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Recensione

Rodea: the Sky Soldier – Recensione, è un uccello, è un aereo? No, è un soldato

Dopo ben cinque anni d'attesa, l'ultima opera di Yuji Naka ha infine preso forma. Siamo davvero davanti al capolavoro in cui tutti credevano?

Quella di Rodea: the Sky Soldier è una storia complessa e pericolosa, fatta di annunci, smentite e ritardi in grado di far tremare anche il più spavaldo dei videogiocatori. Annunciato in esclusiva su Wii nell’ormai lontano 2010, Rodea: the Sky Soldier riuscì rapidamente a conquistarsi le attenzioni di tutti i possessori di una console targata Nintendo grazie al nome altisonante che si stagliava con fierezza tra gli sviluppatori all’opera sul gioco, ovvero quello stesso Yuji Naka che nella sua lunga carriera era già riuscito a dar vita a perle del calibro di Sonic the Hedgehog e Phantasy Star. Sono ormai passati ben cinque anni da quell’annuncio e dopo una lunga serie di rinvii e smentite, il gioco ha infine preso forma su WiiU e 3DS. L’attesa sarà stata ripagata adeguatamente? Scopriamolo insieme.

Due mondi in guerra

Quello di Naga è un mondo ormai morente. Lo sconsiderato uso delle sue risorse e l’elevato inquinamento hanno portato l’intera specie robotica del pianeta ad un passo dal baratro più profondo di sempre, l’estinzione. Con un violento gesto di disperazione, viene ordinato l’attacco del pacifico regno fluttuante di Garuda, le cui risorse sono viste come l’ultima possibilità di una popolazione in preda al panico e determinata a sopravvivere. L’invasione, però, risulta essere tutt’altro che immediata e questo a causa della rotazione dei due pianeti, i quali raggiungono la vicinanza massima una volta ogni mille anni.

Rodea: the Sky Soldier - Ambientazione

Per sopperire a tale problematica, vengono quindi costruite le Chronos Towers, in grado di creare un varco spazio-dimensionale tra i due mondi; la guerra è ormai inevitabile. Proprio quando tutto sembra perduto, però, la principessa Cecilia insieme al soldato robotico Rodea, unico robot al cui interno batte un cuore, ruba la “Chiave del tempo”, indispensabile per utilizzare le Chronos Towers. Dopo un furioso scontro, però, Rodea viene inesorabilmente sconfitto e disattivato, perdendo conseguentemente la memoria. Ci vorranno ben mille prima che un abitante di Garuda riesca a trovarci e a ripararci, ed è da qui che avrà inizio la nostra avventura. Quella di Rodea: the Sky Soldier è una trama dall’incipit tutto sommato interessante ma che si va a perdere subito dopo la conclusione del prologo.

Le vicende narrate non appassionano mentre tutti i nostri compagni risultano delle semplice macchiette a dir poco fastidiose, con la nostra compagna di viaggio (Ion) in particolare che ci bombarderà con un’infinità d’informazioni dall’elevata caratura filosofica, con perle quali “woooow” o ancora “Go get’em!” in grado di venire a noia quasi istantaneamente. Addirittura lo stesso protagonista Rodea, unico personaggio in grado di mostrare un briciolo d’espressività e carisma, viene rapidamente abbandonato nell’oblio di banalità che caratterizza tutta l’esperienza. Perché è stato costruito? Perché possiede un cuore? Quale legame esiste tra lui e la principessa Cecilia e cos’è successo nel corso dell’ultimo millennio? Già da qui è facile comprendere quanto le premesse narrative messe in piedi dal titolo potessero prendere vita in un turbinio d’interessanti eventi in grado d’incuriosire ed appassionare il videogiocatore, ed è quindi un peccato dover ammettere che gli sviluppatori non sono riusciti neanche lontanamente a cogliere la palla al balzo.

Rodea: the Sky Soldier - Protagonista

Le vicissitudini narrate si protraggono in maniera confusa e distratta, non invogliando minimamente il giocatore a proseguire nell’avventura per scoprire cosa accadrà, con colpi di scena banali e facilmente intuibili. Addirittura lo stesso finale del gioco sembra essere stato realizzato in fretta e furia, assolutamente non in grado di soddisfare il videogiocatore che, alla fine dei conti, si ritroverà con ancor più domande di quante non ne avesse in partenza.

Volare con le ali tarpate

A livello di gameplay, Rodea: the Sky Soldier offre un sistema di controllo similare a quanto visto in Nights into Dreams, altro famoso titolo sviluppato da Yuji Naka. All’interno di livelli suddivisi in numerose microsezioni, infatti, potremo letteralmente prendere il volo librandoci tranquillamente tra le nuvole ed effettuando, al contempo, letali attacchi con i quali eliminare i numerosi nemici che ci si pareranno davanti. Il sistema di controllo risulta molto semplice, con un singolo tasto per saltare, volare ed entrare in “pre-flight”, con qualche istante a disposizione per muovere lo stick analogico con il quale prendere la mira nel punto in cui ci si vuole dirigere, ed uno per attaccare, caratteristica che dovrebbe rendere il tutto estremamente immediato e facilmente gestibile.

Purtroppo, però, bastano pochi minuti con il pad in mano per costatare quanto la macchinosità e legnosità dei comandi, unita ad un’esagerata sensibilità del sistema di mira, renda il tutto a dir poco snervante. In sostanza, per le prime ore di gioco ci si ritrova a svolazzare per i cieli, completamente incapacitati a far muovere il protagonista nella direzione desiderata e totalmente in balia degli attacchi nemici, fattore che vi porterà a repentini game-over dovuti a salti imprecisi o a movimenti indesiderati in grado di far precipitare il videogiocatore nel vuoto. Al tutto si deve poi aggiungere una telecamera a dir poco ingestibile ed assolutamente non in grado di star dietro ai veloci movimenti che bisognerà intraprendere nel corso degli scontri.

Rodea: the Sky Soldier - Gameplay

La varietà di nemici affrontabili risulta tutto sommato accettabile, e nel corso dei diversi livelli presenti nel gioco avremo accesso a nuove armi e tecniche di combattimento attraverso le quali eliminare le minacce presenti in ogni stage. Ogni qualvolta che distruggeremo un nemico, otterremo ingranaggi utilizzabili per migliorare caratteristiche e attrezzature di Rodea, ma anche questo aspetto del gioco risulta essere piuttosto abbozzato e poco profondo, senza contare che i numerosi difetti presenti alla base della struttura di gameplay portano il videogiocatore a perdere rapidamente qualsiasi interesse per tale feature. Purtroppo, anche le boss fight si sono dimostrate a dir poco scadenti, incredibilmente semplici e senza alcun guizzo creativo nelle metodologie di combattimento. Solo l’ultimo scontro risulta essere effettivamente difficile, ma questa sua difficoltà è dovuta quasi esclusivamente ai problemi di controlli e telecamera sopracitati, in grado di rendere l’ultima fase di gioco a dir poco snervante. Va a chiudere il cerchio un senso di monotonia generale disarmante ed in grado di colpire fin dai primissimi minuti, con missioni che ci chiederanno semplicemente di andare da un punto all’altro della mappa senza che si provi mai a variare la formula.

Anche l’occhio vuole la sua parte

Graficamente parlando, Rodea: the Sky Soldier è un vero e proprio pugno allo stomaco in grado di far accapponare la pelle anche se confrontato con titoli usciti sull’ormai datato Wii. Tecnicamente parlando, infatti, il gioco è afflitto da texture imbarazzanti, modelli poligonali poverissimi di dettagli, effetti particellari totalmente assente e giochi di luci ed ombre al limite del ridicolo. L’unico aspetto salvabile dell’opera riguarda le scene d’intermezzo, costruite intorno ad ottime illustrazioni disegnate. Buono anche il doppiaggio, sia inglese che giapponese, peccato solo che in alcuni frangenti può capitare di insorgere in bug sonori che, in parte, rovinano l’ottimo lavoro svolto in fase di doppiaggio. Va menzionata inoltre la totale mancanza di una qualsivoglia traduzione in italiano sia per quanto riguarda sia il doppiaggio che per i sottotitoli. Concludiamo il tutto con un ultima, ma non meno importante, menzione speciale. Comprando Rodea: the Sky Soldier per WiiU, infatti, otterrete anche il disco del gioco per la console Wii (versione che, purtroppo, non ho avuto modo di testare con mano). Questo aspetto è molto importante, perché lo stesso Yuji Naka ha consigliato a tutti i suoi fan di giocare al titolo su Wii e non su WiiU, visto che l’intero titolo risulta estremamente più godibile con il Wiimote.

I pro

  • Incipit narrativo intrigante…
  • Sistema di combattimento interessante…

I Contro

  • …ma il tutto si perde in un bicchier d’acqua
  • …ma controlli scomodi e macchinosi rovinano il tutto
  • Telecamera ingestibile
  • Monotonia dilagante
  • Graficamente osceno
  • Niente traduzione in italiano, neanche per i sottotitoli

Voto Globale 3.5

È un vero peccato dover ammettere che Rodea: the Sky Soldier rappresenta un fallimento sotto ogni aspetto, in particolar modo se si pensa alle interessanti premesse che aveva messo in campo. L’intrigante comparto narrativo viene messo quasi immediatamente da parte per lasciare spazio a personaggi senza il minimo carisma che cercano di portare avanti un susseguirsi di vicende mal raccontate, poco coinvolgenti, non in grado di proporre alcun guizzo creativo meritevole di nota e totalmente insoddisfacenti, così come le interessanti premesse a livello di gameplay vengono completamente rovinate grazie ad una telecamera ingestibile e ad un sistema di controllo tanto macchinoso quanto impreciso, il tutto accompagnato da un comparto grafico assolutamente non all’altezza delle possibilità offerte dall'ultima home console targata Nintendo. Insomma, questo Rodea: the Sky Soldier, da canto del cigno di uno sviluppatore che voleva far vedere al mondo intero le sue capacità, si è infine rivelato essere una macchia che Yuji Naka farà molta fatica a cancellare dal suo curriculum.

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