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Recensione

The Elder Scrolls Online – Recensione

La fortunata saga di The Elder Scrolls diventa un MMO che ci ha lasciati senza fiato ed incredibilmente...

Presentato ufficialmente all’E3 2013 da Bethesda e Zenimax Online, il nuovo capitolo della fortunata saga di The Elder Scrolls è un MMO. Quanti, giocando a Morrowind, Oblivion o a Skyrim si sono detti “Cavolo, vorrei poter giocare questo pezzo con un mio amico”? Quanti, ancora, hanno sempre sognato di giocare ad un TES MMO con tantissimi altri giocatori? Dopo anni ed anni di sogni da parte dei fan, e persino alcume MOD che permettono o, almeno, tentano di creare un multiplayer per i passati titoli, Bethesda e Zenimax decidono che è giunto il momento di fare qualcosa di immensamente grande ed ecco The Elder Scrolls: Online, abbreviato ESO

Il gioco si svolge 1000 anni prima degli eventi di Skyrim, durante L’Era degli Eroi e con il principe daedrico, Molag Bal nel ruolo del principale antagonista, nel tentativo di trascinare l’intera Tamriel sotto il suo regno di ColdHarbour. Quasi tutta Tamriel sarà completamente giocabile, e quei luoghi che attualmente non lo sono, saranno probabilmente sbloccati più avanti con pacchetti espansione. Ma cominciamo a parlare del gioco in se per se: come di consueto, dopo aver avviato il gioco ed eseguito il log-in, inizia automaticamente un video introduttivo che ci mostra, in breve, la situazione di Tamriel durante L’Era degli Eroi.

Inizia l’avventura

Come avrete notato dal video, alla fine questo focalizza l’attenzione tutta su un prigioniero, in ginocchio e di spalle, nella sua cella. Il giocatore impersonerà quel prigioniero, bretone, nord, elfo alto, redguard o qualunque altra razza vogliate scegliere. Da qui, comincia la nostra classica evasione di prigione, ma prima che la porta della cella venga aperta da un altro prigioniero, un profeta si manifesterà al giocatore, anticipandone il suo destino e quanto sia importante per la salvezza di tutta Tamriel. Una volta fuori dalla cella, potremo scegliere le nostre armi e cominciare a combattere per uscire dall’oblivion liberando il profeta grazie all’aiuto di Lyris, una valorosa Nord che gioca un ruolo fondamentale nella storia principale.

Una volta fuori, ci ritroveremo nella regione di Tamriel scelta a seconda della fazione selezionata. Infatti in ESO, un particolare da tenere a mente è l’importanza della scelta della propria fazione e della razza.

Le fazioni sono 3:

  • Aldmeri Dominion – comprendente elfi alti, elfi dei boschi e Khajiit. Il territorio controllato comprende l’arcipelago di Summerset ed Elsweyr, ed i territori di Valenwood.
  • Daggerfall Covenant – Composto da Bretoni, Orchi e Redguard. Essi controllano invece i territori di High Rock, Hammerfell e la città di Daggerfall.
  • Ebonheart Pact – Di cui fanno parte Elfi Oscuri, Nord ed Argoniani provenienti rispettivamente da Morrowind, Skyrim e Black Marsh.

Ma quindi il giocatore è costretto a dover lottare per una determinata fazione se sceglie una determinata razza?
Tecnicamente sì, ma esiste una “scappatoia” a tutto questo. Comprando L’imperial Edition, sia digital che retail, si sblocca l’accesso all’explorer pack. Questo permetterà al giocatore di godere della propria razza preferita in ogni fazione e grazie all’imperial edition, potrà inoltre scegliere di giocare come Imperiale in tutte le fazioni.

Ma perché questa divisione in fazioni?
Tamriel è in guerra. L’ultimo imperatore della Città Imperiale ha lasciato un posto al trono e la guerra è appunto per contendersi l’imponente città, ma ne parleremo meglio più avanti nella recensione, una volta analizzato il PvP.

The Elder Scrolls Online
Scelta classe e fazione si inizia a creare il proprio personaggio scegliendo la propria classe tra quattro, ovvero: DragonKnight, classe che predilige armi corpo a corpo, quindi dei veri guerrieri, Sorcerer, classico stregone che sfutta le sue magie di distruzione per fare ingenti quantità di danno, NightBlade, che prediligono azioni furtive, quindi ladri e, per finire, Templar, una via di mezzo tra tutte quante ed un ottimo healer. Infine, un ottimo sistema di personalizzazione ci permette di scegliere tra varie opzioni per il nostro aspetto esteriore, rendendo il nostro personaggio unico tra tutti.

Tornando a noi e al giocatore appena uscito di prigione; fuori dall’oblivion, a Tamriel, la nostra strada col profeta si dividerà per un po’ e, non appena sarà giunto il momento, quest’ultimo promette di manifestarsi a noi, permettendoci così di continuare l’epica storia principale. Da questo punto in poi, il giocatore è libero di scegliere il proprio destino. Di aiutare i bisognosi o pensare solo al proprio profitto, di unirsi ad una gilda, di diventare un mercenario oppure anche un pescatore… insomma, tutta Tamriel a disposizione unita alla libertà della saga The Elder Scrolls, cosa c’è di meglio?

Come ti livello il mago 

Il gameplay, rispetto a Skyrim è profondamente cambiato. Cominciando a parlare del sistema di progressione del nostro personaggio, questo si basa sempre sui punti esperienza (exp), tuttavia, per guadagnarli dovremo completare quest o esplorare il mondo di gioco – completare una quest comporta comunque l’esplorazione -, al contrario di Skyrim dove il proprio livello progrediva via via che le diverse abilità del giocatore salivano di livello. Ogni level-up ci dà un punto abilità ed un punto spendibile per migliorare gli attributi del nostro personaggio, quali Magicka, Salute o Stamina. I punti abilità possono essere guadagnati raccogliendo tre Skyshards, delle pietre contraddistinte da un enorme fascio di luce che batte su di loro, sparse per l’intera Tamriel, queste possono essere assorbite ai fini del potenziamento del nostro personaggio. I punti abilità, invece, vengono spesi per potenziare i vari aspetti del nostro personaggio, come le abilità della propria classe, quelli della razza, quelli della propria gilda, le abilità nel crafting e così via… Quindi, in pratica, nulla vieta, così come negli altri The Elder Scrolls, di creare un mago-guerriero o una classe tutta propria; un mago può benissimo indossare armature pesanti e combattere con spada e scudo, un guerriero può tranquillamente usare dei bastoni da mago.

The Elder Scrolls Online

Ottimo il sistema di personalizzazione, che permette di cambiare quasi ogni parte dell’equipaggiamento del nostro personaggio: elmo, armatura, spalliere, guanti, fibbia, pantaloni, stivali e quattro accessori; in più, è possibile sbloccare la possibilità di avere due set di armi ed abilità da cambiare velocemente premendo un tasto, in modo da essere preparati a seconda dell’occasione: un mago, ad esempio può passare dalle sue abilità di distruzione a quelle di rigenerazione, un assassino può passare dal suo arco al suo pugnale con relative caratteristiche.

Il sistema di scasso viene invece modificato riavvicinandosi molto a quello presente su Oblivion con i vari dentelli da incastrare al momento giusto. L’incantamento, questa volta, richiede la raccolta delle rune da combinare per creare un particolare effetto. Forgiatura ed alchimia, rimangono invece simili ai capitoli passati. Gli elementi MMO, comunque, si fanno presto sentire. Non passa molto tempo prima che nei combattimenti si evidenzino delay tra i vari attacchi corpo a corpo o cast-time delle magie significativamente più alti, rispetto a quelli degli altri giochi della saga. Le abilità del proprio personaggio sono affidate ai tasti rapidi “1-2-3-4-5”, le pozioni al tasto “Q” e l’abilità speciale, o meglio “ultimate”, attribuita al tasto “R”. Nonostante questo “stravolgimento”, per fortuna, il tutto si combina egregiamente rimanendo comunque un sistema non troppo distante da quanto visto nei titoli passati, confermando un’esperienza di gioco degna di un The Elder Scrolls.

In compagnia è meglio

In The Elder Scrolls Online, essere un lupo solitario non è per niente facile. Esplorando e procedendo con le proprie quest, spesso ci si ritrova di fronte a dei “boss” troppo forti per essere affrontati solamente dal nostro personaggio, specialmente se questo è di un livello uguale o poco più basso rispetto al boss. Inoltre, il bello di un MMO, è proprio quello di collaborare e socializzare con nuovi giocatori provenienti da ogni parte del globo. Nel far questo, Bethesda può contare su una fantastica community che abbiamo avuto modo di conoscere durante la beta e nei giorni di Early-Access. Ma non saranno soltanto “boss” a spingere il giocatore a collaborare con altri, anzi, a dirla tutta, una volta livellati e forniti di un discreto equipaggiamento i boss che troveremo durante le missioni possono essere affrontati da soli senza problemi. Le vere sfide sono i dungeon: alcuni possono essere affrontati da soli e non durano troppo, altri invece, sono vere e proprie sfide che possono essere superate solo da un gruppo di giocatori che sappia veramente combattere e collaborare insieme come una squadra. Come se non bastasse, ad aggiungere sostanza al tutto troviamo le Dark Anchors, una sorta di portali dell’oblivion aperti su Tamriel. Può capitare infatti che il giocatore, nel bel mezzo dell’esplorazione si imbatta in una scena curiosa: un gruppo di NPC ostili fa un sacrificio in una sorta di altare, ben presto cadono delle catene dal cielo che ancorano un gigantesco anello in stile daedrico al terreno, cambiando tutto il clima intorno alla scena che diventa cupa e tempestosa. Ben presto cominciano a piovere creature daedriche a volontà, scatenando istantaneamente la volontà del giocatore nel chiedere aiuto ad altri giocatori ed affrontare insieme l’evento globale.

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Se giocare in compagnia vi preoccupa perché potreste perdere importanti “drop” dei nemici sconfitti o prendere meno ricompense rispetto una sessione di gioco solitaria, siamo felici di rassicurarvi che in ESO, se un giocatore contribuisce in qualsiasi modo in un combattimento, quest’ultimo avrà anch’esso dei drop da parte del nemico sconfitto. Il tutto è completamente personale e nessuno può in alcun modo rubarci quanto abbiamo appena guadagnato o ciò che troviamo nelle tasche di un malcapitato nemico.

Cyrodiil in guerra

Per la prima volta in un The Elder Scrolls abbiamo un multiplayer massivo, e con un’opportunità del genere, non sarebbe un peccato non fare un PvP? Come sapete, Cyrodiil è in guerra e la scelta tra le tre fazioni non è certamente infondata. Il giocatore, una volta raggiunto il livello dieci potrà finalmente addentrarsi in una campagna PvP trasferendosi a Cyrodiil e combattendo per la sua fazione. Nel fare questo, verrà prima addestrato come un vero soldato e dovrà completare un tutorial dedicato per qualificarsi come volontario in guerra. Una volta superato ci troveremo in quello che può definirsi in tutto e per tutto un quartier generale della nostra fazione dove possiamo prendere delle missioni da svolgere quali: conquistare forti, raggiungere luoghi strategici o addentrarsi in un accampamento nemico. Ogni missione ci premia con una grossa ricompensa a seconda del nostro livello. In guerra, viene introdotto anche un credito secondario spendibile solo a Cyrodiil per comprare attrezzature varie, kit di riparazione, armi d’assedio e tutto quello che può tornare utile per una guerra su vasta scala.

The Elder Scrolls Online

Armati fino ai denti, si parte per conquistare il forte nemico insieme ad interi gruppi formati da più di trenta persone per singolo gruppo. Il bello del momento è quello di vedere un intero esercito che si muove ed esserne solo una minuscola parte. Ad un certo punto ci si ritrova di fronte alla fortezza nemica, piene di baliste ed altre armi montate dai giocatori a scopo difensivo. Quindi gli attaccanti cominciano anch’essi a montare armi d’assedio come baliste e catapulte per colpire e far crollare le mura o arieti per abbattere i cancelli. Tantissimi giocatori reali che combattono, tanto spargimento di sangue, e altrettanti morti contribuiranno a far sentire il giocatore in un vero campo di battaglia sviluppando in lui un forte senso patriottico che lo spingerà sicuramente a dare il massimo pur di vedere la propria fazione vincere la battaglia. In PvP si muore spesso, e proprio per questo non c’è nessuna penalità per chi muore per la causa, il proprio equipaggiamento non viene danneggiato e gli altri giocatori non possono averci accesso in alcun modo. Tuttavia bisognerà impegnarsi nel PvP per riuscire a sconfiggere un nemico e a conquistare i forti delle altre fazioni. Nel caso la propria fazione riesca nell’impresa conquistando tutto quanto, il giocatore più valoroso della fazione, sarà incoronato “imperatore” e riceverà una serie di boost personali che lo renderanno una sorta di “Dio in terra” dotato di abilità ed equipaggiamenti esclusivi, capace di sconfiggere da solo interi gruppi di giocatori, donando inoltre alcuni perk ai membri della propria fazione e, perché no, dando a tutti un vero motivo per cui combattere! Ovviamente questo rango è più difficile da prendere e molto più facile da perdere.

La cura nei dettagli

Una cosa che ci ha davvero fatto piacere mentre giocavamo è stata l’incredibile cura dei dettagli che Bethesda ha dedicato a The Elder Scrolls Online. Non passa un minuto che non vediate un giocatore fermarsi a controllare il proprio inventario o a guardare la mappa di gioco. Il tutto è reso con animazioni appositamente create, qualora steste sistemando il vostro equipaggiamento, gli altri giocatori vi vedranno rovistare nel vostro zaino. Ottima ed abbastanza vasta inoltre la scelta di comandi sociali ed interazioni quali /dance, /lute, /drum, /hail,/angry e così via. L’ottima cura nei dettagli si nota anche nell’ambientazione, dove ogni angolo del gioco è stato decorato o presenta interessanti oggetti e/o elementi. Certe volte, è facile imbattersi, per esempio, in dei cadaveri per terra e ricostruire mentalmente la scena, per poi, successivamente trovare i fantasmi stessi di quelle persone, in cerca di aiuto.

Come detto più volte, l’esplorazione, anche in questo capitolo, gioca un ruolo chiave. Limitarsi a visitare le città, con le loro scuderie, banche, mercati, gilde ecc… è quasi riduttivo per un titolo del genere. Nascosti nel mondo di gioco si trovano veri e propri tesori da scoprire con delle apposite mappe contenute nell’Explorer Pack o trovabili in alcune specifiche missioni. Ad incoraggiare ulteriormente lo spirito d’esplorazione, ci sono vari scrigni da scassinare prima che gli altri giocatori si accorgano della loro presenza. Insomma, un mondo vasto, completamente esplorabile e ricco di elementi che difficilmente annoieranno anche il più impaziente avventuriero. 

I pro

  • Ottimo gameplay - simile agli altri MMO ma in puro stile TES -
  • Ottima narrativa e quest ben strutturate
  • Aspetti del gioco rivisti e riadattati egregiamente
  • Ambientazione, atmosfera e soundtrack coerenti con la saga
  • PvP Divertente ed incredibilmente coinvolgente
  • Una community fantastica con cui passare il proprio tempo
  • Un tributo ai fan della saga
  • Niente microtransazioni o “Pay to Win”

I Contro

  • Mancata traduzione dei testi e dell’audio in italiano
  • Disegni dei personaggi incoerenti con quelli dei capitoli passati
  • Il canone mensile potrebbe seriamente scoraggiare nuovi ad interessarsi al mondo del gioco…
  • … oltre che a rappresentare un ostacolo per chi, proprio, non può permetterselo
  • Presenza, seppur drasticamente minore rispetto alla beta, di bug nelle quest

Voto Globale 8.5

The Elder Scrolls Online è sicuramente un capitolo degno della saga ed un ottimo MMO, capace di appassionare molti alla realtà “massiva” degli RPG. Sotto certi aspetti anche un tributo agli stessi fan, visto che da tempo si sognava qualcosa di simile. A sorpresa di tutti, ad aver contribuito alla creazione della soundtrack del gioco c’è la famosissima youtuber Malukah, che potrete ascoltare anche nei crediti. Il gioco è davvero completo sotto tutti gli aspetti e non ha nulla da invidiare ne agli altri capitoli della saga, ne ad altri MMO. Purtroppo, non mancano note negative come la presenza di bug nelle quest con NPC che non si spawnano o elementi con cui non si può interagire. Inoltre, l’assenza della localizzazione in italiano almeno del solo testo è un motivo che può spingere facilmente molti ad aspettare prima di acquistare il titolo. In chiusura, ESO non ha perso l’interazione con i vari NPC del mondo del gioco, aspetto che spesso viene tralasciato nei vari MMO. Ogni scelta del giocatore può influenzare significativamente la realtà del gioco e degli altri personaggi che lo compongono modificando la realtà che ci circonda. Il PvP, gli eventi globali, i raid, ed i dungeon, sono ottime esperienze da passare insieme agli altri giocatori o con la propria gilda. Bethesda può vantare una delle più belle ed affiatate community che ci siano e, grazie a questo, immergersi nel mondo del gioco e diventare un tutt’uno con il proprio personaggio è qualcosa di difficile da evitare.

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