Una Londra vittoriana, un mondo dalla realtà surreale. Antichità e invenzioni tecnologiche trovano un compromesso nel mondo di The Order 1886.
Bisogna assolutamente essere onesti. Fin dal primissimo trailer di The Order 1886, Ready at Dawn ha cercato di catturare l’attenzione del giocatore, solleticando la sua curiosità con un’atmosfera cupa, di impatto ed enigmatica. Almeno questo è ciò che ha provato chi scrive questa recensione. Sony Computer Entertainment ha puntato molto sulla nuova esclusiva di Playstation 4 sia dal punto di vista dello sviluppo e – soprattutto – da quello del marketing. Quest’ultimo aspetto è oramai fondamentale per le grandi produzioni che devono cercare di farsi notare dal numero più alto di videogiocatori. The Order 1886 è stata mostrata quindi come un’esclusiva di peso, necessaria per attirare nuovi consumer intenzionati all’acquisto di PlayStation 4 e questo è stato anche dimostrato dal bundle creato in occasione dell’uscita della nuova IP.
Nel corso dei mesi si è parlato molto della nuova proprietà intellettuale, soprattutto grazie alle divulgazioni di Andrea Pessino, cofondatore di Ready at Dawn, che ha più volte rilasciato con cura dettagli e informazioni appetibili sul gioco. Una frase che disse ci è rimasta ancora impressa: “In The Order 1886 non si sparerà tanto”. Una frase curiosa se si considera che ci troviamo davanti ad uno shooter. Vi lasciamo qui la nostra intervista ad Andrea Pessino, realizzata dal nostro Riccardo Rossi.
Adesso, non ci resta che andare nel vivo della recensione per dirvi il nostro pensiero sull’attesa, anzi attesissima esclusiva PS4.
I più informati saranno a conoscenza del fatto che l’intera esperienza di The Order 1886 si gode esclusivamente con la campagna in single player. Si tratta certamente di una scelta diversa rispetto alla piega presa dal mercato dei videogiochi, sempre più orientata al comparto multigiocatore online. In questo paragrafo, cercheremo di darvi le nozioni più importanti riguardo la trama, ma tenendo all’oscuro le informazioni secondo noi rilevanti, al fine di dare modo a tutti voi di godere pienamente delle possibilità offerte a livello di trama e gameplay del titolo.
All’interno di The Order 1886, prendete i panni di Sir Galahad, uno dei membri dell’ordine elite di cavalieri, fedeli al supremo consiglio d’Inghilterra nonché alla corona inglese. Esso e gli altri cavalieri dell’ordine affrontano insieme un conflitto secolare nella loro Londra. Abbiamo usato questo aggettivo possessivo, in quanto il titolo offre una visione stramba e visionaria della capitale inglese, in cui i miti di quegli anni (1886), ovvero dell’epoca vittoriana, la fanno da padrone, ma non solo; infatti sono tante le tecnologie che avrete il piacere e l’onore di usare, mentre altre ancora meriteranno semplicemente di essere osservate.
I personaggi che incontrerete si riveleranno essere carismatici e le interpretazioni, i dialoghi e le discussioni saranno in grado di stupirvi, così come la bellezza delle ambientazioni. In più di un’occasione ci è capitato di confonderci: “ma è un videogioco o un’opera cinematografica? Si tratta di un vero connubio? Decadono i confini tra cinema e videogioco?”. Questo aspetto presenta dei pro e dei contro, insomma come in tutte le cose, le “rivoluzioni” e gli “azzardi” possono giovare per alcuni aspetti e/o infastidire. Questo dipende da ogni videogiocatore, dal proprio modo di giocare, dai generi che preferisce e da tanti altri fattori.
Quello che però possiamo dire è che The Order 1886 parte con un ritmo blando e lento, il suo intento risulta quello di immergere i videogiocatori nella storia, facendo attenzione a molti particolari e senza svelare – inizialmente – più di tanto. Questo è il motivo secondo cui – almeno per il nostro giudizio – la storia sarà in grado di catturare piano piano il giocatore, a patto di giocarla e viverla con una certa continuità. All’inizio siamo andati avanti un pò titubanti, ma quando le cose si sono iniziate a fare serie e il cerchio si è fatto più concreto, è proprio allora che ne abbiamo compreso la forza narrativa.
Come avrete sicuramente intuito, The Order 1886 presenta molte scene con dialoghi che andranno a stoppare spesso l’azione del giocatore. All’inizio questa pratica è stata utilizzata in maniera fin troppo massiccia, andando a interrompere bruscamente l’azione e generando in noi non poca frustrazione. Ma quando abbiamo incominciato ad apprezzare questo, le cose si sono fatte più interessanti. La storia ha catturato il nostro interesse e le meccaniche del gameplay sono riuscite ad entrare nel nostro DNA da videogiocatore. È anche vero che una minor dose di cut scene sarebbe stata più gradita da coloro che amano gli sparatutto, ma d’altra parte è anche vero che i ragazzi di Ready at Dawn hanno lanciato sul mercato un videogioco che vuole gettare le basi per un nuovo genere, diverso da quelli attualmente in campo. The Order 1886 non è altro che uno shooter cinematografico scrupoloso e quindi attento a tutto. Insomma, non lascia nulla al caso. L’utente deve godere della storia e anche del gameplay.
Parlando di quest’ultimo, il sistema di gioco è uno shooter in terza persona piuttosto lineare che vede la presenza sul campo di pratiche coperture. Uccidere i nemici, contraddistinti da un’intelligenza artificiale tutto sommato buona ma non esente da difetti, è assolutamente gratificante e appagante. I loro movimenti sono estremamente reali e ciò contribuisce a mantenere unita la componente cinematografica e quella di gioco.
La presenza di particolari armi e capacità di monsieur Galahad (citando Lafayette) rende divertente ogni uccisione. Nel sistema di gioco, una delle pecche è rappresentata dalla presenza troppo vincolante di quick time event, in grado di compromettere e rendere poco sfiziose alcune parti di gameplay, che avrebbero potuto arricchire l’esperienza di gioco e farla risultare ancor più coinvolgente.
Come scritto poco più sopra, l’avventura è assolutamente lineare e ci porterà a visitare altre parti del territorio circostanti per trovare i collezionabili presenti. Fra questi figurano delle registrazioni audio davvero importanti se si vogliono conoscere ulteriori retroscena riguardanti la storia. Un’ottima variante che però non riuscirà ad aumentarne la longevità, di cui vi parleremo nell’ultimo paragrafo. Il gioco offre quindi uno scontro avvincente ed inevitabile. Molti sono i misteri dietro l’ordine e la città londinese.
The Order 1886 può anche essere – paradossalmente – considerata una provocazione verso Hollywood. Sì, perché i videogiochi stanno diventando sempre più scenici, complicati nonché interessanti. Qui ogni cosa, ogni fotogramma, ogni dettaglio è studiato a tavolino ed è stato realizzato su misura. I bug sono ridotti all’osso, l’avventura è proseguita liscia come l’olio, lasciandoci esterrefatti a guardare la bellezza dei panorami, della caratterizzazione fisica e facciale dei personaggi, e ovviamente degli effetti luce. Non esistono ad oggi (su console s’intende) videogiochi con questo impatto grafico e cinematografico.
Il gioco si ferma ai trenta fotogrammi per secondo, fortunatamente stabili, ancorati su quella cifra in modo da risultare fluido. Non è solo questo ciò che conta: come in ogni videogioco e in ogni film, la colonna sonora rappresenta sicuramente una buona percentuale nella produzione per far si che il risultato generale sia ottimale. Senza di questa, ispirata e legata al contesto, difficilmente l’opera può lasciare veramente il segno. In questo caso, fortunatamente, si è riusciti a cogliere il segno.
Il doppiaggio in italiano non riesce a spiccare, l’interpretazione è nella norma, senza lode e senza infamia. Come prevedibile, però, questa risulta essere meno carismatica e coinvolgente di quella originale in lingua inglese. Infine non ci resta che fare un appunto per quanto concerne la longevità del titolo. Certamente nel panorama videoludico, siamo abituati a ben altre durate e sette ore di gioco – che ovviamente variano a seconda della difficoltà impostata – possono costituirne un difetto. Quello che possiamo dire è che Ready at Dawn avrebbe potuto arricchire il titolo con alcune modalità in più per dare modo agli utenti di non posarlo sullo scaffale dopo averlo terminato.
D’altro canto, possiamo dire che la storia ci è parsa assolutamente nella norma, sia per gli eventi e le vicende trattate sia per la sua durata. Il tutto si conclude al punto giusto lasciando molte possibilità narrative al team per procedere a un nuovo capitolo. Quest’ultimo verrà confermato a seconda del successo ottenuto dal primo capitolo. Il titolo quindi merita di essere giocato, ma di certo non rappresenta quel gioco per cui si debba acquistare forzatamente PlayStation 4.
Ed eccoci arrivati all'epilogo della nostra recensione. Il coraggio e il rischio sono due componenti importantissime. Se a queste poi si uniscono la competenza e un bel pizzico di perfezionismo, le soddisfazioni non possono che arrivare. A dispetto di molte critiche arrivate da oltreoceano e alcune visioni smorzate nel nostro bel paese, noi ci sentiamo di premiare questa prima grande opera videoludica di Ready at Dawn, finora abituata a lavorare su un altro tipo di campo e per un altro tipo di pubblico. The Order 1886 offre una profondità narrativa piacevole, intricata ed enigmatica, un gameplay magari non troppo originale ma assolutamente suggestivo e due comparti, grafico e sonoro, propri solamente alle più grandi produzioni. The Order 1886 è un titolo assolutamente da giocare, prima o poi.