I contenuti raddoppiano, il divertimento pure. Ecco la nostra recensione di Ride 2, la proprietà intellettuale di punta di Milestone.
Ormai sono anni che videogioco con piacere e recensisco i titoli da corse di Milestone. In quasi tutte le sue produzioni, ho sempre avvertito un’estrema voglia da parte del team di sviluppo di far sentire i videogiocatori a casa, tutti, indistintamente. Una delle finalità del team italiano, infatti, è stata sempre quella di andare incontro alle esigenze dei giocatori novizi e poco avvezzi al genere e a quelli, invece, più esperti e pronti a sfidare sé stessi.
Ride 2 è un’evoluzione parziale dell’originale Ride, uscito qualche anno come titolo cross gen e presentato da Milestone al pubblico e alla stampa come il “Gran Turismo delle due ruote”. Il primo episodio, dunque, riuscì a catturarmi nonostante degli acciacchi grafici e delle problematiche, proprie delle produzioni della software house milanese.
Milestone con Ride 2 ha voluto proseguire la strada intrapresa con il predecessore, con l’intento di offrire ai giocatori una miriade di contenuti in più, oltre che un’esperienza simulativa unita a sequenze arcade per attirare appassionati e non. Ci troviamo al cospetto di un racing game su due ruote che – rispetto al capitolo originale – vuole essere, però, più immediato, fresco e variegato. Ecco com’è andata la mia prova su pista con la versione PlayStation 4! Il titolo è disponibile anche su PC e Xbox One.
Il World Tour comprende tutte le modalità principali di Ride 2. Ci sono, infatti, innumerevoli attività da poter affrontare e intraprendere. Ma partiamo con ordine: lo studio italiano ha lavorato minuziosamente su moltissimi modelli di moto; da quelle da corsa stile moto GP, passando per le moto da cross fino ad arrivare a quelle acquistabili anche da noi comuni mortali.
Dopo aver creato il vostro personale alter ego, vi sarà data la possibilità di scegliere una moto con cui iniziare a gareggiare. E’ anche vero che – almeno all’inizio – le difficoltà non mancheranno, visto che non avrete un mezzo ad alte prestazioni. Tuttavia, con il proseguo della carriera – divisa in più stagioni – vi sarà data la possibilità di modificare la loro componentistica, acquistarne di nuove (tutte e 200 con licenza ufficiale) al fine di poter gareggiare per ottenere un posto sul podio.
A seconda della posizione di arrivo, otterrete diversi punti, utili per acquistare altri bolidi su due ruote, e un punteggio reputazione che permetterà al vostro pilota di scalare gradualmente il ranking mondiale. Ma badate bene: ce ne vorrà di tempo prima di raggiungere la vetta!
Di per sé, le stagioni World Tour sono piuttosto anonime. A parlare per quest’ultime sono le numerose piste disponibili (circa 30) dislocate in più location. E’ un’emozione incredibile gareggiare sui circuiti cittadini di Milano, Miami e Macau. Lo è altrettanto sfrecciare nei GP di Monza, Vallelunga e Nurburgring, giusto per citarne alcuni.
Detto questo, per moltissime ore di gioco si ha la netta sensazione di essere davanti a piste sempre nuove e variegate. Inoltre, il World Tour mette a disposizione degli utenti diverse sfide (corse singole, a squadre, a tempo etc) allo scopo di variare sempre di più l’esperienza di gioco.
Una cosa è bene precisarla: il World Tour di Ride 2 lascia completa libertà ai giocatori, dando loro la possibilità di scegliere gli eventi a cui prendere parte, fra cui quelli ad invito che sanciscono – di fatto – la fine della stagione. Questi ultimi sono molto importanti perché, oltre a premiare il giocatore con un quantitativo quadruplicato di punti spendibili in caso di vittoria, avranno in serbo un premio extra: un altro bolide da aggiungere al prezioso e – alla lunga – gremito garage!
Come scritto in apertura, Milestone da sempre va incontro alle esigenze di tutti gli appassionati. Ride 2 non fa eccezione: molti parametri possono essere cambiati, in maniera tale da bilanciare il livello di difficoltà. Come in ogni produzione di Milestone che si rispetti, tornano i rewind che permettono di capovolgere il tempo per correggere eventuali errori o azzardi finiti male.
La frenata assistita e i rewind sono importanti per coloro che non hanno ancora preso dimestichezza con i controlli. Al contrario, i giocatori più esperti che necessitano di un’esperienza di gioco il più realistica possibile, possono tranquillamente disattivare queste due componenti dal menu di opzioni. Il mio personale consiglio, però, è quello di provare più volte a cambiare i settaggi, così da trovare la combinazione di difficoltà più adeguata al vostro profilo.
Pad alla mano, ho trovato questo Ride 2 decisamente migliorato rispetto al suo predecessore. Il gameplay è appagante, divertente e stenta ad annoiare. Ho perso il conto delle ore che ho passato in compagnia del gioco per registrare i risultati migliori, cercando di conquistare il maggior numero di medaglie d’oro.
Il tutto provando e riprovando una gara sul tracciato per carpire tutte le insidie del percorso. A proposito di questo, l’inserimento di alcune gare con il tempo sfavorevole per via della pioggia (assente in Ride 1) mi ha fatto percepire ancor di più il lavoro che è stato fatto a livello di giocabilità con questo degno sequel.
E’ stato e continua ad essere un viaggio incredibile. Nel momento in cui sto scrivendo questa recensione, non ho ancora terminato la mia personale esperienza su Ride 2, perché ancora non sono riuscito a raggiungere il primo posto nel ranking mondiale.
Sì, adoro le sfide! Sono ancora alle prese con l’acquisto di moto sempre più prestanti e nella modifica di quelle che – nonostante la loro potenza, affidabilità e maneggevolezza – hanno ancora bisogno di alcune modifiche per permettermi di trionfare più agevolmente, senza soffrire troppo le insidie degli avversari. A proposito di questi ultimi, sono parecchie le considerazioni da fare.
L’intelligenza artificiale, purtroppo, resta ancorata al passato. Non c’è stato un vero passo in avanti, perché gli avversari tendono a seguire il proprio percorso, senza considerare la reale posizione dell’alter ego del giocatore.
Ciò si tramuta in collisioni improvvise messe in atto da parte della cpu, specialmente quando c’è un sorpasso che avviene nel percorso prestabilito. Per capirci, si tratta dei classici trenini che non tengono conto della reale posizione dell’utente. Personalmente, spero che le prossime produzioni di Milestone possano beneficiare di un’intelligenza artificiale completamente ricostruita ed efficiente.
Le ultime note le riservo nei confronti del comparto audio, una componente fondamentale per ogni buon videogioco, soprattutto per uno di genere sportivo. I rombi dei motori sono fedeli e la maggior parte rispecchiano quelli delle moto che si vanno ad utilizzare. Le musiche di sottofondo eseguono un lavoro egregio, anche se con il passare delle ore non si potrà fare a meno di avvertire un senso di ripetitività.
E l’online? Su questo aspetto, c’è da sottoscrivere l’impegno di Milestone nel migliorare le infrastrutture del sistema, anche se non mancano episodi di lag e di poca stabilità. Certamente, l’esperienza di sfide giornaliere e settimanali, non potrà che invogliare gli utenti a partecipare alle sessioni online, anche e soprattutto per ricevere i token, necessari per migliorare la propria squadra nella modalità offline.
Il rilascio di aggiornamenti futuri, è indispensabile per permettere agli utenti di avere sempre un motivo per restare nell’universo di Ride 2.
Siamo giunti all'epilogo di questa recensione. Ride 2 non stupisce e non stravolge l'idea e la natura del suo predecessore. L'impegno di Milestone, tuttavia, si vede anzitutto dalla voglia di rendere questo sequel un videogioco completo e accessibile a tutti. Grazie alla possibilità di personalizzare il livello di difficoltà, il titolo Milestone riesce a garantire tanto divertimento. Le cose da rivedere provengono comunque dal passato: la grafica è gradevole, ma è ancora indietro per via di un motore grafico arrivato quasi alla frutta. I modelli delle moto sono realizzati con un cura impressionante... il termine maniacale potrebbe essere quasi un eufemismo. Le animazioni dei piloti sono discrete, ma la cosa che mi ha fatto più storcere il naso sono le collisioni. In alcuni casi, sbattere contro un guard rail, invece di farci capitolare a terra, potrebbe darci una spinta enorme per recuperare o staccare un avversario. In altri casi, una colluttazione con un altro pilota potrebbe farci cadere a terra, lasciando illeso l'altro pilota. L'intelligenza artificiale degli avversari vacilla e ciò non può che rappresentare una grave pecca. Sicuramente si dovrà intervenire pesantemente con le produzioni future. Concludo, affermando che Ride 2 va a consolidare quanto di buono fatto dal primo capitolo, senza però ad andare a rinnovare efficacemente alcune componenti come la grafica e appunto l'intelligenza artificiale. Speriamo che il futuro Ride 3, possa rappresentare il vero punto di rottura con il passato e quindi una vera e propria svolta. Di certo, attualmente non è presente un titolo di qualità come Ride 2, per quanto concerne le moto da corsa. Consiglio quindi l'acquisto a tutti gli appassionati di questo genere.