Il prodotto di Remedy avrà superato le aspettative che si sono generate in questi mesi oppure no?
Come nella più classica delle storie che vede protagonisti i viaggi nel tempo, tutto nasce da un esperimento scientifico che non segue tutte le procedure previste. Questo non è solo il pretesto narrativo delle vicende che vedremo nel gioco, Quantum Break è di per sé un esperimento tecnologico e potenzialmente rivoluzionario dell’attuale sistema di marketing Xbox. Ve ne avevo già parlato nell’anteprima del titolo uscita un mese fa e ora ne sono ancora più convinto ma iniziamo ad analizzare il titolo di Remedy e scopriamo insieme se questo esperimento si sia rivelato un successo oppure un fallimento.
Rendere un viaggio nel tempo plausibile non è mai un compito facile per gli sceneggiatori. Negli anni passati abbiamo visto i più disparati oggetti (pugnali, ocarine e persino una Delorean) trasformarsi in macchine del tempo senza offrire una spiegazione scientifica convincente, Quantum Break si pone questo problema, complice la sua ambientazione.
Il gioco è infatti ambientato ai giorni nostri, nell’anno 2016 dove gli studi di William Joyce hanno portato alla luce una teoria secondo la quale sfruttando il “Campo di Joyce” prodotto da un buco nero rotante si riesca a viaggiare sia indietro che avanti nel tempo.
Purtroppo lo scienziato, come la tradizione vuole che sia, non è esattamente affidabile e mentalmente stabile ed è per questo che per attivare la macchina viene chiamato suo fratello Jack Joyce che diverrà poi il protagonista e il pilastro portante dell’intera narrazione di Quantum Break. Durante l’attivazione della macchina un’intromissione imprevista porta ad una frattura nell’intero sistema temporale a noi conosciuto e ad una esplosione statica nei pressi della macchina che investe completamente Jack Joyce e Paul Serene dotandoli di poteri sovrannaturali in grado di dominare il tempo intorno a loro.
La creazione della frattura è un disastro senza precedenti che con il passare del tempo porta inevitabilmente alla scomparsa del tempo così come lo conosciamo noi e alla distruzione di tutte le attuali leggi fisiche; tutto ciò non deve accadere. E’ per questo che Jack, sfruttando i propri poteri, decide di partire alla ricerca di uno speciale congegno chiamato “la contromisura” che forse potrebbe sistemare questo enorme disastro.
La sua ricerca è tutt’altro che semplice, ostacolato costantemente dalla Monarch Corporation (un’enorme multinazionale che è al corrente della presenza della spaccatura temporale e che sembra essersi preparata perfettamente a questo disastro) e avvolto da un tempo distrutto e disgregato prossimo alla scomparsa, Jack riuscirà a trovare anche preziosi alleati nella propria caccia al tesoro, scoprendo che la sua personale rivalità con la Monarch Corporation è solo la punta dell’ iceberg di una fitta serie di complotti, sotterfugi e tradimenti che hanno come obbiettivo il controllo del tempo stesso.
Tutto quello riportato fino ad ora è solo il primissimo incipit alla vicende che ogni giocatore potrà vivere con Quantum Break, la trama è infatti la punta di diamante della produzione di Remedy Entertainment e rivelare dettagli aggiuntivi potrebbe provocare scomodi spoiler in grado di rovinare ampiamente la propria esperienza di gioco.
Vi assicuro però che la sceneggiatura offre uno spettacolo narrativo inatteso, in grado di rapire il giocatore fin dai primi istanti di gioco offrendo una narrazione dettagliata, concreta, plausibile e ricchissima di colpi di scena. Il tutto è arricchito da una vera e propria valanga di documenti, mail e informazioni sparse nel mondo di gioco sotto forma di collezionabili.
La campagna risulta quindi essere appagante e massiccia oltre che ampiamente rigiocabile. Alla fine di ogni atto, in totale cinque, il giocatore cambierà vesti e interpretando Paul Serene gli verrà richiesto di compiere una scelta tra due opzioni.
E’ interessante vedere come i poteri temporali permettano di ottenere uno scorcio delle ripercussioni generate con una scelta piuttosto che un’altra permettendo però di avere solo alcuni dei pezzi che compongono il puzzle del futuro.
Quantum Break è una storia che si adatta alle scelte del giocatore, seppur non cambiando radicalmente, che estende i propri cambiamenti non solo alle scene che il protagonista vive in gioco ma anche alle azioni che si potranno vedere nel corso della serie TV.
Nonostante il nostro portale non si occupi generalmente di serie TV è impossibile non aprire una parentesi per quella di Quantum Break. Essa è infatti un pezzo fondamentale del pacchetto e non un “di più” superfluo come qualcuno temeva. Gli episodi sono posti alla fine di ogni atto principale, ad esclusione del quinto, ed offrono una diversa panoramica degli eventi, vista dagli occhi di alcuni interni della Monarch.
Se il gioco pone come protagonisti principali Jack Joyce e Paul Serene, la serie tv non si limita a ripetere le loro gesta creando quindi una ridondanza di informazioni ma regala al giocatore una storia completamente nuova dove a far da protagonisti vi sono Liam Burke, Fiona Miller, Martin Hatch e Charlie Wincott. Ogni episodio permetterà di fare luce su diversi retroscena visti nel corso dell’appena trascorsa sessione di gioco o nell’immediato futuro, permettendo al giocatore di avere quindi un quadro completo degli eventi.
Siamo soliti avere a disposizione il punto di vista dell’ “eroe” e del “cattivo”, ma Remedy ha fatto molto di più, mettendo a disposizione del giocatore il punto di vista di tantissimi personaggi definibili anche secondari che creano quindi un universo ben definito attorno a ciò che si sta giocando.
Ad avvalorare il tutto è la presenza di grandi star del mondo dello spettacolo primi fra tutti Shawn Ashmore nel ruolo di Jack Joyce (noto anche per la parte di Bobby Drake/Iceman nella serie degli X-men), Dominic Monaghan nel ruolo di William Joyce (noto per le sue parti ne Il Signore degli Anelli, Lost, Flash Forward e altri grandi produzioni), Aidan Gillen in Paul Serene (noto per interpretare Petyr Baelish ne Il trono di Spade) e Lance Reddick nei panni di Martin Hatch (noto per il suo ruolo di Philip Broyles in Fringe). Questi sono solo i nomi più grandi che si sono prestati alla registrazione in game e live action di Quantum Break.
Patrick Heusinger, che recita nei panni di Liam Burke, regala all’interno della serie tv scene d’azione ai limiti di un film di James Bond rendendo i 30 minuti circa di ogni episodio frenetici ed entusiasmanti. Alla fine di ogni atto si resta molto volentieri incollati allo schermo per vedere le conseguenze della nostra appena effettuata scelta e l’evolversi della storia esterna a Paul e Jack. Nelle sessioni di gioco è possibile trovare anche speciali azioni da compiere, chiamate “propagazioni quantiche” che funzionano da trigger speciali per alcuni eventi nella serie TV.
Il titolo offre un gameplay tipico del sistema TPS con coperture semplici e automatiche e possibilità di utilizzo di tre differenti tipologie di armi (pistola, fucile automatico e un arma pesante che può essere un fucile a pompa, una carabina oppure una mitragliatrice leggera); a tal proposito c’è da ammettere quanto l’arsenale proposto sia abbastanza scarso, non offrendo mai nulla di veramente nuovo con il passare del tempo.
Per fortuna ad ampliare le nostre tattiche di assalto ci penseranno i vari poteri temporali messi a nostra disposizione che consentono diversi approcci in combattimento. Purtroppo la poca fantasia in termini di bocche da fuoco si riflette anche su una scarsa varietà di nemici proposti che tendono a ripetersi all’infinito e solo in rare occasioni offrono una sfida maggiore o comunque differente.
La fuga non è un contemplata come non lo è l’approccio stealth, ogni qual volta il nostro Jack Joyce si ritrova davanti ad un gruppo di soldati Monarch è come se un bisogno innaturale di sangue lo obbligasse a uccidere tutti prima di proseguire, questo potrebbe far storcere il naso al giocatore più razionale ma soprattutto rende gli scontri possibilmente ripetitivi, se fosse stata aggiunta la possibilità, seppur limitata, di un approccio stealth si sarebbe potuto ottenere almeno qualcosa di diverso.
Contraddicendo quello che ho appena affermato vi assicuro però che le sessioni di combattimento sono emozionanti e divertenti, soprattutto quando ci si trova ad affrontare le truppe della monarch che come noi sono in grado di resistere alle stasi temporali e possono effettuare rapidi teletrasporti (schivata temporale).
Nonostante si percepisca il bisogno fisiologico di provare un sistema di combattimento differente almeno ogni tanto, ciò che è proposto da Quantum Break risulta già appagante e ad ogni combattimento si è obbligati a sfruttare qualsiasi asso nella propria manica combinando tutti i poteri di cui si è a disposizione, offrendo quindi una sfida adeguata, sempre che si rimuova la mira facilitata.
In totale sono presenti sei differenti poteri temporali che possono essere sfruttati per difendersi, attaccare oppure controllare il campo di battaglia e il mondo di gioco in generale. A tal proposito bisogna specificare che questo titolo, tra una sparatoria e l’altra, offre molta possibilità di esplorazione e diverse azioni a tema platform dove i poteri, ancora una volta, risulteranno essere fondamentali per attraversare un disastro avvenuto durante la distorsione del tempo: ponti che crollano, barche che si ribaltano e black out sono all’ordine del giorno in Quantum Break e possono rivelarsi una bella gatta da pelare.
Quantum Break non è privo di difetti e molti risiedono proprio nel lato tecnico del prodotto. Il primo che si nota è un comparto grafico leggermente sottotono rispetto agli standard attuali. Pur considerando il limite hardware imposto dalla macchina Xbox One non si può essere che leggermente amareggiati da ciò che viene proposto a schermo. Lasciando da parte inutili discussioni sulla risoluzione del gioco, i veri problemi risiedono nelle animazioni, nei LoD e nella qualità generale delle texture.
Le prime elencate soffrono dei problemi più gravi e fastidiosi che minano parecchio la fruibilità del prodotto: quella che salta maggiormente all’occhio è l’animazione che da una copertura consente a Jack di esporsi e mirare con la propria arma. Questa è rappresentata così velocemente da essere quasi impercettibile, questo aiuta a mantenere la frenesia del combattimento ma spezza la verosimilità del prodotto.
Altro problema del prodotto è il fatto che i movimenti effettuati a velocità normale lasciano dietro il personaggio un fastidiosissimo effetto scia (forse creato per salvaguardare il frame rate oppure per offrire un tocco più cinematografico).
I LoD scattano senza neppure tentare di nasconderlo e le texture risultano essere in una qualità generale un po’ bassina e ciò si nota soprattutto nelle scene in cui vengono messi in primo piano i volti dei protagonisti che offrono poche rughe d’espressione e dettagli limitati.
Per fortuna gli effetti temporali si sono salvati: la distorsione gravitazionale del buco nero, gli echi del passato e tutti gli altri poteri offrono effetti particellari ben realizzati e completamente pertinenti al mood di gioco e al tema della distorsione. Da elogiare anche una qualità buona delle ombre e una forte dose di specularità, presente in moltissimi dei materiali usati nel gioco e che riesce a riflettere in modo anche piuttosto preciso e accurato.
Tanto di cappello poi alla realizzazione dei bulbi oculari, Quantum Break offre quelli che forse sono gli occhi virtuali più belli che si siano visti fino ad ora, con un’iride perfettamente definita che sa catturare lo sguardo.
Un altro dei difetti, almeno in parte, di Quantum Break è il sonoro che, almeno per quanto riguarda la produzione italiana, non riesce a convincere fino in fondo con il doppiaggio perdendo dunque buona parte della dote attoriale di coloro che si sono prestati alla produzione del titolo. Il doppiaggio italiano è spesso non perfettamente sincronizzato con il movimento delle labbra degli attori ma soprattutto non riesce a imprimere la dovuta enfasi nelle scene a schermo.
La colonna sonora risulta comunque pertinente all’atmosfera del titolo, ricca di suoni elettronici con melodie Glitch-Hop e quasi Dubstep che, per quanto non piacciano a tutti, sono perfette se accompagnate ai poteri di Jack. Oltre a queste melodie sono presenti anche canzoni di artisti conosciuti, questo soprattutto nella serie tv al termine di ognuno degli episodi.
Gameplay entusiasmante
Trama immensa e ben studiata
Serie TV ricca d'azione
Doppiaggio italiano poco preciso
Graficamente sottotono
Poca varietà di nemici
L'esperimento Quantum Break è senza dubbio un successo, nonostante non manchino i difetti, soprattutto sul lato tecnico, il titolo di Remedy offre un'esagerata dose di intrattenimento con una trama immensa di per sé, ramificata, arricchita da numerosissimi file collezionabili e alla quale si aggiunge una serie TV ben realizzata e ricca d'azione. Questo gioco è il perfetto anello di congiunzione tra il mondo cinematografico e quello videoludico offrendo scontri entusiasmanti e tanta adrenalina.