Dopo essere uscito l'anno scorso su Steam, The Swapper approda ufficialmente su PS4, PS3 e PS Vita. Scoprite cosa ne pensiamo di questa riedizione del platform di Facepalm Games.
Alla fine del mese di maggio del 2013 venne rilasciato per PC un platform bidimensionale dall’impronta davvero particolare, ci riferiamo a The Swapper, titolo realizzato da Facepalm Studios e Curve Studios. Allora, il gioco seppe raccogliere numerosi consensi sia dalla stampa nostrana che da quella estera. Pochi giorni fa, il team finlandese ha rispolverato questo indie, rendendolo finalmente disponibile per le tre console PlayStation attualmente in attività. A fronte di questa scelta, il team, in accordo con Sony, ha deciso di abilitare la funzione cross buy e cross save, che permette a tutti gli utenti di ottenere le versioni PlayStation 4, PlayStation 3 e PS Vita, acquistando solamente una di esse e con la possibilità di importare i propri salvataggi da una console all’altra.
Come suggerisce il titolo del paragrafo, The Swapper è ambientato nei confini più remoti dello spazio sulla stazione Theseus. Il protagonista, con l’ausilio di un dispositivo quantomai fantascientifico, sarà in grado di clonare se stesso per un massimo di tre volte. La morte dei cloni non comporterà a nessun game over, a differenza del personaggio che controlleremo direttamente. La difficoltà maggiore consiste nel tenere d’occhio adeguatamente la situazione di tutte le clonazioni perché esse si dirigono verso la stessa direzione ed eseguono gli stessi movimenti. Detto questo, dovremo districarci negli ambienti di gioco, cercando di superare tutti gli ostacoli che intralceranno il nostro cammino facendo un buon uso dell’intelletto, in particolare della logica.
Trattandosi di un platform con vari rompicapi da risolvere, sarà opportuno utilizzare al meglio i nostri cloni ed attivare i vari meccanismi di apertura porte, nonché disattivare le zone blu e quelle rosse, andando così a superare in maniera agevole i puzzle ambientali. A proposito delle zone blu e rosse, c’è da dire che mentre le prime non permettono di dare vita a dei cloni, le seconde invece non permettono al giocatore di prendere possesso di un’altra clonazione, in quanto costituiscono una vera e propria barriera impenetrabile. Per risolvere il rompicapo, bisognerà quindi sincronizzare quasi in maniera perfetta tutti gli alter-ego, tenendo conto di ogni passo che essi effettueranno. Nel corso dell’avventura, troveremo nelle varie location alcuni diari di bordo che ci sveleranno a poco a poco dettagli e informazioni, circa la situazione in cui si trova coinvolto il nostro protagonista.
Negli ultimi anni le produzioni indipendenti sono riuscite ad imporsi ai grandi titoli tripla A, riuscendo a tirare fuori quell’originalità e voglia di stupire che molti capostipiti dei videogiochi hanno perso con il passare del tempo. La formula messa in campo da Facepalm Studios non presenta nessuna innovazione o inventiva, ma un gameplay costituito da comandi abbastanza semplici e basilari, tuttavia, capace di offrire una sfida davvero complessa in grado di fare gola a tutti coloro che amano i platform enigmatici e con rompicapi complessi da risolvere. La frustrazione farà letteralmente breccia nei cuori di coloro che faticheranno e/o non riusciranno a portare a compimento per più volte gli enigmi ambientali. È bene precisare che quelli iniziali saranno facilmente risolvibili, mentre andando avanti con l’avventura affronteremo rompicapi sempre più complessi a cui dovremo dedicare una fase di studio maggiormente approfondita per metterli definitivamente in archivio.
Il mondo di gioco è diviso in zone, in cui saranno presenti i vari enigmi. Questi ultimi potranno essere affrontati senza seguire uno schema preciso, ma per passare ad un’altra area dovremo necessariamente portarli a termine, altrimenti risulterà essere bloccata e quindi inaccessibile.
Parlando in maniera specifica dei controlli, la levetta analogica sinistra è adibita allo spostamento del personaggio, mentre i tasti quadrato e X sono dedicati rispettivamente all’interazione e al salto. Può essere usata la levetta destra o in alternativa lo schermo touchscreen (su PS Vita) per calibrare e regolare il raggio d’azione del dispositivo in grado di effettuare le clonazioni. I due dorsali anteriori del controller, invece, servono rispettivamente a creare i cloni, individuandone la posizione di creazione grazie alla sagoma rossa, mentre quella destra ci dà la possibilità di sparare una sorta di onde, utili per prendere possesso di un altro clone. Dunque, una formula che risulta semplice e diretta, e riesce a regalarci tantissime soddisfazioni ma soprattutto divertimento. Il gameplay non presenta intoppi ed imperfezioni, tali da compromettere l’esperienza.
La grafica d’altro canto è davvero curata e non presenta exploit degni di menzione. Le ambientazioni di gioco sono evocative ma, tranne rare eccezioni, simili l’una dall’altra. A tutto questo si aggiunge un comparto sonoro che riesce ad accompagnare l’evolversi della storia, anche se alla lunga non presenta una grande varietà e dunque perde d’effetto. In generale la narrazione testuale con alcuni dialoghi vocali sparsi qua e la è ben realizzata, ma è da specificare come questi siano parlati e scritti esclusivamente in lingua inglese con la possibilità di aggiungere o meno i sottotitoli (sempre in inglese).
The Swapper è uno di quei platform bidimensionali capace di elevarsi dal panorama indie, riuscendo persino ad essere messo a confronto con altri titoli del genere o più in generale con quelli considerati tripla A. Coloro che lo hanno già assaporato e spolpato in versione PC, non saranno spinti ad acquistarlo nuovamente. Questo a differenza di tutti gli altri che non lo hanno ancora provato e che - per via del prezzo e delle funzionalità cross buy e cross save - saranno intenzionati a provarlo per variare le proprie sessioni di gioco, anche perché il titolo merita anche grazie al prezzo attuale più che giustificato.