Il primo ASCII Game a comparire nella libreria di Steam, un gioco classico e al tempo stesso moderno
C’era un volta, non molto tempo fa…. o meglio, non c’era una volta, la grafica tridimensionale. Il primo videogame, come alcuni di voi sapranno, risale al 1947 dove senza l’ausilio di motori grafici o GPU tutto quello che veniva usato per divertirsi erano dei radar recuperati dalla guerra, tant’è che la rappresentazione degli obbiettivi a schermo era data da adesivi attaccati sopra il medesimo. È solo l’inizio di una passione che oggi accomuna quasi tutto il mondo e che continua ad espandersi e migliorarsi senza sosta. Nel 1963 nasce lo standard ASCII, un sistema di comunicazione macchina-utente che viene utilizzato ancor oggi e ci permette di vedere le informazioni binarie inviate dal nostro computer sotto forma di lettere o simboli a noi noti. Questo standard venne sfruttato anche nella creazione dei videogame con quelli che vengono propriamente detti ASCII Games. Questa premessa è servita per introdurvi al salto temporale che tra poco andremo a compiere insieme, ritornando nel lontano 1980 circa quando questo tipo di giochi rappresentava il massimo esponente della tecnologia videoludica, il tutto grazie a SanctuaryRPG: Black Edition sviluppato da Black Shell Games disponibile su PC.
Come avrete capito dall’introduzione SanctuaryRPG: Black Edition non è niente meno che un ASCII Game in grado di raccontare una storia semplicemente utilizzando i caratteri ASCII. Un tuffo nel passato notevole accentuato dal grosso bisogno di una grafica realistica e super dettagliata che sempre di più è presente in ogni videogiocatore del 21° secolo. Fate rilassare le vostre schede video quindi e siate pronti a prendere in mano un gioco che ha solo le informazioni base di quello che accade nel proprio mondo e che richiedere al giocatore una buona dose di immaginazione per goderselo a pieno.
Come scritto nel nome, questo gioco sviluppato da Black Shell Games, è un RPG, che, seppur povero in campo tecnico non si macchia neanche della più piccola mancanza in campo di profondità di gioco. Fin dalla creazione del personaggio si può notare quanto il vero punto di forza di questo gioco è la strategia, tanti sono i tipi di attacchi e le combinazioni che potremo sferrare e subire, ma ancor di più sono i buff e i debuff da tener sotto controllo insieme a tutte le abilità passive. Le sei classi disponibili, riprese più e più volte all’interno di questo genere di videogame, sono solo un pretesto per poi rivelare un fitto strato di statistiche influenzabili da quest’ultima ma anche da piccoli dettagli quale la provenienza del nostro personaggio e i vari punti esperienza ottenuti con l’aumento del livello in gioco. Insomma, le meccaniche base restano le stesse di un RPG qualsiasi ma attenzione a non sottovalutarle o ve ne potreste pentire amaramente abbastanza in fretta.
I combattimenti, come già descritto, sono a turni, riprendendo lo standard dei giochi orientali di questo genere, in cui il giocatore ha a disposizione diverse possibilità per realizzare la proprio combo e sottomettere l’avversario. Si dispone di tre diversi tipi di attacco che cambiano quasi ad ogni turno di effetto ed efficacia, una indispensabile abilità guaritrice, una mossa finale e delle abilità aggiuntive dipendenti dal proprio equipaggiamento quali parata, schivata, contrattacco e altre di questo genere. Tutto ciò che è richiesto al giocatore è quindi selezionare il tipo di abilità d’attacco o difensiva secondo lui più adatta in quel momento grazie alla pressione del tasto corrispondente, ma non è così semplice.
Essendo il combattimento completamente testuale e privo di qualsiasi animazione così come ormai noi siamo abituati a vedere, tutto ciò che otterremo a schermo saranno i nostri parametri vitali – HP, MP e stato – che bisogna sempre tener d’occhio e una frase indicativa di ciò che accade in quel momento. Fin dal primo combattimento si può notare come durante il naturale svolgimento di uno scontro appaiano delle parole di diverso colore accanto ai parametri del nostro personaggio o di quello avversario. Queste rappresenteranno un indizio di notevole efficacia per la nostra prossima mossa che dovrà essere quindi ben ponderata per non finire polverizzati. Proprio queste parole rappresentano lo stato del nostro personaggio o di quello avversario, indicando se al momento si sia in pericolo, in fase di attacco, sulla difensiva o altro ancora.
Tutti sappiamo quanto in un gioco di questo genere sia importante la storia; avere tra le mani una trama che sappia immedesimare il giocatore all’interno dell’avventura e stimolarlo nella prosecuzione del titolo. In SanctuaryRPG avremo a disposizione una storia senza dubbio particolare, raccontata con toni molto ilari e leggeri che sanno scimmiottare quel tanto che basta gli altri esponenti classici del genere, riuscendo a strappare quasi sempre un sorriso al videogiocatore.
Le storie nelle quali si prende parte sono essenzialmente due: la prima riguarda il passato del proprio personaggio; questa si genera in modo completamente casuale ad ogni avvio di partita facendo diventare il giocatore “Un orfano allevato da due nonne con una strana attrazione per le signore anziane”, “Uno studente timido e vittima di bullismo ma desideroso di riscatto” o ancora “Un mago a cui piace andare nella foresta per infilarsi dello sciroppo di cioccolato nei pantaloni e auto soffocarsi”; la seconda invece è quella che ogni giocatore potrà scrivere di proprio pugno avanzando con le quest principali all’interno del gioco ma che sostanzialmente ricalca il classico “tu sei l’eroe, salva il mondo”. All’interno di quest’ultima non mancheranno missioni secondarie, tantomeno eventi casuali al limite dell’assurdo che spingono il giocatore ad andare avanti per sapere cosa gli riserva il futuro. Il tutto si potrà vivere in quattro differenti modalità di gioco: Classic (senza respawn, tipica esperienza roguelike), Softcore (con respawn ma con un item drop penalizzato), Lunatic (senza respawn, per giocatori esperti) e Survival (senza respawn, per vedere quanto si sopravvive).
La storia poi viene sviscerata in un contesto a metà tra il fantasy classico e una parodia dello stesso, il giocatore può trovarsi costretto nella propria avventura a dover affrontare un drago, o uno scheletro, ma anche veri e propri computer maligni decisi a conquistare il mondo e altre bizzarrie di questo tipo. Anche i luoghi visitabili ripercorrono in pieno le orme dei classici giochi di ruolo: non mancano di certo i templi, le biblioteche, i mercati e le taverne. All’interno di ognuno di questi si potranno svolgere diverse particolari mansioni, dal crafting di oggetti per procurarsi un equipaggiamento migliore, all’intrattenere i clienti, dall’accettare missioni a leggere libri. Vi è poi il Colosseum all’interno del quale è possibile partecipare a sfide casuali all’interno di un arena dovendo sfidare uno dopo l’altro una serie di avversari e dimostrare la propria superiorità e perché no, ottenere anche qualche equipaggiamento migliore del proprio.
Infine non possiamo che elogiare il comparto sonoro che offre musiche ad 8 bit davvero sorprendenti, che si adattano perfettamente al contesto di gioco sia che il giocatore stia combattendo o sia all’interno di una taverna. Ancora una volta funzionano nel riportare indietro temporalmente la mente del giocatore. Oltre alla musica, sono anche presenti effetti sonori realistici che vengono generati in particolari momenti, in modo da accentuare quello che si è appena fatto o subito. Non siate troppo nostalgici però, la colonna sonora pur essendo generata con musica 8 bit mantiene uno stile molto moderno ed elettronico, il che ne fa la vera chicca di questo gioco.
SanctuaryRPG è senza dubbio un buon titolo. Giocandoci si nota subito il grande lavoro che Black Shell Games ha dedicato nel costruire tutte le creature e i paesaggi semplicemente in codice ASCII ma sopratutto per realizzare un combat system profondo. Di sicuro i videogiocatori più datati, che hanno vissuto gli anni d'oro di questo genere, non dovrebbero lasciarselo sfuggire, ma lo stesso non si può dire per i videogiocatori più giovani e neofiti al genere. Questi ultimi troveranno non poche difficoltà giocando questo titolo che si discosta nettamente dai giochi più moderni e ai quali siamo abituati. In qualunque caso questo titolo saprà farvi ridere con la sua ironia, ammaliarvi con le sue musiche e offrirvi una buona dose di sfida con i suoi combattimenti.