La lunga attesa per il nuovo capitolo della serie è stata ripagata a dovere?
Dopo una lunga attesa, il nuovo capitolo di The Legend of Zelda è stato finalmente rilasciato proprio questo mese come titolo di lancio della nuova console ibrida targata Nintendo, lo Switch. Nonostante questo, il gioco è anche disponibile per il Wii U, piattaforma sulla quale il titolo era inizialmente previsto. L’attesa ed i vari filmati hanno però aumentato a dismisura le aspettative dei giocatori e dei fans della serie. Riuscirà quindi a soddisfare tutti? E’ quello che cercheremo di scoprire con questa recensione.
La trama di Breath of the Wild ha come immancabile protagonista il caro Link ma, questa volta, è possibile notare la presenza di alcune interessanti differenze rispetto al passato. Quest’ultimo si risveglia dopo un sonno durato circa 100 anni, motivo che probabilmente è la causa della perdita della memoria dell’eroe. Al suo risveglio trova anche una strana tavoletta il cui utilizzo non è chiaro. Senza una meta e senza una guida, l’unica persona che sembra poterci aiutare è un anziano e misterioso uomo; solo lui infatti dispensa consigli e, soprattutto, cerca di dare un senso al risveglio di Link. Grazie al suo aiuto, il protagonista riesce a comprendere il funzionamento della Tavoletta Sheikha, che diventa essenziale per l’avventura.
L’identità dell’uomo diventa presto nota, svelando al protagonista tutto ciò che è successo. In passato, Link ed altri valorosi guerrieri hanno tentato di sconfiggere la calamità Ganon, fallendo. Ma, grazie alla principessa Zelda, tale mostruosità è stata sigillata. Purtroppo l’incantesimo non dura però per sempre, questo è il motivo del risveglio di Link che, ancora una volta, dovrà combattere per salvare il mondo. Questa volta, però, durante il viaggio dovrà anche cercare di trovare i suoi ricordi, ormai persi.
Il gameplay è la parte più ricca di questo nuovo capitolo della serie, senza nessun dubbio, già dall’inizio dell’avventura è palese la totale libertà che il gioco ci offre e, di fatto, nonostante la presenza di missioni principali e secondarie, niente ci vieta di gestire le cose a modo nostro. Non stiamo parlando solo dell’esplorazione che, comunque, grazie ad alcuni elementi come la scalata, dona al giocatore la possibilità di poter scegliere come meglio crede il modo per raggiungere i vari luoghi disponibili, ma è proprio l’ambiente in generale a poter essere usato a nostro vantaggio nelle diverse situazioni che ci ritroveremo a dover affrontare, magari facendo rotolare il tronco di un albero appena tagliato giù da una collina per eliminare qualche fastidioso avversario.
Già dopo pochi minuti in-game, sarà facile notare il modo in cui l’ambiente potrà andare ad influenzare l’esperienza di gioco in molti modi diversi; ad esempio, nell’erba alta risulterà più facile nascondersi, mentre quando piove sarà decisamente più difficile scalare superfici di qualsivoglia tipo poiché molto scivolose. Anche le temperature avranno un importante peso nell’economia di gioco, capaci di causare ingenti danni al protagonista senza le protezioni adeguate. Un’enorme libertà, insomma, che però si applica anche al combattimento; non solo è possibile entrare in contatto con numerose tipologie di armi che offrono diverse strategie d’approccio agli scontri, ma è possibile sfruttare alcuni interessanti elementi proposti dal titolo per mettere in difficoltà i nemici. Se si rubano le loro armi, ad esempio, questi diventeranno molto meno pericolosi. Inoltre, sia sconfiggendo i nemici che distruggendo alberi o altri oggetti, si potranno ottenere dei materiali di diverso tipo. Alcuni non hanno altra funzione che essere venduti per ottenere delle rupie, mentre altri hanno più usi, armi comprese, ma in tal senso ce ne sono poche che fanno parte di questa categoria.
Gli oggetti che fanno recuperare energia possono essere spesso cucinati per aumentare i loro effetti. Se ad esempio la carne può essere semplicemente cotta, mischiare altri ingredienti darà accesso a nuove ricette con molteplici effetti quali una maggior resistenza al freddo od un più elevato quantitativo di vita. Nonostante ci siano degli specifici modi per ottenere tali ricette, per la maggior parte del tempo starà al giocatore sperimentare per scoprirne sempre di nuove. Nemmeno a dirlo, anche gli equipaggiamenti possono avere degli effetti passivi, come ad esempio migliorare la scalata o donare una completa resistenza al freddo. Ce ne sono di quattro tipi, le armature, gli scudi, gli archi e le armi corpo a corpo. Tutte, tranne le prime, si possono rompere.
Nel nuovo capitolo è infatti presente un sistema di durabilità delle armi le quali, dopo un certo numero di colpi, finiranno irrimediabilmente con il rompersi; prima che questo accada, però, verremo avvertiti da un messaggio di allerta, in modo tale da organizzarci di conseguenza. L’esplorazione è l’attività più presente in Breath of the Wild, ma oltre alla mappa open world, ci sono anche i cosiddetti sacrari. Questi sono dei dungeon spesso piuttosto corti che inizialmente si riveleranno necessari per sbloccare gli oggetti presenti nella Tavoletta Sheikha, ma dopo la parte iniziale, oltre a qualche scrigno, si riveleranno utili solo per l’ottenimento di Emblemi del trionfo, necessari per migliorare la salute e la stamina di Link. Di solito le prove si dividono in due tipologie, quelle incentrate sulla risoluzione di enigmi, e quelle in cui dovremo sconfiggere dei nemici.
Un’altra novità è proprio la presenza di una barra della stamina, praticamente necessaria per quasi tutte le attività, dal correre per la mappa di gioco allo scalare montagne fino al nuotare in un qualche torrente; per questo motivo dovrete tenere sempre d’occhio tale indicatore e stare attenti che non si svuoti nei momenti più cruciali. Anche il combattimento si rivelerà essere una parte importante di questa avventura, con ogni arma che possiederà una sua velocità d’attacco. Quelle a due mani inoltre non permettono di utilizzare lo scudo, almeno non subito. Dovrete infatti riporre l’arma per potervi difendere; in caso contrario, potete sempre utilizzare le manovre evasive.
Colpendo i nemici in testa otterrete invece un colpo critico, un’utile strategia attuabile soprattutto con gli archi, ma c’è un altro modo per avere un colpo critico sicuro, ovvero lanciare la propria arma. Questa mossa è però consigliata soprattutto quando questa è ormai in procinto di rompersi, in modo tale da utilizzarla appieno durante la lotta. Il titolo vi permetterà inoltre di dar vita ad esaltanti combattimenti in sella al vostro fido destriero, con il quale combattere le orde di nemici che vi si pareranno davanti, anche se in questo caso il nostro amato Link non potrà fare affidamento sull’iconico Epona, bensì dovrà accontentarsi dei cavalli selvaggi che sarà possibile incontrare viaggiando tra le diverse ambientazioni della mappa di gioco. Questi ultimi potranno inoltre essere registrati nelle stalle presenti nelle città in modo tale da poter essere richiamati ovunque vi troviate.
Se l’esplorazione è una parte fondamentale di questo gioco, come funziona la mappa? In Breath of the Wild non si ha subito accesso alle informazioni sul territorio, ed infatti si rivelerà necessario scalare le tanto classiche torri oramai piuttosto abusate all’interno di numerosi brand videoludici e che, di fatto, si riveleranno necessarie per avere accesso alle informazioni sul posto. Tali torri, inoltre, si riveleranno molto utili anche per dare un’occhiata in giro con il telescopio e scovare così i Sacrari presenti nelle vicinanze.
Graficamente parlando, il titolo si è rivelato essere impressionante e mostra quello che la nuova console ibrida della nostra tanto famosa compagnia nipponica può fare. Dopotutto, essendo uno dei titoli di lancio di Nintendo Switch, non bisogna assolutamente dimenticare che siamo davanti ad un’opera che non sfrutta nemmeno a pieno le capacità che il nuovo hardware della grande N potrebbe offrire, ma non è solo la potenza grafica in sé a fare la differenza, quanto lo stile artistico particolare adottato. Stile che ricorda molto da vicino il cel-shading, riuscendo comunque ad offrire un comparto visivo che colpisce al cuore, lasciando estasiati per il colpo d’occhio generale. Purtroppo, però, anche se il fotorealismo non sembrerebbe essere il punto focale di Breath of the Wild, non sono mancati alcuni cali di frame-rate più o meno consistenti. La cosa particolare però è che, diversamente da come si potrebbe pensare, questi sono più presenti quando la console è collegata al Dock.
In modalità portatile non abbiamo notato quasi nessun calo, cosa che ci ha lasciati quantomeno perplessi. Forse Nintendo ha voluto mostrare fin da subito che anche quando viene utilizzata come portatile, lo Switch non sempre subisce dei cali per quanto riguarda la qualità. Un’altra novità di questo capitolo è la presenza di un vero e proprio doppiaggio, anche in lingua italiana, eccezion fatta ovviamente per Link, che resterà muto per tutta la durata dell’avventura. Anche i suoni si sono rivelati come una componente essenziale nel quadro generale di Breath of the Wild, con un sensore che infatti ci indicherà quanto rumore produrremo semplicemente camminando. In questo modo, si potranno gestire meglio le azioni furtive, come colpire gli avversari di sorpresa o scappare senza essere visti; di ottima fattura anche la colonna sonora, ricca di tracce che si amalgamano perfettamente con quanto avviene su schermo, accompagnando ottimamente il videogiocatore per l’intera durata della partita.
Se da una parte è possibile concludere subito Breath of the Wild correndo alcuni rischi, bisogna comunque parlare della vasta mole di contenuti presenti nel mondo di Hyrule. Come abbiamo già detto, sono presenti sia delle missioni principali che secondarie, ma saranno molte le attività in generale da poter compiere. Ci si può ad esempio divertire scoprendo nuove ricette per la cucina, le quali potranno sempre tornarci utili per recuperare le forze, per non parlare dei sacrari che sono praticamente essenziali per migliorare le caratteristiche di Link. Ad un certo punto della storia, poi, potremo anche andare a “caccia” dei ricordi persi del protagonista, senza ovviamente dimenticare i tanti piccoli segreti sparsi in giro per l’ambientazione, una gran quantità di attività che hanno reso il nuovo capitolo della serie decisamente meno monotono di quanto non lo fossero i capitoli passati.
Anche la difficoltà non è da meno in questa nuova avventura, tanto che in alcuni casi è sconsigliato partire all’attacco contro determinati nemici. Si rivelerà infatti essere molto più sicuro utilizzare alcuni oggetti presenti nei dintorni, come i barili esplosivi. Tali strategie si riveleranno essere spesso caldamente consigliate soprattutto in alcune zone della mappa di gioco in cui saranno presenti avversari decisamente più forti e temibili di quelli che sarà possibile affrontare ad inizio partita. Ciò non vuol però dire che i nemici più deboli vadano attaccati con leggerezza ed anzi, quando vi ritroverete a doverne affrontare interi gruppi, magari anche accompagnati da qualche nuova creatura mai vista prima di cui non conoscete né attacchi né abilità, preparatevi a dover sudare le proverbiali sette camice, per non parlare del fatto che contro un numero maggiore di avversari sarà decisamente più facile che le vostre armi si rompano, mettendovi in una brutta situazione. In ogni caso, proprio grazie alla libertà d’azione che il gioco offre, ognuno potrà affrontare i combattimenti nel modo a lui più congeniale.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild è sicuramente un ottimo titolo con un gameplay davvero appagante e ben sviluppato. Anche se alcune scelte, come il sistema della durabilità, potrebbero inizialmente far storcere il naso, capirete ben presto che non è un vero e proprio problema; ci sono così tanti modi per ottenere armi ed equipaggiamenti senza pagare che ad un certo punto non ci darete più neanche troppo peso. La longevità e la difficoltà sono altri due elementi ben gestiti, grazie alle tante attività presenti che il giocatore può compiere e ai nemici che non sempre saranno facili da sconfiggere. Dopo questa lunga analisi, insomma, non possiamo che ritenerci soddisfatti di quello che il nuovo capitolo ha saputo offrire.