Il meraviglioso ed emozionante survival di Naughty Dog è tornato, questa volta su Playstation 4. Scoprite con noi il motivo dei pieni voti...
Un anno fa, in esclusiva Sony Playstation, i ragazzi di Naughty Dog – già acclamati per la trilogia di Uncharted – sfornano quello che a oggi è reputato il loro capolavoro. Stiamo parlando di The Last of Us che, dopo un anno dall’esordio, torna in una nuova versione rimasterizzata e in esclusiva per Playstation 4. Noi l’abbiamo giocato a fondo, in ogni sua parte, e siamo pronti a darvi il nostro parere.
The Last of Us, nel suo anno di vita, ha riscosso più di duecento premi ed è stato accolto – da critica e fan – come un capolavoro, un gioco che si ergeva a prodotto d’eccellenza di una console che di ottimi titoli ne aveva sfornati tantissimi. Ecco dunque che Sony decide di riproporre il suo miglior titolo sulla sua nuova piattaforma per dare l’occasione di giocarlo a chi non l’ha potuto fare precedentemente, e a chi vuole accompagnare nuovamente Ellie e Joel nel loro viaggio coast to coast. La trama ci vedrà vestire i panni di Joel, spietato contrabbandiere che si muove in un mondo devastato dalla pandemia. I sopravvissuti vivono in zone di quarantena dove i soldati mantengono l’ordine ed eliminano coloro che vengono infettati. Fuori dalla zona di quarantena la vegetazione ha preso il sopravvento e tra le rovine di palazzi un tempo segno di una civiltà sempre più in espansione si aggirano gli infetti. Ben presto, nel corso del gioco, faremo l’incontro con Marlene, capo delle Luci.
Per una serie di condizioni che si vengono a creare, saremo incaricati dalla donna di portare Ellie, una ragazza cresciuta da Marlene stessa, in un luogo che non sveleremo per non rovinare parti della trama a chi ancora deve giocare il titolo. Queste sono le premesse della storia, che ci vedrà attraversare l’America devastata dalla pandemia e confrontarci con i mille pericoli che si celano dietro ogni angolo. Durante il nostro viaggio faremo la conoscenza di alcuni personaggi utili ai fini della trama ma che, purtroppo, non saranno carismatici come i due protagonisti. Infatti, se il titolo ha quella marcia in più che gli ha concesso il premio di miglior gioco della generazione, gran parte del merito spetta a Joel ed Ellie. I due personaggi, ottimamente caratterizzati e carismatici, daranno vita a un rapporto travagliato e profondo.
Come già detto, il mondo di The Last of Us è diverso da quello che conosciamo. Bande di cacciatori danno la caccia alle poche persone che si aggirano nelle città in cerca di rifornimenti, gli infetti sono ovunque. Per questo accompagnare Ellie non sarà un’impresa da poco. Il gioco ci farà scegliere tra le quattro difficoltà presenti (facile, normale, difficile, sopravvissuto) più la difficoltà Realismo, aggiunta con il contenuto scaricabile omonimo. Dovremo quindi affrontare gli scontri con un pizzico di strategia (soprattutto alle difficoltà più alte) e razionare al meglio le munizioni e le risorse che troveremo lungo il cammino. Il gameplay è studiato a dovere per rendere l’action-adventure di Naughty Dog molto piacevole da giocare. Joel potrà muoversi in maniera stealth, arrampicarsi, scattare e craftare armi od oggetti con le risorse che troverà nel suo cammino. Il sistema di crescita del personaggio, con abilità da acquistare, spendendo le vitamine che troveremo sul nostro cammino, ci renderà più forti man a mano che le aumenteremo. Inoltre, in giro per le location, potremo incorrere in banchi da lavoro dove migliorare le nostre armi (dalle pistole ai fucili a pompa). Non mancano i collezionabili che sono implementati in maniera eccelsa nella storia. Potremo trovare fumetti per Ellie, piastrine delle luci e – quelli che abbiamo apprezzato particolarmente – delle noste che raccontano gli ultimi istanti di altri sopravvissuti. Questi ultimi amplieranno il background del mondo aggiungendo dettagli e narrandoci le loro storie. Le ambientazioni sono eccelse. Quartieri abbandonati, grattacieli pericolanti, scorci di montagne innevate, foreste con tanto di fauna e flora specifica. Il colpo d’occhio è fenomenale e non mancherà di stupire – per dettagli grafici e atmosfera – chi si prenderà qualche minuto per godere il panorama. L’intelligenza artificiale, invece, merita un discorso a parte. Ottima per quanto riguarda i nemici, che effettueranno giri di ronda, perlustreranno aree specifiche e – alle prime avvisaglie di disordini, chiameranno i rinforzi e batteranno a tappeto l’area per trovarci. Per quanto riguarda gli infetti la questione è leggermente diversa: se per i clicker (privi della vista) basterà evitarli senza far rumore il discorso è diverso per i runner. Questi ultimi, non appena avvertiranno la nostra presenza, ci correranno addosso mandando versi che attireranno tutti gli altri infetti presenti in zona.
L’IA dei compagni, invece, è afflitta ancora dallo stesso problema della precedente versione. Quando dovremo affrontarli stealth, mentre noi stiamo accucciati cercando di non farci scoprire dai nemici e non fare il minimo rumore, i nostri compagni correranno in giro facendo un rumore infernale e passando inosservati ai nemici di ronda. Un difetto che nemmeno la difficoltà realismo è riuscita a debellare, un difetto che continua a creare situazioni imbarazzanti che stonano con il resto del comparto. A finire l’offerta ci pensano il DLC Left Behind, che ci vedrà impersonare Ellie prima di conoscere Joel. Questo, della durata di quasi tre ore, offre la possibilità di scatenare gli infetti contro i nemici. E il comparto multiplayer, con tre modalità differenti fra loro, che vedrà confrontarsi quattro giocatori contro quattro.
The Last of Us Remastered, come detto sopra, comprende il gioco completo più tutti i DLC usciti. Il comparto tecnico, già ottimo su Playstation 3, va a limare quei piccoli difetti che affliggevano la precedente versione. Tra cui il calo di frame nelle sequenze più complesse. Forse proprio per questo Naughty Dog ha iniziato il lavoro sulla Remastered da qui. Il titolo gira perennemente (anche in multiplayer) a 1080p per 60fps stabili (con la possibilità, dalle opzione, di scegliere di bloccare a 30 il framerate). Questo rende il titolo graficamente migliore della versione originale. La fluidità, così come lo scorrere dello scenario, è nettamente migliore. Anche il sistema di controlli, rivisitato per il pad di PS4, risponde meglio. La rivisitazione sposta il sistema di shooting nei grilletti L2 e R2, mentre lo scatto e l’istinto su L1 e R1. Una semplice inversione che però rende molto più godibile e funzionale il sistema di controllo.
Le lunghe attese che tanto i fan avevano additato come uno dei problemi della versione Playstation 3 sono state pressoché azzerate. I caricamenti tra i filmati e le fasi del gameplay sono solo un lontano ricordo. I poligoni sono stati migliorati così come la qualità delle texture (merito anche dei 50GB d’installazione). Anche il comparto sonoro è stato migliorato. Ora, tramite le opzioni, potremmo sbizzarrirci scegliendo l’impianto audio che più ci aggrada. Ultima, ma non per importanza, la modalità fotografica. Abilitando tale opzione avremo la possibilità, tramite la pressione del tasto L3, di operare su parametri come l’altezza, la posizione della telecamera, l’uso di filtri e la disposizione di cornici.
In un momento in cui le console di nuova generazione sembrano essere intasate da sempre più rimasterizzazioni e le nuove IP vengono aspettate con enorme attesa dei fan è giusto domandarsi se sia o meno il caso di comprare The Last of Us Remastered. Il lavoro su questa rimasterizzazione è stato ottimo e i ragazzi di Naughty Dog hanno confezionato un prodotto eccellente anche per quanto riguarda la qualità-prezzo. Per chi non ha giocato il titolo su PS3 è un must have. Per chi invece l’ha già giocato sulla precedente console è un discorso soggettivo, in base alle preferenze dei giocatori.