Rebellion immerge nuovamente i videogiocatori nella seconda Guerra Mondiale con Sniper Elite 4.
Febbraio 2017 è stato un mese davvero ricco di uscite. I titoli più importanti (a livello budget e pubblicitario) arrivati sul mercato sono stati senza dubbio For Honor e NiOh; tra questi vi è però anche un certo Sniper Elite, giunto al suo quarto capitolo con tanta voglia di stupire, ma soprattutto divertire i videogiocatori. La formula, sostanzialmente, non si discosta poi molto dai predecessori, ma le intenzioni di Rebellion si sono dimostrate fin da subito chiarissime; dare al giocatore una libertà d’approccio totale, sia per quanto concerne gli obiettivi da intraprendere che per quanto riguarda le modalità di esecuzione. Un fattore non di poco conto che – personalmente parlando – apprezzo moltissimo.
Nota bene: premetto da subito una cosa. Questo è il primo Sniper Elite che ho giocato, quindi la mia personale valutazione farà fede solamente a quanto visto in questo nuovo episodio.
Gli eventi narrati in Sniper Elite 4 sono ambientati in Italia, precisamente in Sicilia, durante il secondo conflitto mondiale. Anche in questa occasione sarete portati ad impersonare Karl Fairburne, cecchino statunitense già protagonista nel terzo capitolo della serie. I nazisti si sono impadroniti dell’Italia e intendono conquistare tutta l’Europa, facendo leva su un’arma all’avanguardia di cui gli alleati hanno risicate informazioni. Il nostro compito sarà quindi ottenere i progetti militari dei nazisti da trasmettere ai paesi alleati, al fine di intercettare i piani dell’esercito tedesco e, nel frattempo, sgombrare un bel po’ il campo di battaglia per permettere alla nostra coalizione di avanzare con meno difficoltà.
Come scritto nell’introduzione, Rebellion ha sempre dato ampio spazio alla creatività dei giocatori nella serie Sniper Elite, ed ovviamente non è stata da meno in questo suo nuovo capitolo. In Sniper Elite 4, potremo infatti decidere sempre come comportarci a seconda della situazione che dovremo affrontare, e ciò anche grazie ai numerosi strumenti messi a nostra disposizione. Oltre al fidato fucile di precisione, utile per eliminare le minacce da una notevole distanza, potremo anche fronteggiare i crucchi agendo furtivamente. E’ sempre meglio procedere in maniera cauta e silenziosa, poiché il gioco (almeno a difficoltà difficile) non perdona. Un approccio sfrontato alla Call of Duty, alla Battlefield o anche alla Titanfall, è quindi poco consigliabile.
Sniper Elite 4 è un third person shooter tattico che regala tante soddisfazioni, a patto di utilizzare tutti i gadget a disposizione. E’ infatti possibile mettere a compimento uccisioni utilizzando le mine in dotazione (tra cui anche quelle ad intralcio), le classiche granate del periodo o la pistola munita di silenziatore. Ovviamente i colpi silenziati saranno in numero nettamente inferiore rispetto a quelli normali, in maniera tale da offrire un’esperienza più competitiva.
Oltre ad un’alta componente tattica, Sniper Elite 4 possiede anche un’anima stealth di elevato spessore. I nemici potranno essere messi fuori gioco attraverso delle brutali fatality eseguite con sequenze in slow motion; aggiungiamo al tutto anche la possibilità di depredare le risorse dei malcapitati e di sbarazzarci dei loro corpi, affinché non vengano scovati. E’ poi possibile attirare i nemici, utilizzando la funzione fischio o scagliando una pietra verso una certa direzione. Detto ciò, guardando alle interazioni, non posso che fare un grandissimo plauso a Rebellion, perché non ho avvertito la necessità di altre varianti. Il gameplay è sfizioso, appagante e stimolante al punto giusto. Il divertimento è quindi garantito da una gremita varietà e da un bel pizzico di adrenalina generato dalle uccisioni spettacolari messe in atto e dal fattore punteggio che aumenta non di poco gli stimoli del giocatore. Ovviamente, però, quest’ultimo aspetto è puramente soggettivo.
Karl Fairburne ha un’arma non letale, ma che permette di “segnare” la vita dei suoi nemici. Si tratta del potentissimo binocolo, uno strumento davvero imprescindibile, necessario per segnalare la posizione dei nazisti e di altri elementi presenti nello scenario come, ad esempio, i veicoli. In questa maniera, potremo valutare meglio quale obiettivo portare a termine per primo. Ogni missione (ne sono presenti 8 in totale) prevede degli obiettivi principali e altri secondari, con quest’ultimi totalmente facoltativi e quindi non vincolanti per l’esito della missione. Più che altro serviranno per aumentare il punteggio finale e – di conseguenza – salire più in fretta di grado. A tal proposito, c’è da dire che non è presente alcuna distinzione tra il grado single player e quello presente nelle modalità multiplayer, il tutto è unito; difatti ho iniziato la mia avventura in multiplayer al livello 23. Niente male, non credete? Ho completato la storia singolo giocatore di Sniper Elite 4 con impostata la difficoltà difficile. Secondo me quest’ultima concede una migliore esperienza migliore di gioco, perché regala un connubio perfetto tra puro divertimento ed adrenalina, nonché un elevato tasso di sfida, in grado di far sfociare un sufficiente senso di frustrazione in alcune occasioni.
Finora ho scritto molto bene di Sniper Elite 4, anche se sono da menzionare delle problematiche legate all’intelligenza artificiale, la quale si è dimostrata essere non molto efficiente. Per carità, verrete messi sicuramente in difficoltà dalle truppe nemiche (efficienti nel dialogare tra loro), ma queste in talune circostanze si comporteranno in maniera quantomeno bizzarra, alle volte scappando su e giù per la mappa in caso di allarme oppure vi verranno incontro un po’ allo sbaraglio. Sono casi che si ripetono ciclicamente, quindi da questo punto di vista mi sarei aspettato una maggior cura da parte di Rebellion. Ciononostante l’esperienza di gioco non ne risente particolarmente, ma è sempre giusto menzionare pro e contro.
I videogiocatori più esigenti non potranno affatto rimanere soddisfatti dalla grafica offerta da Sniper Elite 4; rispetto alle produzioni odierne, infatti, siamo piuttosto indietro. E’ anche vero che ci troviamo al cospetto di mappe grandissime, variegate e ricche di elementi ma il comparto tecnico risulta alquanto spartano con un frame-rate alle volte stabile e altre volte ballerino. Le texture non sono definite, i modelli poligonali dei nemici risultano appena discreti, mentre le movenze del protagonista appaiono legnose e poco realistiche. La corsa, per esempio, mi ha ricordato quella di Big Boss di Metal Gear V, resa (per i miei gusti) fin troppo arcade. Il risultato finale, comunque, inquadrato in via generale è onesto e tutto sommato buono. Anche in questo caso, però, si tratta di un giudizio alquanto soggettivo. Non nascondo il divertimento e la competizione che Sniper Elite 4 è riuscito a tirare fuori dal mio animo da videogiocatore e di conseguenza la capacità di far passare in secondo piano o comunque in sordina gli aspetti più sottotono della produzione.
Parlando del sonoro, niente da eccepire per la realizzazione dei suoni ambientali come spari, esplosioni e rumori di vario genere. Tutto rientra nella norma ed è stato realizzato ottimamente. Il doppiaggio in italiano è più che buono, anche se il livello carismatico di Karl e degli altri personaggi comprimari e secondari è di basso livello. Le musiche di accompagnamento si sposano bene con il periodo storico ed eseguono alla perfezione il proprio compito. Per quanto riguarda la longevità, devo dire di esserne rimasto alquanto soddisfatto. A mio modesto parere, Sniper Elite 4 va giocato impostando la difficoltà difficile per godere appieno delle potenzialità e possibilità offerte dalla produzione. In questi giorni mi sto davvero divertendo con le modalità multigiocatore di cui vi parlerò approfonditamente in uno speciale apposito.
Sniper Elite 4 è, sinceramente, un titolo che merita davvero tanto. Rebellion ha fatto un ottimo lavoro, rilasciando una produzione con un gameplay solido, vario, divertente ed appagante. La campagna vi porterà tranquillamente fino ai titoli di coda, facendovi divertire e dannare più o meno allo stesso tempo. Il multiplayer è lo step successivo che amplia la longevità di questo quarto capitolo. Personalmente lo sto trovando davvero divertente, anche se purtroppo non mancano dei problemi di lag. Inutile dire problematiche di questo tipo non dovrebbero esserci in un titolo che punta tutto sulla precisione e la fermezza dei videogiocatori.