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Recensione

The Evil Within 2 – Recensione, l’incredibile ritorno di Sebastian Castellanos!

A tre anni di distanza dall'originale, Tango Gameworks e Bethesda lanciano l'atteso The Evil Within 2. Saranno riusciti a creare un qualcosa di migliore rispetto al primissimo capitolo?

In genere i secondi capitoli elevano una serie oppure la affossano del tutto. The Evil Within 2 esce con l’obiettivo di migliorare la formula adottata dal suo predecessore.

Il 31 ottobre del 2014 venne pubblicata su Kingdomgame.it la mia recensione di The Evil Within. Sono passati tre lunghi anni e Tango Gameworks ha avuto il tempo per realizzare un ambizioso secondo capitolo. The Evil Within 2 porta con sé moltissime novità, a partire da un’impostazione a mo di connubio tra open world e survival horror classico su binari. Una scelta a mio dire coraggiosa, ma che è riuscita ad avere un suo senso ben preciso. I miglioramenti sono notevoli, grazie ad un gameplay decisamente più variegato e ad una grafica migliorata, seppur non confrontabile con quella delle migliori opere videoludiche di questa generazione.

Il nuovo capitolo, inoltre, ha potuto vantare un cambio alla direzione! A dirigere TEW 2 è stato infatti John Johanas – colui che aveva curato in passato i DLC del capitolo originale – e non il leggendario Shinj Mikami, coinvolto “soltanto” nella figura di produttore e supervisore creativo.

Avete letto il nostro speciale sulle 5 cose da sapere assolutamente su The Evil Within 2?

Nuovi incubi per Sebastian Castellanos

Pensavate che fosse tutto finito per l’ex detective? Assolutamente no! Sebastian Castellanos torna in The Evil Within 2 nelle vesti di protagonista assoluto. Ma questa volta la vicenda è più personale. La Mobius, la corporazione più potente al mondo, ha inscenato la morte della figlioletta di Castellanos per favorire un suo grande progetto denominato STEM. Ciò detto, l’obiettivo principe di questa avventura sarà salvare la piccola Lily!

La missione di Castellanos in The Evil Within 2!

Sebastian Castellanos mentre cerca di localizzare Lily in The Evil Within 2.

Il bene che un padre prova per il proprio/a figlio/a, sappiamo tutti qual è, ma qui c’è anche dell’altro. Sebastian è mosso dai sensi di colpa, dalla sua incapacità in passato di mettere al sicuro la sua bambina. L’ex detective quindi accetterà – su richiesta della Mobius – di entrare all’interno della cittadina computerizzata interna allo STEM per ritrovare sua figlia e cercare di portarla via da quell’inferno venutosi a creare.

Benvenuti ad Union!

TEW 2 inizia mostrandoci un Sebastian Castellanos letteralmente distrutto e privo di certezze, che passa le proprie serate a bere alcolici fino allo sfinimento. Questo accade, però, fino all’arrivo di Kidman, una vecchia conoscenza del primo capitolo, che gli proporrà di collaborare con la tanto odiata e disprezzata Mobius. Ella rivela a Sebastian che Lily, in realtà, è ancora viva ma in pericolo. Il protagonista, guidato dai sensi di colpa, deciderà di entrare nello STEM per raggiungere Union e risolvere gli squilibri, senza fare troppe domande, almeno inizialmente…

La storia di The Evil Within 2 è davvero di grande spessore, dall’inizio fino ai titoli di coda. Francamente, non me lo sarei mai aspettato ma sento di doverla promuovere a pieni voti. Purtroppo non posso raccontarvi le emozioni provate nell’assistere ad alcune scene e situazioni. Sarebbe terribilmente sbagliato entrare nel dettaglio, in quanto il rischio spoiler risulta essere davvero elevato.

Un po’ open-world, un po’ guidato

A una prima occhiata, il sequel segue le orme del primissimo capitolo. Si tratta sempre di un survival horror in terza persona, anche se si notano da subito dei miglioramenti relativi a un’inquadratura leggermente più libera e a dei movimenti del protagonista e dei nemici, decisamente meno legnosi.

Il sistema delle coperture di The Evil Within 2.

I nemici di The Evil Within 2 ci sentono e vedono benissimo!

Un cambiamento piuttosto importante lo ritroviamo nella struttura di gioco. Come scritto nell’introduzione di questo testo, The Evil Within 2 si affaccia a un sistema aperto a macro aree, una sorta di piccolissimo open-world. Pertanto, agli utenti sarà possibile portare a compimento anche delle attività secondarie e degli incarichi collaterali (come ad esempio rilevare con il ricetrasmettitore la posizione degli uomini della Mobius), oltre alle missioni principali legate direttamente alla storyline.

Siate furtivi, vi conviene!

Da un punto all’altro della mappa, tuttavia, il mio consiglio spassionato è quello di muovervi furtivamente senza dare troppo nell’occhio. I nemici, specialmente all’inizio della vostra avventura, saranno al dir poco ostici. Successivamente riuscirete a memorizzare a occhio la mappa e ad imparare i loro pattern e – conseguentemente – le cose dovrebbero andare meglio. C’è comunque da considerare che la sfida offerta dal survival horror di Tango Gameworks e Bethesda è bilanciata a puntino. Nonostante il potenziamento progressivo delle abilità di Castellanos, le orripilanti creature di Union non perderanno mai d’efficacia ed anzi, riusciranno a mettervi in ansia senza farvi sentire mai al sicuro, se non all’interno dei pochi rifugi disponibili.

Voglia di esplorare e di saperne di più!

Le location del gioco non sono affatto dispersive, ma sono contenute e facilitano il giocatore nel “voler” affrontare le attività secondarie. Queste ultime si riveleranno più utili e necessarie del previsto perché – oltre a non essere affatto noiose e ripetitive – daranno in dono nuove risorse da spendere per costruire e migliorare le proprie armi e/o dei beni di consumo come kit e siringhe mediche, proiettili o addirittura nuove armi.

The Evil Within 2 propone una struttura di gioco diversificata!

Un mix di location aperte e chiuse in The Evil Within 2.

TEW 2 offre una libertà limitata ai giocatori, visto che questi saranno costretti a seguire un percorso delineato durante le missioni. Ho apprezzato tanto questa formula e mi è piaciuto svolgere tutti gli incarichi. Più andavo avanti con l’avventura, più avvertivo il bisogno di saperne di più. Una narrazione coinvolgente e enigmatica, un gameplay divertente e magnetico e, in aggiunta, un sonoro degno per un survival horror.

Situazioni di relativa calma condite ad altre di paura e follia

John Johanas e il team di Tango Gameworks sono stati capaci di innovare, senza però stravolgere la formula di The Evil Within. L’avventura si conferma horror fin dalle prime battute, anche se poi procede un po’ a fasi alterne; alcune più tranquille, altre in cui cerca d’incutere del vero e proprio terrore. La fase da shooter ci mette poi il suo zampino, risultando un po’ problematica col fine di alzare l’asticella della difficoltà. Per non parlare poi dell’ormai comune presenza di una barra della stamina, inserita specialmente per mettere in agitazione i giocatori. D’altronde, il ruolo di un survival horror è quello di spaventare e di far avvertire quel temibile brivido sulla schiena alla persona che sta giocando. 

Con The Evil Within 2 non si può mai stare tranquilli...

Momenti di paura e terrore in The Evil Within 2.

The Evil Within 2 non abbandona gli schemi del predecessore, ma fornisce un racconto meno enigmatico, delle macabre sequenze che fanno leva sulla psicologia del povero Sebastian, e tenta di tenere sempre i giocatori con il fiato sospeso. Sono pochi infatti gli attimi di tregua, a favore delle situazioni concitate in cui si dovranno affrontare delle macabre creature davvero fuori di testa.

Il punto finale sulla grafica e il sonoro

Il comparto grafico è di una spanna superiore al primo capitolo, grazie a un’illuminazione eccellente, degli assett buoni – anche se non eccezionali – e a dei modelli poligonali e caratterizzazione dei personaggi veramente ottima. Le iterazioni rimangono ancora un po’ legnose, questo bisogna dirlo e farlo presente, ma il salto qualitativo con il passato è tangibile e dona alla produzione un certo appeal. Osservare delle creature martoriate non è di certo uno bello spettacolo, ma se realizzate come si deve fanno la loro degna figura.

Anche il comparto audio è promosso con dei buonissimi voti. Le atmosfere inquietanti e ansiogene di The Evil Within 2 acquistano quell’enfasi che solo i survival horror di qualità possono vantare. Il doppiaggio in italiano, poi, merita un plauso. Il lavoro che c’è dietro non è affatto da sottovalutare, quindi il risultato finale non può che essere apprezzabile. Personalmente, non ho notato una “nota stonata” dall’inizio alla fine dell’avventura. E la longevità? Rimanere stupefatto col pad in mano per circa 16 ore, non ha prezzo. Non c’è stato mai un momento in cui ho pensato di voler interrompere l’avventura. E questo dice tutto sulla qualità dell’opera di Tango Gameworks e Bethesda, che sarà in grado – secondo me – di tenere gli utenti incollati allo schermo fino ai titoli di coda.

I pro

  • La storia e la narrazione sono entrambe di grandissimo livello
  • Mix tra open world e situazioni guidate davvero ben riuscito
  • La grafica è migliorata molto rispetto al primo capitolo
  • Il sonoro è di ottimo livello e rende l'avventura ancora più immersiva e convincente

I Contro

  • Permangono delle imperfezioni e glitch grafici
  • Il gameplay non è esente da difetti
 

Voto Globale 8.5

Siamo giunti all'epilogo di questa recensione. Concludendo, The Evil Within 2 è un survival horror davvero valido, in grado di riproporre i capisaldi del primo capitolo, andando però a migliorare la formula. A dispetto delle aspettative iniziali, Tango Gameworks è riuscita ad intersecare bene la struttura a mo di piccolo open world, andando a mixare le fasi libere da quelle guidate. La narrazione del gioco procede senza intoppi e riesce a regalare dei momenti eccezionali, strapieni di emozioni. Il gameplay, poi, è capace di prendere il giocatore, nonostante sia sempre consigliato agire di soppiatto... La grafica è superiore rispetto al capitolo originale, anche se non mancano dei difetti (animazioni sempre un po' legnose, texture poco curate e/o definite approssimamente). A condire il tutto ci pensa l'ottimo sonoro e una longevità di tutto rispetto che riuscirà a saziare completamente la vostra curiosità. Se vi piacciono queste tipo di esperienze, The Evil Within 2 è un acquisto letteralmente obbligato.
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