Image & Form torna con il sequel di uno dei metroidvania più apprezzati ma meno chiacchierati degli ultimi anni.
Un bel giorno di tre anni fa conobbi, grazie al PlayStation Plus, un certo Steamworld Dig. Allora fu amore a prima, il gioco riuscì letteralmente a catturare il mio interesse e la mia curiosità, tanto da spingermi a giocarlo e a completarlo del tutto. Fu un’emozione davvero unica, che mi portò a bramare – con tutto me stesso – un possibile secondo capitolo. Ad oggi questa piccola speranza è diventata realtà con Steamworld Dig 2, titolo che riprende le basi del predecessore, andandole però ad ampliare a dismisura. Image & Form, infatti, ha lavorato per riproporre le meccaniche ben collaudate del primo episodio e – al contempo – ha provveduto ad aggiungere delle gradite varianti. Per tutta la durata dell’avventura non mancheranno delle continue novità, in grado di rendere il gameplay sempre più suggestivo e divertente da giocare, ma su questo aspetto ci torneremo più avanti nella recensione.
Steamworld Dig 2 ci farà impersonare Dorothy! Ella è alla ricerca di suo zio Rusty (il protagonista del primo Steamworld Dig), scomparso misteriosamente senza lasciare traccia alcuna, o quasi. Dovrete quindi aiutare Dorothy ad indagare sulla scomparsa dello zio presso la cittadina mineraria di El Machino. In pochi riusciranno a darvi delle “informazioni certe” quindi, spinti dal sentimento che la graziosa Steambot prova per lo zio minatore, arriverà ben presto l’ora di scendere in miniera per dare inizio all’azione di salvataggio.
Per tutto l’arco dell’avventura, il vostro obiettivo sarà quello di scavare, scavare e scavare col fine primario di ritrovare Rusty. Ma non è tutto! Gli abitanti di El Machino non se la passano affatto bene, a dispetto di un sindaco menefreghista che non fa altro che sottovalutare i problemi che si palesano. Dei terribili terremoti, infatti, stanno mettendo a serio rischio la vita cittadina. La scomparsa di Rusty e le sopracitate difficoltà, porteranno Dorothy a prendersi carico di queste due importanti responsabilità!
La miniera di El Machino è gigantesca e varia, più di quanto ci si possa aspettare ed immaginare. Dorothy dovrà scavare così da raggiungere le profondità della miniera, estraendo risorse a più non posso e sconfiggendo i “nemici” che intralceranno il suo cammino. La raccolta delle risorse sarà importantissima per migliorare le potenzialità dei propri macchinari e gadget. E’ anche vero che all’inizio sarete armati di un solo piccone, ma sappiate che andando avanti ci saranno non poche novità per solcare più agevolmente il terreno. Su questo, però, voglio mantenere il massimo riserbo, perché ci tengo che ognuno di voi possa godere del piacere della scoperta… per come la vedo io deve essere assolutamente così, altrimenti non ci sarebbe gusto nel giocare e portare avanti Steamworld Dig 2.
Il gameplay, quindi, sarà un continuo sali e scendi dalla miniera. Fortunatamente più in là ci saranno dei tubi che vi permetteranno di salire e scendere a mo’ di “teletrasporto”. Questo perché la torcia non ha una luce infinita, mentre lo zaino non ha una portata esagerata. E quindi…? Avrete capito che anche queste due componenti dovranno essere potenziate per lavorare più a lungo. Come? Spendendo i dollari ricavati dalla vendita delle risorse ottenute in miniera!
Alcune abilità, però, potranno essere sbloccate soltanto al raggiungimento di un determinato livello. Per ottenere punti esperienza, dovrete necessariamente mettere fuori gioco i nemici. Dunque livellare sarà fondamentale, un po’ come lo sono le risorse presenti nel sottosuolo.
All’inizio, la storia della scomparsa di Rusty regge agevolmente, anche se successivamente viene tirata un po’ troppo per le lunghe e perde di interesse. A quel punto, il giocatore sarà spinto ad andare avanti “soltanto” – e fortunatamente – grazie alle aggiunte del gameplay, sempre prontissimo a regalare nuove emozioni e soddisfazioni.
Per quanto concerne il comparto grafico, davvero niente da eccepire. Image & Form ha fatto un lavoro egregio. Lo stile è pazzesco, ben ispirato e realizzato con cura: meriterebbe senz’altro un premio e/o riconoscimento! Le musiche sono ottime, anche se si ripetono fin troppo ciclicamente. Se fossi stato al posto di qualche sviluppatore del team, avrei proposto senz’altro l’aggiunta di un numero di brani superiore, atti a non far percepire quel senso di ripetitività…
Il gioco non ha alcun doppiaggio, ma noi italiani possiamo stare tranquilli, visto che sono presenti i sottotitoli nella nostra amata lingua! Anche se non guasterebbe imparare l’inglese per poter godere di ogni esperienza videoludica… no? La mia avventura è giunta a termine in poco più di 7 ore di gioco. Reputo la longevità azzeccata, non in termini di trama allungata con tanto brodo, quanto per la capacità di Image & Form di rinvigorire il gameplay con innumerevoli aggiunte dall’inizio fino ai titoli di coda.