvero le Spie ed i Mercenari. Giocando con una o l’altra fazione, l’esperienza di gioco cambia radicalmente. Se con i primi avremo la visuale in terza persona, numerosi gadget e la possibilità di arrampicarci con i Mercenari la visuale sarà in prima persona (riducendo drasticamente l’angolazione visiva), non potremo arrampicarci ma avremo una potenza di fuoco invidiabile riuscendo a vincere (quasi)sempre in campo aperto. Ovviamente saranno disponibili i numerosi gadget presenti nel gioco, per dare vita a partite varie ed impegnative. I server sono stabili e offrono un’esperienza di gioco priva da lag o impedimenti di sorta. Nota positiva la modalità cooperativa online o in locale, che ci permetterà di affrontare quattordici missioni legate alla storia principale. Le missioni secondarie invece, anch’esse disponbili per la cooperativa, saranno di diverso genere. Da quella dove dobbiamo difendere una postazione da diverse ondate nemiche o le missioni (qui i puristi della saga piangeranno di gioia) dove dovremo infiltrarci e recuperare documenti in maniera rigorosamente stealth.

GADGET, VISORI E APPARECCHI SOTTOCUTANEI

Sam torna con le sue consuete animazioni e le elegantissime uccisioni che ci ha abituato a vedere in quasi dieci anni di carriera. Purtroppo però, il motore grafico non è all’altezza e pur presentando una grafica buona non riesce ad eccellere. Il comparto tecnico non è esente da pecche con movimenti spesso legnosi ed un’interazione con lo scenario quasi nulla. I paesaggi sono tutti a dir poco stupendi e vari e non deludono mai. Per quanto riguarda la resa dei volti, tolte le poche scene dove si è usato il motion capture, Sam e soci risultano un tantino plasticosi e poco reali. Il comparto audio è discreto ma non raggiunge vette da ricordare, limitandosi ad accompagnare le sessioni di gioco. Eccelso, come sempre, il doppiaggio. Con un ritrovato (ed i fan saranno felicissimi) Luca Ward a dare la sua bellissima voce al nostro Sam Fisher. Ovviamente il risultato è eccellente.

splinter cell blacklist

I pro

  • Campagna longeva e varia
  • Modalità Cooperativa ed online ben curate
  • La voce di Luca Ward

I Contro

  • IA a volte discutibile
  • Comparto grafico decisamente non all'altezza

Voto Globale 9

Sam Fisher torna sulla scena e lo fa in grande stile. Splinter Cell Blacklist porta tutto quello che i fan amano in maniera migliorata ed innovativa. Il pacchetto offerto è pieno di contenuti e dalla grande longevità. Complice una modalità online ben curata e divertente. Un titolo consigliato sia agli amanti della saga, sia a chi - neofita della saga - vuole un titolo curato e longevo. 

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