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Recensione

The Council – Recensione dell’episodio 2, Hide and Seek

"Hide and Seek" è il titolo del secondo episodio di The Council, l'avventura grafica seriale a sfondo fantastorico sviluppata da Big Bad Wolf. Noi ci abbiamo già messo le mani, e vi raccontiamo tutto nella consueta recensione.

Dal 17 Maggio sarà disponibile per tutti l’episodio 2 dell’interactive drama di Focus Home Interactive sviluppata dal team Big Bad Wolf, The Council. L’episodio è intitolato Hide and Seek, ed è disponibile invece da oggi, con due giorni di anticipo, per tutti i possessori del Season Pass. Ecco la nostra recensione completa!

Quello di The Council si è dimostrato un progetto decisamente interessante, a tratti persino originale in alcuni spunti concettuali. Come abbondantemente constatato nell’arco del primo episodio, l’inserimento di elementi ruolistici e features che attingono a piene mani da un genere videoludico parecchio distante dalle avventure grafiche interattive a sfondo prettamente narrativo, ha saputo restituire un mix dalla base più solida di quel che fosse lecito attendersi, nonché un impianto ludico-narrativo potenzialmente vario ed originale nel ventaglio di approcci offerto al giocatore. Nonostante alcune differenze che si concentrano prevalentemente sulla struttura della progressione narrativa, questo secondo episodio si pone su un piano molto vicino e consequenziale rispetto a quanto visto in The Mad Ones , preservandone – piuttosto prevedibilmente – l’interessante struttura ludica e progressione, così come i piuttosto evidenti stenti tecnici.

Il secondo episodio di The Council prosegue le vicende del primissimo.

L’episodio 2 di The Council si pone sullo stesso piano consequenziale dell’episodio pilota!

 

Torneremo a vestire i panni dell’aristocratico francese Luois de Richet, che ci accompagnerà nuovamente nella totalità delle circa 3 ore necessarie per giungere ai titoli di coda dell’episodio. La vicenda riprenderà esattamente da dove si era interrotta, e ci porterà a fare la conoscenza del tanto chiacchierato – e mai prima palesatosi – padrone di casa, Lord Mortimer, il quale chiederà la nostra collaborazione per far luce su di un assassinio brutalmente compiutosi a discapito di uno degli illustri ospiti. Non vi sveleremo praticamente null’altro sulla piega narrativa della vicenda, non soltanto poiché si tratta di un elemento comprensibilmente assai consistente dell’intera opera, ma anche poiché – altrettanto comprensibilmente – molti degli avvenimenti sono in divenire, con questioni lasciate in sospeso e misteri sempre più fitti. Il focus, comunque, vedrà il nostro alter-ego proseguire nella ricerca della madre misteriosamente scomparsa, ed iniziare a mettere insieme i primi pezzi di un puzzle che tra intrighi politici, sotterfugi ed occulto si prospetta articolato. La premessa narrativa si traduce in un’esperienza di gioco che in questo secondo episodio abbraccia in maniera prevalente sezioni votate all’investigazione, alla ricerca di indizi ed enigmi ambientali da risolvere mediante il ritrovamento di informazioni reperibili negli ambienti di gioco, a discapito di una mole inferiore di dialoghi ed interazione con i personaggi, che si era vista certamente più massiccia nell’episodio pilota. Il livello di tali enigmi è nel complesso più che discreto, e ci porterà in quasi tutte le circostanze a dover ragionare, qualora il nostro Louis non disponga dell’abilità richiesta in ciascuna delle particolari circostanze. In quest’ultimo caso, molto spesso la soluzione ci verrà data quasi per intero, ma risulta comunque molto difficile che a questo punto dell’avventura il nostro alter-ego disponga di tutte le skills richieste, ed in tal senso la varietà è apprezzabile.

Il secondo episodio di The Council è più votato all'investigazione.

Meno dialoghi e più investigazione nel secondo episodio di The Council.

All’inizio di Hide and Seek – episodio suddiviso nei consueti sottocapitoli o quest, che nella circostanza sono 3 – ci verrà data la possibilità di scegliere nuovamente la nostra classe tra le 3 disponibili, ossia diplomatico, occultista e detective. I punti abilità ottenuti precedentemente, così come l’esperienza ed il livello accumulati, non ci verranno tolti, ma saranno esclusivamente resettati gli skill points; viene così data la possibilità al giocatore di ridistribuire questi ultimi, offrendo così un approccio all’avventura differente rispetto al passato, vista anche la possibilità di sbloccare sin da subito abilità differenti. Trattasi di una scelta discutibile a livello di realismo, ma che abbiamo trovato apprezzabile quantomeno in relazione alla varietà di approccio. L’impostazione ludica sarà chiaramente la medesima vista in The Mad Ones, con la solita possibilità di selezionare un manoscritto all’inizio di ogni singola quest da leggere, che conferirà dei bonus permanenti al personaggio al termine della stessa, così come è rimasto immutato il sistema di vulnerabilità-immunità dei vari personaggi alle abilità di Louis, che in questo episodio si è fatto tuttavia ammirare di meno, per via delle situazioni di dialogo decisamente meno frequenti. Abbiamo riscontrato, inoltre, una certa abbondanza dei consueti consumabili, che ci consentono di rivelare le debolezze dei nostri interlocutori per un tempo limitato, curare gli stati alterati o ripristinare gli efforts points necessari per sbloccare alcune opzioni di dialogo alternative. Anche l’ambientazione sarà in prevalenza la medesima, con gli interni della Magione di Lord Mortimer ad accompagnare le nostre azioni nei primi due terzi del capitolo, che ci porterà nella sua parte finale nel giardino esterno, alle prese con una sorta di labirinto.

La necessità, in questo secondo episodio di The Council, di confrontarsi con diversi enigmi, e l’apertura verso un quadro narrativo che appare davvero curato e corposo, portano ancor più all’emergere di quella che è certamente una mancanza della produzione: la nota assenza della localizzazione in lingua italiana. Questa si farà sentire ancor più, in virtù della mole massiccia di documenti che vi ritroverete a dover leggere e comprendere in questa fase del narrato, sia per far luce su di un background che sarebbe davvero un peccato lasciarsi scappare, sia per sbrogliare situazioni di gioco e progredire.

La produzione, del resto, si vede macchiata dalle stesse mancanze a livello tecnico già ravvisate nell’incipit. Il livello di dettaglio generale continua a non far gridare al miracolo, e non ci si aspettava certamente un miglioramento significativo in questo frangente. Permangono, tuttavia, sporadici – manco troppo – fenomeni di stuttering, specie nel passaggio tra i vari piani sequenza durante le cutscenes e le sequenze in game, nonché un comparto di animazioni facciali che continuano a non convincere per via di un’inespressività evidente dei volti. Il tutto si traduce nuovamente nella sensazione di legnosità generale che è ormai ben più di un semplice deja-vù, ed il lavoro di Big Bad Wolf a livello di ottimizzazione si è mostrato nuovamente tutt’altro che certosino. In questo senso, magari, qualche miglioramento sarebbe stato meno utopistico attenderlo.

I pro

  •  Struttura ludica che preserva tratti di orginalità;
  • Background narrativo dal solito fascino, che inizia ad aprirsi;
  • Enigmi di buon livello.

I Contro

  • Il ritmo eccessivamente lento potrebbe non incontrare il gusto di molti;
  • L'assenza dell'italiano potrebbe rappresentare un problema;
  • Permangono imprecisioni tecniche.

Voto Globale 7

L'episodio 2 di The Council, Hide and Seek, rimane complessivamente in linea con quanto l'opera ci ha mostrato nel suo incipit, mantenendone pregi e difetti. Il ritmo resta lento, per un'avventura che fonda la sua narrazione sull'interazione con ambiente e personaggi, spingendosi molto più verso la prima rispetto alla seconda, in questo episodio. Il background narrativo si mantiene su standard potenzialmente elevati, portando avanti una vicenda mossa dall'intrigo e dal piacere della scoperta, oltre che da un clima storico-medievale ottimamente ricreato e ben gestito anche in questa seconda uscita. A dispetto dei problemi tecnici legati ad un lavoro di ottimizzazione quantomeno rivedibile, e ad animazioni facciali ancora non convincenti, ci sentiamo di confermare anche in questa circostanza la valutazione positiva e la fiducia riposta in sede di analisi dell'episodio pilota, fermo restando che in opere dalla struttura di questo tipo più che mai, il verdetto definitivo è rimandato alla relativa conclusione per una visione globale e d'insieme, oltre che per constatare il reale peso nella vicenda di scelte ed avvenimenti significativi occorsi per mano del giocatore.
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