kingdomgame.it
Recensione

Styx: Shards of Darkness – Recensione, il ritorno del goblin parlante

Dopo il buon successo ottenuto con Styx: Master of Shadows, Cyanide Studio e Focus Home Interactive pubblicano il sequel diretto, denominato Styx: Shards of Darkness.

Dopo ben due anni di distanza dall’uscita di Styx: Master of Shadows, in molti non vedevano l’ora di vivere una nuova avventura con protagonista Styx, il goblin ladro parlante tanto stealth quanto freddo e sarcastico. In realtà, sono ben altri i titoli che attendevo, anche se l’idea di giocare un nuovo stealth game mi allettasse e non poco. Il 14 Marzo 2017 è stato dunque pubblicato Styx: Shards of Darkness con il pressante obiettivo di riproporre quanto di buono fatto con il “primo capitolo stealth”, cercando al contempo di elevare il comparto grafico e proporre livelli aperti ricchi di possibilità in termini di iterazione, al fine di rendere il gameplay più sfizioso e divertente.

Gli obiettivi sono stati raggiunti? Vediamo questo ed altro nella nostra recensione!

Styx non è affatto cambiato

In questo scritto farò particolare attenzione a riportare informazioni prive di spoiler; questo perché Styx: Shards of Darkness è successivo alle vicende narrate in Master of Shadows. Una cosa, però, è bene precisarla; questo nuovo capitolo può essere giocato ugualmente, poiché i riferimenti al precedente capitolo sono davvero pochi. Detto questo, non sussiste il pericolo di perdersi dei passaggi narrativi di primaria importanza.

Styx: Shards of Darkness

In questa nuova avventura, Styx si troverà coinvolto in un incredibile intreccio di eventi. Gli umani e gli elfi oscuri si “scambiano” dei favori lavorativi reciproci e il tutto mette a repentaglio la piaga verde, ossia l’esistenza dei goblin. Ovviamente a Styx non importa nulla della propria razza, lui è unico nel suo genere (è un goblin parlante!) e ha un obiettivo ben preciso: accumulare sempre più ricchezze. Una novità? nemmeno per sogno. Styx è proprio come lo avevamo lasciato; un essere guidato dalla smania di averi, dalla curiosità e da uno spirito – alle volte – davvero vendicativo. Egli pensa in primis ai propri interessi ed è giusto e leale con chi rispetta i patti. Il suo lato carismatico, poi, consiste nel rispondere a muso duro e in maniera fredda, lasciando trasparire nei suoi discorsi un velo sottile di ironia. A dirla tutta, si tratta di un personaggio che non si prende poi tanto sul serio.

Tanta libertà di approccio, ma poca innovazione

Styx: Shards of Darkness non presenta alcun tipo di innovazione a livello di gameplay; piuttosto, Cyanide Studio si è preoccupata di dare al giocatore più possibilità di scelta, grazie al fatto di poter approcciare gli obiettivi delle diverse missioni in tanti modi. Per il resto, si è cercato più che altro di raffinare quelle meccaniche che, ai tempi, contribuirono al successo dell’episodio precedente. E’ ancora oggi sfizioso e gratificante uccidere i nemici con furtività, nascondere i loro cadaveri in armadi o casse oppure sgattaiolare via in silenzio e lontani da occhi indiscreti. Difatti in questo nuovo capitolo si potrà terminare la missione anche senza uccidere un solo nemico; certo, non sarà affatto una passeggiata, ma ciò consentirà al giocatore di ottenere più punti esperienza da destinare all’acquisto di nuove abilità. Styx, infatti, può essere potenziato ottenendo nuove abilità, utili per affrontare meglio le avversità che si paleseranno durante i livelli di gioco. Il nostro protagonista potrà utilizzare la sabbia per spegnere le torce, sbirciare dalle serrature delle porte, creare un proprio clone da utilizzare come esca e fare molto altro ancora. Non basterebbe, forse, uno scritto per elencare tutte le possibilità offerte dalla produzione di Cyanide Studio, ma non sarebbe nemmeno giusto rovinare la sorpresa della scoperta a voi che state leggendo queste righe. Certamente non saranno una novità nel caso in cui abbiate già giocato a Styx: Master of Shadows… al contrario, invece, resterete davvero soddisfatti da tutte le opzioni di gameplay presenti, ma soprattutto dal level design dei nuovi livelli di Styx: Shards of Darkness, davvero intuitivo e a prova di goblin stealth. Fatte queste doverose considerazioni, è bene constatare che ci troviamo dinanzi ad un videogame di genere stealth con la S maiuscola, realizzato per soddisfare coloro che adorano questo tipo di esperienze. In tal senso, l’impegno dei ragazzi di Cyanide Studio è stato davvero evidente.

Styx: Shards of Darkness

Purtroppo la componente della produzione che soffre maggiormente è l’intelligenza artificiale. Non mi riferisco ai pattern prevedibili e limitati, comuni a tutti (o quasi) gli stealth game, quanto alla poca reattività e capacità di ragionamento dei nemici che potranno essere beffati in men che non si dica. Il livello di sfida non risente assolutamente di queste grosse lacune dell’IA (sono infatti morto decine e decine di volte), ma dispiace vedere ciclicamente errori dovuti alla poca prontezza delle forze nemiche, incapaci di coordinarsi tra loro durante gli inseguimenti, tanto da intralciarsi a vicenda ed essere così beffati incredibilmente. Le prime volte ciò potrebbe rivelarsi alquanto comico e in grado di strapparvi più d’un sorriso ma – credetemi – non le volte successive. Si tratta di un difetto evidente che speravo davvero di non riscontrare.

Un salto grafico poco ottimizzato

Una delle componenti che avevo maggiormente criticato in Styx: Master of Shadows era il suo comparto grafico. Non era al passo con i tempi e presentava delle criticità piuttosto palesi e a dir poco evidenti in termini puramente visivi. L’Unreal Engine 4 utilizzato in Styx: Shards Of Darkness ha permesso però alla nuova produzione di fare un bel salto grafico, anche se ho notato delle pecche grafiche (alcune texture poco definite e ballerine e compenetrazioni varie) che tutti preferiremmo non riscontrare in un videogame sviluppato con un motore grafico monster come quello in questione. Inoltre, per quanto possano essere evocative le location di gioco, realizzate con uno stile molto medievale, purtroppo, alla lunga ci si stancherà di vedere sempre gli stessi assett, ottimi dal punto di vista del level design ma troppo ripetitivi alla vista.

Le animazioni del buon Styx sono mediamente buone, a differenza di quelle dei nemici appena discrete e un po’ goffe, per non parlare delle compenetrazioni, nel momento in cui i nemici si accasciano al suolo dopo essere stati assassinati. Tutti errori e incertezze grafiche che potevano essere benissimo corrette (e possono essere corrette tramite patch), tranne l’intelligenza artificiale, il vero punto dolente di Styx: Shards Of Darkness.

Styx: Shards of Darkness

Infine, per chiudere la quadratura, non posso che riservare un degno spazio alla componente sonora. Quest’ultima riesce nel suo intento, facendo da contorno alle gesta furtive e quelle più concitate con protagonista Styx. Il tutto risponde a dovere anche se – in alcuni frangenti – le voci dei nemici e quelle del nostro alter-ego digitale potrebbero accavallarsi, fermo restando che ciò succede solamente quando quest’ultimo ritiene di dover esprimere delle considerazioni in merito al proseguo della missione in corso d’opera. La longevità dell’avventura si attesta sulle circa 20 ore, ma quest’aspetto è puramente soggettivo perché dipende dalla difficoltà impostata e dalla voglia di ogni singolo utente di recuperare i collezionabili presenti e di portare a compimento le missioni secondarie, collegate o meno alla storyline principale proposta dal gioco.

I pro

  • La storia interessa a poco a poco ed è ben narrata
  • Il gameplay è vario ed appagante
  • Il level design dei livelli è di altissimo livello
  • La componente sonora accompagna degnamente il giocatore nel corso dell’avventura

I Contro

  • L’intelligenza artificiale dei nemici è da rivedere, nonostante non ne risenta il tasso generale di sfida
  • La grafica fa un passo in avanti, ma la presenza di alcune incertezze grafiche e una certa ripetitività degli ambienti vanifica un po’ il lavoro svolto
  • Poche novità rispetto al predecessore

Voto Globale 7.5

Le aspettative iniziali per Styx: Shards of Darkness erano decisamente elevate. Purtroppo il sequel a cura di Cyanide ha fatto alcuni passi avanti ed altri indietro, come precisato nel corpo dell'articolo. Nel complesso, si tratta comunque di una produzione di buon livello, consigliata a coloro che adorano gli stealth game puri. Nel caso in cui siate fra questi, però, tenete a mente i pregi e i difetti che aleggiano in questo nuovo episodio.

Seguici su Facebook