kingdomgame.it
Recensione

Tears to Tiara II – Recensione, lotta contro la schiavitù

Il nuovo attesissimo capitolo dell'RPG strategico arriva in occidente! L'attesa è stata ripagata? Scopriamolo insieme.

Grazie a NIS America, anche i giocatori occidentali potranno mettere le mani su Tears to Tiara II: Heir of the Overlord, nuovo capitolo disponibile solo su PlayStation 3 di una serie nata su PC. Anche in questo caso ci ritroveremo davanti ad un gioco che unisce una gran molte di testo insieme al gameplay di un RPG strategico. Il titolo propone anche una grande cura per la storia e del carattere dei personaggi, in modo tale da catturare il giocatore nel mondo che Tears to Tiara II ha da offrire.

Dite addio alla vostra religione!

Il gioco vede la nazione di Hispania sotto il crudele dominio dell’Impero Divino, ed è proprio in una delle città occupate che avrà inizio l’avventura, conoscendo anche il protagonista, Hamil. Quest’ultimo è il successore della famiglia regale di Hispania, ma il suo aspetto non lo lascia minimamente intuire. Diversamente dai suoi predecessori infatti non sembra avere nessun punto di forza, non è abile né con la spada e né con la magia. Per questo motivo non può far altro che osservare i soldati dell’Impero Divino maltrattare i cittadini durante i lavori, che consistono principalmente nel distruggere i templi dedicati alle divinità che in passato erano venerate in Hispania. Ed è proprio durante un turno di lavoro che Hamil sogna di incontrare la dea, ma risvegliatosi dal sonno tutto ritorna come prima.

Scena di dialogo tra due personaggi

Il destino sembra prendersi gioco di lui, visto che poco dopo incontrerà una ragazza di nome Tarte che dichiara di essere la dea. Senza poteri però, il ragazzo non crede ad una parola di quello che dice, ma il loro incontro sarà essenziale per dare il via a tutta la trama. Durante il proseguimento della storia anche i personaggi cambieranno il loro carattere e abbandoneranno gli stereotipi che il giocatore inizialmente potrebbe vedere.

Battaglia per la libertà!

Come abbiamo scritto nell’introduzione, Tears to Tiara II è un RPG strategico molto simile a tanti altri, sono poche infatti le differenze che troviamo rispetto a giochi del suddetto genere. Una volta iniziata la battaglia il giocatore deve scegliere che azione far eseguire a tutti gli alleati, dopo tocca ovviamente ai nemici. Lo spostamento avviene su una griglia a quadri, ogni unità ha un raggio di movimento diverso e anche le abilità potranno colpire nemici più o meno lontani. I personaggi diventano più forti ad ogni aumento di livello e, a volte, possono imparare nuove skills da utilizzare in battaglia. Se volete uscire vittoriosi in battaglia non basta solo avere un gruppo con abilità devastanti, ma è fondamentale utilizzare anche una buona dose di strategia. L’I.A. dei nemici è molto buona, quindi dovete tenere gli occhi aperti se non volete essere sconfitti. Anche gli equipaggiamenti contano ovviamente, e dopo ogni combattimento riceverete dei soldi da poter spendere per migliorarlo. Oltre ad aspetti già visti, ci sono comunque alcune funzioni particolari, come il sistema di Rewind. Grazie al suddetto il giocatore potrà decidere in qualsiasi momento di tornare all’inizio di un turno specifico. Un ottimo modo per correggere gli errori senza dover per forza continuare la battaglia.

Inizio della lotta tra due personaggi

Inoltre il giocatore è in grado di poter catturare diversi mostri e cambiare direttamente durante la lotta i componenti del suo party, anche questo sistema è molto utile in caso dell’apparizione di un nuovo nemico da affrontare. C’è anche un’altra piccola aggiunta, la presenza di un sistema che ad ogni turno cambia l’elemento che verrà potenziato. Grazie al suddetto le sorti della battaglia potrebbero stravolgersi, visto che anche i nemici potrebbero aumentare le proprie capacità.

Tra anime e chibi!

Il comparto grafico del titolo è sicuramente un punto debole, nonostante le scene in stile anime durante i dialoghi siano ben fatte, durante i combattimenti le ambientazioni ed i personaggi potevano essere realizzati meglio. Durante le sessioni in 3D i personaggi saranno mostrati con lo stile Chibi, ovvero con la testa più grande del loro corpo. Le OST del gioco sono invece molto curate ed ottime, anche il livello del doppiaggio non è da meno ed è presente quello originale giapponese. Anche se ci sarà molto da leggere, la longevità complessiva del titolo è molto buona, non solo ci vorranno diverse ore per completarlo, ma ci saranno alcune modalità, come il nuovo gioco +, che offrono diverse ore di rigiocabilità. Ci saranno anche alcuni dungeon speciali, quindi non credete di aver finito tutto al 100% dopo aver completato la prima volta la storia.

Esempio di cosa viene mostrato nel menù delle unità

Anche la difficoltà è equilibrata, come abbiamo scritto poco fa bisognerà pensare bene ad ogni azione se non si vuole rischiare di perdere. Ma grazie al sistema Rewind potete tornare indietro senza dover attendere la sconfitta, in questo modo potete anche provare più tattiche per trionfare in battaglia.

I pro

  • Ottima trama
  • Ottima longevità
  • Buon comparto sonoro

I Contro

  • La grafica poteva essere migliorata

Voto Globale 7

Anche se Tears to Tiara II non offre novità di spicco rimane comunque un buon prodotto, soprattutto per i fan degli RPG strategici e per tutti coloro che amano i videogiochi con una buona trama. Anche le musiche del gioco sono molto buone come il doppiaggio che è di ottima qualità, mentre per il comparto grafico si poteva fare qualche lavoretto in più. Alla fine il titolo se la cava bene, anche se potrebbe non essere adatto a tutti.

Seguici su Facebook