L'inedita modalità campagna è tutta da scoprire, ma basterà per consigliarvi l'acquisto? Scopritelo.
Plants vs. Zombies: Garden Warfare ha rappresentato l’evoluzione di Popcap Games, dapprima conosciuta per dei passatempi piuttosto semplici, seppur assuefacenti. Il più prolifico probabilmente è Piante contro Zombie, un tower defense tanto basilare quanto divertente, giocabile ogni dove a suo tempo.
L’acquisizione da parte di EA è stata fondamentale per l’azienda che ha avuto l’opportunità di crescere e di ingigantire proprio quel brand tanto riconosciuto: Plants vs Zombie diventa uno sparatutto in terza persona.
Un po’ parodia di Call of Duty e un po’ di Battlefield, insieme alla follia e il nonsense di cui siamo stati abituati. Questi erano gli ingredienti del primo capitolo. Con Garden Warfare 2 uniteci anche un pizzico di Titanfall.
La vita a Suburbia non deve essere facile: zombie mangia cervelli ovunque e piante che prendono vita per la difesa del territorio. Questa volta, la fittizia cittadina fa da hub centrale, con le due fazioni che si contendono la conquista della città.
Da una parte abbiamo Dave il pazzo che ancora una volta si affida alle sue piante per difendere il giardino di casa, dall’altra il malefico Prof. Zombotron non vuole altro che l’ultimo cervello rimasto: quello di Dave.
Da una parte quindi il giardino rigoglioso protetto dalle piante, mentre dall’altra l’inquietante magione da dove arriva l’orda di non morti. Sceglieremo noi da chi parte stare, chi aiutare per primo. La novità di questo Garden Warfare è infatti la presenza di missioni single player, da completare per Dave il Pazzo e per il Prof. Zombotron.
Con il primo dovremo diventare degli agenti F.O.G.L.I.A., completando delle missioni, neanche a dirvelo, completamente fuori di testa. Mentre il professore è alla ricerca dello zombie più intelligente che esista, chi riuscirà a trovare il suo laboratorio segreto verrà eletto vincitore.
Per quanto non esista narrazione, trama o una linea continua di eventi, le missioni sono sempre in grado di strapparci qualche sorriso. Non mancano idee originali che sfruttano il folle mondo di gioco.
Peccato che il tutto si concluda in fretta, circa due ore per fazione, per un totale quindi di quattro ore. Suburbia però è piena di segreti da trovare, senza contare i pacchetti di carte, che grazie ai crediti che possiamo ottenere giocando ogni modalità, non vorremo far altro che sbloccare tutti i contenuti.
La campagna è la vera novità del pacchetto, il resto dei contenuti ritornano dal primo capitolo. Contenuti che sono quelli da giocare in compagnia di altri tre amici o con sconosciuti online. Ritroviamo la cooperativa con le orde da sconfiggere proteggendo un obiettivo e la modalità competitiva multigiocatore.
Per quanto riguarda quest’ultima tornano le medesime modalità: Tappetino di benvenuto, Eliminazione a squadre, Supremazia erbosa, Gnomba, Eliminazione confermata e Suburbination. Chi ha giocato Garden Warfare si ricorderà le loro regole. Per quanto riguarda le modalità ad obiettivo, Supremazia erbosa è una sorta di “Corsa” di Battlefield dove, una volta conquistato un obiettivo la mappa si espande e le squadre si devono spostare alla successiva zona e continuare la battaglia.
Suburbination invece è il più classico “Dominio” dove bisogna contendersi tre obiettivi in mappa di dimensioni moderate. Se Supremazia erbosa è la modalità più giocata, Gnomba è quella dove si fatica maggiormente a trovare dei contendenti. Una sola bomba da recuperare e piazzare sulla tomba/giardino avversario, chi ci riesce vince la partita. Chi preferisce le stragi di uccisioni, anche qui la scelta è varia, tre sono le varianti di Deathmatch disponibili.
Ciò che più incuriosisce della serie, più di altri aspetti, sono le classi. La genialità del team di sviluppo è trasportare le classiche classi seriose degli shooter militari in un gioco con un’atmosfera e dei personaggi fuori di testa. Il medico viene sostituito dal Girasole, il cecchino dal Cactus e via dicendo. Le quattro classi per team originali ritornano, i più interessanti però sono le nuove aggiunte in questo seguito.
Il Cedro è un personaggio del tutto particolare. Ha molta vita e in più può utilizzare uno scudo per sopravvivere ancora più a lungo dagli attacchi frontali. Il suo “raggio d’arancia” è efficace sia da lontano che a distanza ravvicinata.
La Rosa è un personaggio unico, nonché il più odiato dai giocatori avversari. Il motivo è presto detto, i suoi dardi sono traccianti, non ci vuole molta abilità nel mirare un nemico. Senza poi parlare delle sue due abilità: un raggio che rallenta i movimenti nemici ed uno che li trasforma in capre. Quando giocherete nei panni degli zombie troverete la maggior parte della squadra avversaria composta da rose, inutile dire che è la classe che più ha bisogno di bilanciamento.
Il Chicco di mais è la controparte per le piante del Fante degli zombie. Può sparare a raffica con le sue due pannocchie, far piovere grano esplosivo dal cielo ed evadere con agilità dal fuoco nemico.
Lo Zombolino non è una classe che ci si ritrova ad affrontare spesso tra le fila zombie. È il personaggio con meno vita in assoluto, pochi colpi e bisogna rigenerarsi. Ha però un’abilità unica e peculiare: la possibilità di richiamare un mech pilotabile. Ed è qui che arriva la citazione a Titanfall, una chiamata e dal cielo arriverà il nostro titano corazzato pronto a decimare nemici.
Se avete voglia di supereroi, Superzomb fa al caso vostro. È la classe che più si differenzia dalle altre, per un’ovvia particolarità: i veri eroi non usano armi, solo cazzotti. Al controllo di Superzomb il gameplay e quindi il nostro modo di agire sarà diverso. Dovremo riuscire ad avvicinarci il più possibile per menare le mani, evitando grandi zone aperte.
Capitan Barbamorta è appena tornato da un lungo viaggio tra i sette mari… morto. La sua arma può colpire da distanza molto ravvicinata oppure, se usiamo lo zoom, possiamo eliminare i nemici dalla distanza. Questo rende Barbamorta un personaggio molto versatile. A dargli una mano c’è il suo pappagallo controllabile, con qui possiamo sparare alle piante dall’alto.
Il multiplayer funziona e diverte, ovviamente dovete tener conto dell’indole del gioco e fare il conto con le abilità dei vari personaggi. Come detto sopra, Rosa è quella che meno vi farà sorridere se ve la ritroverete contro. C’è sicuramente del bilanciamento necessario per quanto riguarda le classi.
Plants vs Zombie Garden Warfare 2 è una versione migliorata e decisamente ampliata del primo capitolo. In particolare, la vera novità è l’aggiunta di un singleplayer e di un hub esplorabile e ricco di compiti secondari da compiere. Missioni in solitaria tutto sommato ben pensate, rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare, peccato per una durata risicata di queste. Per quanto riguarda il multiplayer però, sia competitivo che cooperativo le novità sono quasi nulle, se non fosse per le nuove classi, sicuramente originali, ma c’è bisogno di un bilanciamento generale.