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Recensione

Sleeping Dogs: Definitive Edition – Recensione, Hong Kong più bella che mai

Hong Kong splende più che mai nella versione next gen di Sleeping Dogs. Ma è tutto oro quel che luccica?

Ammettiamolo, le software house ci hanno preso gusto. Solo andando a spulciare le ultime recensioni pubblicate sul nostro portale, troviamo diverse riedizioni di titoli usciti anni prima. Da Final Fantasy X/X-2 HD Remaster fino a Fable Anniversary, passando poi per The Last of Us Remastered e arrivando al recente Metro Redux. Inutile spiegare il motivo di tali operazioni, seppur l’utenza se ne lamenti, trovano comunque spazio negli scaffali dei negozi. Le “remastered” hanno lo scopo di tornare a far parlare – e a vendere – un gioco che ormai aveva finito il suo ciclo vitale e che, di conseguenza, non portava più profitti nelle tasche di chi i soldi li aveva sborsati per la sua pubblicazione. Inoltre sono un’ottima possibilità di far giocare quel titolo in una veste migliorata e più completa a chi, a suo tempo, non ha avuto il modo di giocare all’originale. Abbiamo da poco parlato di Metro Redux esaminando le differenze con la versione originale e ci eravamo tolti il cappello di fronte al lavoro di 4A Games, il quale non si limitò alla sola sostituzione di texture. Ora prenderemo in esame Sleeping Dogs: Definitive Edition, è tempo di rimetterci in testa il cappello?

Di ritorno ad Hong Kong

Dopo uno scambio di droga finito nei peggiori dei modi, ci ritroviamo con la polizia alle calcagna. È tempo di fuggire per scoprire le abilità da runner del protagonista. Scavalchiamo muri e tavoli tra il mercato del pesce di Hong Kong con una grande semplicità, la quale rende il tutto fluido e spettacolare. La nostra corsa finisce quando veniamo braccati dai piedipiatti. Gli stessi piedipiatti che, in un modo o nell’altro, scopriamo essere nostri colleghi. Noi impersoniamo infatti Wei Shen, agente sotto copertura al soldo della polizia della sua città. In pochi conoscono la sua doppia faccia, così come in pochi sanno chi davvero sia, quale sia il suo passato. Noi stessi controlliamo un personaggio misterioso. Sappiamo che ha passato diversi anni in America, lontano dalle gang locali con le quali ha avuto a che fare da piccolo. Per questo è l’asso nella manica degli sbirri. Il suo compito è avvicinare le vecchie conoscenze e scalare i ranghi, per poi arrivare ai pezzi grossi della triade per condurre delle indagini che lo porteranno ad estirpare le erbacce che da sempre rovinano l’immagine di Hong Kong. Il nostro contatto con i piedipiatti è Raymond. Un agente che non si fida del nostro protagonista, non crede che sia l’uomo giusto. Così come non lo crede Wei, non è facile evitare di farsi coinvolgere, diventare un criminale non è poi così difficile.

Sleeping Dogs Definitive edition recensione ps4

La trama è quella classica vista e stravista, non solo nel nostro media ma anche in quello del cinema. Viena messa in gioco la faida tra le varie organizzazioni criminali, condita con la vendetta e la morte dei criminali più influenti. Wei è un personaggio interessante, peccato che non ci venga mai svelato il suo background, il gioco non costruisce intorno a lui una base solida per cui affezionarsi. Tanto meno è in grado di lasciarci impresse nella memoria le circa trenta missioni principali che dovremo svolgere. Sia chiaro, sono divertenti e piacevoli dalla prima all’ultima, ma non da risultare indimenticabili.

Like Jackie

Wei da piccolo ha frequentato la scuola di arti marziali del suo quartiere, le conoscenze qui apprese sono il fulcro del gameplay. Calci volanti e spazzate a terra sono la sua specialità. United Front Games fu una delle prime software house a prendere di peso il famoso combat system della serie Arkham di Rocksteady per sfruttarlo in Sleeping Dogs. Ed ecco quindi che, quando ci ritroviamo a dover dare mazzate a destra e a manca, avremo una sensazione di déjà vu, piuttosto piacevole in realtà. Il Free Flow Combat ha dalla sua la spettacolarità dell’azione e la continuità di questo. Il che ben si addice al mondo delle arti marziali, da sempre rese famose ai più per la loro beltà scenica. Non solo, anche l’immediatezza con cui si prende in mano il pad e si iniziano a menare le mani la fa da padrone. Con il tasto attacco si concatenano le combo che si possono concludere con la sua pressione prolungata per sferrare un ultimo calcio devastante. Queste sono semplici e l’esecuzione di una combo, piuttosto che di un’altra, non deriva da una scelta realmente ponderata in base alla situazione, ma piuttosto si tenta sempre di eseguire immediatamente la più devastante, tanto per accorciare i tempi di vita del malcapitato, o per ammirare le mosse di Wei. Un combat system dunque poco profondo, ma che diverte grazie alle prese e alle interazioni con lo scenario. Afferrando infatti un nemico, possiamo trascinarlo, per esempio, contro una cabina telefonica, seguirà in automatico l’esecuzione della “fatality” dedicata. Il combat system, come il gameplay in generale, è rimasto invariato rispetto alla versione originale, con le limitazioni di cui sopra. Una semplicità generale e una poco profondità e varietà delle combo in primis.

Sleeping Dogs Definitive edition recensione ps4

Le bocche da fuoco ricoprono un ruolo secondario nell’economia del titolo, sono infatti pochi i momenti in cui dovremo premere il grilletto, andando a preferire le mani nude. In questo caso il gameplay è quello di un semplice shooter in terza persona con le coperture. Ciò che lo contraddistingue è il rallenty che si attiva una volta saltata una copertura, questo effetto spettacolarizza l’azione, oltre che a permetterci di mirare ai crani dei nemici che spuntano da ogni dove. E in realtà, la parte shooter è smorzata proprio da un IA deficitaria, la quale non fa altro che rimanere dietro la copertura designata, fino a quando non deciderà di sbucare per spararci, il quale si traduce nel nostro momento per fare fuoco. Un’acchiappa la talpa insomma.

Cheng Long

Oltre ai compiti secondari del gioco base, grazie a questa edizione, ci possiamo dedicare anche a quelli inseriti dai DLC inclusi in questa edizione. Possiamo dedicarci ai compiti da poliziotto, come fermare i delinquenti presenti in città con l’aiuto dei nostri colleghi e del nostro fidato manganello. Oltre a fermare i piloti coinvolti nelle gare illegali. Portati a termine anche questi, il nostro tempo ad Hong Kong non è ancora giunto. La Definitive Edition comprende i due DLC più corposi rilasciati nel corso del tempo dallo sviluppatore per Sleeping Dogs: Incubo a North Point e L’anno del dragone. Il primo uscì la moda degli zombie che impazziva in quel periodo, con contenuti scaricabili che aggiungevano i non morti ogni dove.

Incubo a North Point inizia con il racconto della trama di un film in uscita a breve nei cinema di Hong Kong. La pellicola vede come protagonisti gli “Jiang Shi”, dei non morti che nell’oltretomba sono stati tormentati per migliaia di anni. Stanno ora pianificando la loro vendetta. Wei non crede a queste leggende, secondo lui è tutta invenzione. Poco dopo interviene Granchio, il titolare del Golden Kai, il quale vede Hong Kong come una città avvolta dalla magia, e che gli Jiang Shi invaderanno davvero le strade. E così è, poco dopo appare una figura spettrale che rapisce la nipote di Granchio. L’atmosfera cambia tutto ad un tratto e ci ritroviamo a rincorrerlo affrontando i non morti che sbucano dal terreno. Le due ore necessarie a completare Incubo a North Point sono noiose e ripetitive, riempite per lo più da diversi combattimenti di fila decisamente poco entusiasmanti.

Sleeping Dogs Definitive edition recensione ps4

In L’anno del dragone le faccende si svolgono durante l’ultimo dell’anno, dove Wei si vede costretto a pattugliare le strade come poliziotto, con tanto di divisa e distintivo. Tra una multa e l’altra, un auto ci sfreccia a pochi metri di distanza, la vediamo infilarsi in una piazza dove si stanno svolgendo i festeggiamenti per dare l’addio al 365° giorno dell’anno. Dopo un paio di inseguimenti e scazzottate, scopriamo che la macchina è imbottita di esplosivo. Dopo averla fatta detonare a modo nostro, veniamo a conoscenza di un gruppo di fanatici, i quali credono che l’anno del dragone debba essere il capolinea per l’umanità. Un’avventura decisamente migliore e curata rispetto alla precedente, la quale è condita con nuovi equipaggiamenti, situazioni e cutscene.

Definitive Redux

Come scritto in apertura, abbiamo apprezzato Metro Redux principalmente perché gli sviluppatori non hanno semplicemente aumentato la risoluzione dei loro due giochi, ma è stata svolta una vera e propria operazione di restauro. Questa ha visto una sostituzione totale di alcuni modelli, così come dell’effettistica e delle texture. In Sleeping Dogs il lavoro non è stato così certosino e curato. Ma comunque, se mettiamo in comparazione la versione originale con questa edizione, le differenze visive sono evidenti. Innanzitutto notiamo subito come la scena complessiva sia più pulita. L’aliasing che affliggeva le versioni old gen è stato levato con un antialiasing sufficiente per limare i bordi. Ciò che stupisce di più non sono le texture ambientali, che risultano comunque in alta definizione, ma quelle dei volti. Da Wei agli antagonisti, le texture che compongono i loro volti sono state ridisegnate ricche di dettagli. A conferma che nella Hong Kong notturna da padrone la fanno le decine di insegne luminose, che rendono la città unica e inimitabile, queste hanno ricevuto un attenzione particolare da parte dello sviluppatore. La maggior parte di queste le troviamo diverse da come le ricordavamo, con addirittura delle animazioni grafiche totalmente nuove. Se a questo aggiungiamo gli shader, l’illuminazione e l’effettistica rivista, scorrazzare per i centri cittadini di notte mentre piove è una meraviglia per gli occhi. La sensazione generale è quella di una città più viva, con una maggior voglia da parte nostra di percorrerne le strade. 

I pro

  • Ottimo il lavoro nel modernizzare l’aspetto tecnico…
  • I DLC compresi nel pacchetto aumentano ulteriormente la longevità…

I Contro

  • …ma il gameplay e l’IA non sono stati toccati
  • …ma Incubo a North Point è il punto più basso della produzione

Voto Globale 7.5

Per Sleeping Dogs: Definitive Edition vale la stessa regola di tutte le rimasterizzazioni: approfittate del pacchetto per l’aspetto tecnico migliorato e per i DLC compresi se non avete giocato l’originale. Se invece avete già percorso le strade di Hong Kong in compagnia di Wei, non troviamo una giustificazione necessaria a farvi spendere la cifra necessaria per portarvi a casa il pacchetto. A meno che non siate dei grandi fan dell’agente sotto copertura… o dei feticisti della beltà tecnica. È quindi difficile dare un voto a questo tipo di produzioni, noi abbiamo tenuto quello della recensione originale. Perché, se da un lato troviamo un aspetto tecnico moderno con i DLC inclusi, dall’altra ci aspettavamo che le critiche originali mosse al gioco fossero state eliminate in questa occasione. Permane quindi un combat system poco profondo e un IA deficitaria. 

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