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Recensione

The Technomancer – Recensione, un RPG con il potere della Forza

Un po' Fallout, un po' Mass Effect e anche un pizzico di The Witcher. Combinazione vincente?

Bound by Flame è stato il titolo che ha realmente impreziosito il portfolio di Spiders Games, un titolo importante per lo sviluppatore che ha dimostrato come esso abbia tutte le intenzioni di creare, prima o poi, un RPG memorabile. 

Complice un’inesperienza generale ed una scrittura di trama e caratterizzazione dei personaggi non indimenticabile, ancora è un traguardo che non è stato raggiunto. 

Il gioco del 2016 di Spiders Games è The Technomancer che, seppur ai più possa essere un titolo completamente nuovo, condivide in realtà lo stesso universo narrativo creato con Mars War Logs.

The Technomancer non sarà il GOTY di quest’anno e nemmeno l’RPG definitivo, ma è un enorme passo avanti rispetto a Bound by Flame.

La vita su Marte

Con Mars War Logs, non solo viene condiviso lo stesso plot, ma anche la sua ambientazione. Marte è infatti il protagonista delle vicende anche di The Technomancer. Sono passati duecento anni da quando gli umani hanno colonizzato Marte, un traguardo memorabile che ha però avuto dei risvolti catastrofici. Sette, gilde e superpotenze predominano sulla libertà dei suoi abitanti, costretti a seguirne le rigide regole per non subirne le conseguenze. L’acqua è il bene più prezioso, per cui vale la pena lottare.

Le due superpotenze predominanti sono Aurora ed Abudance, di cui il protagonista, di nome Zachariah, fa parte. 

Iniziamo proprio delineando il suo aspetto. La personalizzazione non è propriamente la più complessa vista recentemente, anzi. Il sesso è limitato a quello maschile e possiamo rendere unico il suo aspetto semplicemente scegliendo tra una decina di volti predefiniti, a cui non possiamo mettere mano. Qualche capello, il suo colore, quello degli occhi e abbiamo concluso con la personalizzazione estetica.

Zachariah è un Technomancer al suo ultimo giorno da matricola. I Technomancer, oltre ad essere grandi combattenti corpo a corpo efficienti in diversi stili e con diverse armi, hanno anche la possibilità di utilizzare “dei poteri” elettrici. 

Il motivo per cui possiedono questo dono, è il segreto che andremo a scoprire durante la nostra iniziazione e che dovremo proteggere. Ci verrà svelato inoltre come i Technomancer abbiano come obiettivo primo quello di scoprire il possibile sulla colonializzazione originale di Marte, ma soprattutto sul pianeta Terra.The Technomancer recensione

Con queste premesse, la trama di The Technomancer sembra davvero interessante. Peccato che poi in gioco il titolo sbagli “dando tutto per scontato”. Sin da subito infatti veniamo bombardati da nomi su nomi, da fazioni e luoghi che suppone noi già conosciamo. Pur essendo un prequel, Spiders ha presupposto che tutti abbiano già giocato a Mars War Logs – che non è stato propriamente il gioco più famoso e giocato della storia -. La confusione su “chi sia chi” è quindi tanta.

A prescindere da questo, le vicende legate alla trama principale non sono memorabili, andremo infatti alla ricerca di tavole per noi indecifrabili che contengono informazioni sulla Terra. 

Perderemo molto tempo ad affrontare le missioni secondarie, davvero in gran numero e piacevoli da portare a termine, di per sé esse non sono ripetitive. Il problema è il backtracking. Dovremo infatti fare avanti indietro sempre nelle stesse due zone che abbiamo conosciuto ad inizio gioco. Anche progredendo, ci verrà comunque chiesto di tornare nelle medesime location dove adempiere alla richiesta, per poi tornare da chi ci ha commissionato la missione. The Technomancer recensione

Location che hanno alti e bassi, qualche scelta stilistica originale ogni tanto la si intravede, ma in generale l’insieme risulta banalotto e dimenticabile. Lo stesso Marte non è propriamente un luogo su cui fare affidamento nella realizzazione di ambientazioni ricche di tonalità diverse. 

Anche lo stile “cyberpunk” a cui viene associato il titolo, in realtà è praticamente nullo, gli stilemi sono quelli di una società fatta di baracche, poveri mercanti e poco altro. Il cyberpunk lo si intravede nelle tute e nei modelli dei Technomancer, le corazze del protagonista invece sono, purtroppo, per lo più “militaresche”. Insomma, il lato artistico è tutt’altro che definito, risultando piuttosto un “pastrocchio” di stili. 

Le ore scorreranno ininterrotte per ben altri motivi.

Come fare il cosplay di Darth Maul

Il combat system è un evoluzione decisamente ben riuscita di quello proposto in Bound by Flame. Non è infatti definito e relegato ad una sola tipologia di combattimento, ma gli stili sono addirittura tre ben distinti, intercambiabili a piacimento ed in qualsiasi momento anche durante gli scontri. 

Il guardiano è quello più lento e predilige la difesa, grazie al suo scudo possiamo parare gli attacchi in arrivo, poi poi contrattaccare al momento più opportuno. 

Lo stile più rapido è quello del “rogue”, il coltello impugnato ci permette di eseguire fendenti su fendenti che vengono interrotti solo se il nemico ci contrattacca. 

Il guerriero è la classe perfetta per chi ha sempre sognato di interpretare Darth Maul in un videogioco. L’arma utilizzata è infatti un lungo bastone allungabile per l’occasione, che ricorda non poco la doppia spada laser del cattivo di Star Wars. The Technomancer recensione

Se uniamo questo ai poteri dei Technomancer, i fan della serie cinematografica di Lucas avranno di che fantasticare. 

Le abilità dei Technomancer infatti non sono legate ad alcuno stile di combattimento e possono essere utilizzate liberamente. Questo sempre che il “fluido” – il mana, sostanzialmente – sia sufficiente per attivare l’abilità desiderata. 

Alcune sono passive – come un campo elettrico che ricopre l’arma equipaggiata e può stordire i nemici, oppure un campo di energia che diminuisce i danni subiti – altre invece possiamo utilizzarle nel momento più opportuno. Abbiamo per esempio una scarica elettrica che parte dalle nostre dita che danneggia e stordisce uno o più nemici. 

Tornando al corpo a corpo, ogni classe cambia drasticamente il nostro modo di giocare. Ognuna di essa ha i suoi attacchi, le sue animazioni e le sue armi dedicate. 

Il guardiano ha uno stile di gioco più lento e ponderato, ricorrerà al suo scudo per evitare di subire danni, piuttosto che schivare. Il guerriero utilizzerà la sua staffa per danneggiare più nemici possibili contemporaneamente, al contrario del “rogue” dove i suoi attacchi si concentrano contro un unico bersaglio. 

La sfida di un Souls…

Combattere è un piacere, sia per la versatilità del gameplay, sia per la sua profondità, sia per il grande feedback dei colpi. 

Non si menano le mani “così come capita”, non si concluderebbe nulla e semplicemente verremmo annientati in men che non si dica. La difficoltà, anche a livello normale, è davvero alta, anche se decisamente meglio bilanciata in confronto a Bound by Flame. I nemici possono eliminarci con pochi colpi, ma questo fa in modo che il giocatore sfrutti le peculiarità del combat system e non semplicemente “prema i tasti a caso”.

Neanche i nemici si fanno prendere a cazzotti come se nulla fosse, schivano e parano i nostri attacchi, contrattaccando di conseguenza. Da parte nostra possiamo rompere la guardia e stordire per quella frazione di secondo necessaria per passare all’offensiva. The Technomancer recensione

A riprova che il gameplay di The Technomacer è ricco di possibilità, è presente anche lo stealth. Se il nemico non è a conoscenza della nostra presenza, possiamo sgattaiolargli alle spalle. Non per ucciderlo – almeno ai livelli più bassi dell’abilità dedicata -, ma per ferirlo il giusto per facilitarci il combattimento.

Non sostituisce l’approccio “aggressivo”, non potrete finirlo silenziosamente, ma è comunque un’opportunità in più messa in piedi dal titolo.

…la componente RPG di un Fallout.

Titolo che non rinuncia neanche ai classicismi del genere RPG occidentale, come l’abilità nello scassinare, nella creazione di oggetti o la conoscenza della scienza, dell’esplorazione o il nostro livello di carisma.

Tutto ciò influenzerà, o meglio, ci permetterà o meno di compiere determinate azioni. Per esempio, avendo un alto livello di scienza, potremo districarci in situazioni che richiedono appunto la conoscenza della materia. In modo molto simile a Fallout, potremo infatti portare a termine determinate missioni non solo menando le mani o spendendo la moneta di gioco, ma piuttosto sfruttando le nostre conoscenze. 

La componente sociale non è di poco conto in The Technomancer, anzi è un aspetto in cui il team ha contato molto. I dialoghi possono avere una scelta multipla e in alcune situazioni, ci viene richiesto di sfruttare il nostro carisma o le nostre conoscenze per riuscire a districarci in una conversazione. 

Durante i nostri viaggi non saremo soli, infatti possiamo decidere di farci accompagnare da un massimo di due dei personaggi cardine di cui faremo conoscenza. Essi non sono delle semplici pedine, ma anzi sono ben caratterizzati – più del protagonista stesso – e potremo parlarci per scoprire di più del loro passato. In base alla coppia scelta, essi interverranno durante determinate situazioni per dire la loro. The Technomancer recensione

è inoltre presente un sistema di reputazione che, una volta raggiunto il suo apice, ci permetterà di sfruttare dei bonus, diversi per ogni partner. Lo stesso sistema di reputazione esiste per le città e per le fazioni, anche se essere o meno graditi da essi non porta cambiamenti realmente percepibili. 

Oltre all’albero delle conoscenze di cui prima – scienza, carisma, esplorazione ecc. – ne esistono ben altri due. Entrambi sono divisi in base ai quattro stili di combattimento, nel primo impariamo a padroneggiarli meglio – sbloccando nuove mosse o aumentando le probabilità di sbilanciare o di effettuare un attacco critico – mentre nel secondo andiamo ad aumentare il danno inferto, i nostri punti vita, la rigenerazione del fluido e via dicendo. 

Come ogni buon RPG che si rispetti, completando le missioni, frugando nelle casse sparse per le ambientazioni o semplicemente andando dai mercanti, possiamo migliorare il nostro equipaggiamento con nuove armi o protezioni – divise in scarpe, pantaloni, giacche ecc. -. In entrambi possiamo installare dei miglioramenti sfruttando i materiali che possiamo raccogliere per il mondo di gioco. Il crafting non è fortunatamente invasivo ed è limitato appunto al miglioramento delle statistiche dell’equipaggiamento.

I pro

  • Componente RPG profonda e ben integrata nelle varie meccaniche...
  • ...così come quella sociale.
  • Combat system appagante con diversi stili e possibilità di approccio

I Contro

  • Backtracking esagerato 
  • Ambientazioni banalotte e stile artistico non definito
  • La trama fatica ad evolversi ed a diventare interessante

Voto Globale 8

Spiders Games si sta avvicinando davvero a creare il suo RPG memorabile, The Technomancer prende le buone idee di Bound by Flame facendo un lavoro nettamente migliore. Non ci troviamo davanti ad un progetto di poco conto, ma anzi la componente RPG è davvero molto profonda, non da poco anche quella sociale delle relazioni. Ottimo anche il combat system grazie alle diverse possibilità di approccio e agli stili di combattimento diversificati che, grazie ad un livello di difficoltà che non perdona, siamo spinti a sfruttare. 

Peccato per un backtracking davvero esagerato ed uno stile artistico privo di una propria identità che possa distinguerlo, le ambientazioni poco originali non aiutano. Pecca anche una trama potenzialmente interessante, ma che non viene arricchita al progredire nel gioco. 

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